Giorno di Risurrezione, è la Pasqua del Signore!
Cristo ci conduce dalla morte alla vita, dalla terra al cielo, annunciamo con gioia:
il Signore è risorto, alleluia, è veramente risorto, alleluia.
1 Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
2 Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
3 Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
4 Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d'Israele.
5 Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
6 Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
7 Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
8 Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. (Salmo 121)
1 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". 3 Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7 e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 10 I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.
Durante la malattia ho avuto spesso la paura di non farcela, ma poi qualcosa in me nasceva ogni volta: capivo che il continuare a lottare e a crederci era già come avercela fatta.
Ogni giorno mi svegliavo sapendo che potevo ancora lottare, che potevo ancora dare e fare qualcosa per me e per gli altri. Non volevo che la paura vincesse, c'era ovviamente, ma mi dava anche la spinta necessaria per continuare a sperare.
(Silvia)
Il Risorto porta ancora i segni della Croce.
Li mostra, porgendo mani e piedi.
La morte non ha più potere, ma le ferite restano aperte.
Il Risorto indossa ancora l’abito di questa umanità.
Cammina, si lascia toccare, prepara un pasto, condivide una mensa.
La Vita nuova è un «oltre» ma seminato in questa carne e in queste ossa.
Il Risorto veste ancora il grembiule di chi serve.
Si sporca di dubbi di fede, di preoccupazioni per il futuro, di timori per il presente.
VederLo vivo è servire in ogni istante la propria e altrui povertà.
Il Risorto sceglie ancora gli affetti deboli di questo mondo.
È nuovo compagno di chi l’ha rinnegato, fedele fratello di chi è fuggito,
amico stabile di chi l’ha tradito. La resurrezione resta anzitutto un mistero tutto d’Amore.
Il Risorto crede ancora alla bellezza fragile che abita l’umano.
Consegna il testimone della Misericordia e manda sulle strade dell’incontro,
della fraternità e dell’annuncio.
Il sepolcro vuoto è il testimone di infiniti processi di rinascita, percorsi di crescita, storie di riscatto.
(d. Cristiano Mauri)
277. […] Come cristiani non possiamo nascondere che «se la musica del Vangelo smette di vibrare nelle nostre viscere, avremo perso la gioia che scaturisce dalla compassione, la tenerezza che nasce dalla fiducia, la capacità della riconciliazione che trova la sua fonte nel saperci sempre perdonati-inviati. Se la musica del Vangelo smette di suonare nelle nostre case, nelle nostre piazze, nei luoghi di lavoro, nella politica e nell’economia, avremo spento la melodia che ci provocava a lottare per la dignità di ogni uomo e donna» [Discorso nell’Incontro ecumenico, Riga – Lettonia (24 settembre 2018)].
Altri bevono ad altre fonti. Per noi, questa sorgente di dignità umana e di fraternità sta nel Vangelo di Gesù Cristo. Da esso «scaturisce per il pensiero cristiano e per l’azione della Chiesa il primato dato alla relazione, all’incontro con il mistero sacro dell’altro, alla comunione universale con l’umanità intera come vocazione di tutti» [Lectio divina alla Pontificia Università Lateranense (26 marzo 2019)].
Dal video messaggio di Papa Francesco - Economy of Francesco 21 novembre 2020.