Dieta mediterranea

Storia della dieta mediterranea

Ancel Keys, noto fisiologo americano, rimase colpito dalle abitudini alimentari della popolazione del Cilento, da lui conosciuta attraverso le esperienze di soldato nel 1944.

L’esperienza italiana indusse il medico a trasferirsi in Italia e precisamente in Cilento,dove ebbe modo di approfondire i suoi studi sugli effetti che l’alimentazione meridionale ha nei confronti delle malattie moderne, cosiddette del benessere(cioè ipertensione, arteriosclerosi, diabete ed in genere tutte le malattie cardiovascolari) che hanno origine dalla cattiva alimentazione.

Con l’espressione “Dieta Mediterranea” ci si riferisce a quel particolare tipo di alimentazione che è proprio dei paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. Italia, Croazia, Grecia, Spagna, Portogallo, Marocco ed altri paesi che confinano con questo mare di contraddistinguono infatti per caratteristiche molto simili dal punto di vista gastronomico.

Il termine dieta trova le sue origini nell’antica Grecia e significa “modo di vivere”.

Quindi la dieta mediterranea indica l’educazione ad un corretto regime alimentare basato sul consumo di alimenti facilmente reperibili perché stagionali e del luogo di appartenenza, oltre che ricchi di nutrienti pur nella loro semplicità.

caratteristiche dieta mediterranea

La dieta mediterranea è caratterizzata da una serie di elementi da consumare quotidianamente in proporzioni ben definite, al fine di ottenere una dieta bilanciata che comprende tutti i macronutrienti.

piramide alimetare

Essa definisce quantitativamente la composizione alimentare della dieta mediterranea, è un’immagine che chiarisce cosa dovremmo mangiare, con che frequenza ed in quali quantità. In alto ci sono quelli da mangiare più di rado (una volta al mese); man mano che si scende troviamo alimenti da assumere con frequenza sempre maggiore (quotidianamente), per indirizzare le persone verso un’alimentazione bilanciata.


1)Pilastri fondamentali sono -

-assunzione di acqua in quantità elevata (circa 8-10 bicchieri al dì)

- pratica di regolare attività fisica.

Gli alimenti alla base della piramide sono quelli che andrebbero consumati ad ogni pasto principale.

Tra questi troviamo gli ortaggi, la frutta (fresca ed essiccata)ed i cereali in chicco e/o derivati (pasta, pane, farine e fiocchi di cereali), da consumare preferibilmente nella loro versione integrale in quanto più ricchi in fibre e caratterizzati da un più basso indice glicemico.


2) Subito sopra, gli alimenti da introdurre quotidianamente come latte e yogurt naturale (2-3 porzioni da 125 ml), frutta secca, olive e semi oleosi (fonti di grassi buoni, 1-2 porzioni da 30 g). Come condimenti olio extravergine d’oliva (3-4 cucchiai al dì), aglio, cipolla, spezie ed erbe aromatiche da utilizzare in alternativa a sale, burro, margarine e salse.


yougurt-latte e frutta secca

olio d'oliva

aglio e cipolla

erbe aromatiche

3)Salendo ritroviamo gli alimenti da consumare settimanalmente; la maggior parte sono fonti proteiche tra le quali sono da prediligere il pesce (specie nella sua varietà azzurra) e i legumi, con minimo due porzioni settimanali ciascuno, il pollame (2 porzioni), le uova da 2 a 4 a settimana e i formaggi non più di un paio di porzioni a settimana da circa 100 g se freschi o 50 g se stagionati.


legumi

pesce

formaggi

uova

4)Al vertice infine, troviamo i prodotti che andrebbero consumati con moderazione e solo occasionalmente, sia dal punto di vista delle quantità che della frequenza: carni rosse (100 g) e carni processate (50 g o meno), i dolci, le bevande gassate, gli alcolici (ad eccezione del vino), gli intingoli ricchi di grassi e in generale tutti gli zuccheri semplici.


carni rosse

bevande gasate

dolci

super alcolici

ATTENZIONE!

-Altri aspetti molto importanti posti in rilevo dalla piramide (in quanto capaci di influenzare enormemente la qualità e la genuinità degli alimenti) sono la stagionalità e la provenienza.


Preferire frutta e verdura di stagione, così come prodotti locali, significa sia limitare conservanti ed additivi alimentari, sia incoraggiare un modello di produzione eco-sostenibile e a basso impatto ambientale.


Scegliere alimenti stagionali e a kilometro zero comporta una riduzione delle emissioni di gas e permette di portare in tavola cibi sempre freschi, più gustosi e salutari.

Quando questo non è tuttavia possibile - o quando si ha voglia di un ingrediente fuori stagione - scegliere prodotti biologici è un buon metodo per evitare sostanze dannose sia per il corpo che per l’ecosistema.