Chi la croce accoglierà come te, Maria, Cristo Redentore lo salverà.
O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.
4 Se qualcuno chiederà: dov'è Maria? cerchi sul Calvario, la troverà.
51 Gli orgogliosi mi insultano aspramente,
ma io non mi allontano dalla tua legge.
52 Ricordo i tuoi eterni giudizi, o Signore,
e ne sono consolato.
53 Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.
66 Insegnami il gusto del bene e la conoscenza,
perché ho fiducia nei tuoi comandi.
67 Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua promessa.
(Salmo 51-53.66-67)
25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". 27 Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
Noi monache contemplative siamo parte della Chiesa universale, chiamate a essere voce, attraverso la preghiera liturgica, di tutti i fratelli per lodare, ringraziare, chiedere, supplicare, intercedere presso Dio perché la vita nuova, donata da Cristo con la sua morte e Risurrezione, faccia rinascere ogni uomo per formare insieme un mondo più giusto e solidale coltivando una cura reciproca verso la nostra casa comune. Il clima di silenzio e di raccoglimento che caratterizza le nostre giornate non ci separa dai fratelli, anzi permette l'ascolto attento e orante delle tante domande di aiuto, di vicinanza, di comprensione che ci giungono.Come Maria pellegrina verso il calvario viviamo una speciale maternità spirituale verso i figli redenti dal sangue di Gesù. Ogni grido dell'umanità sofferente, come pure le gioie, la bellezza della fede, le meraviglie che la Grazia opera in molte persone, tutto viene portato nel nostro cuore e a Gesù eucarestia. Il motto del Carmelo infatti è "Stare alla presenza di Dio per tutti". Come sentinelle vigilanti scrutiamo e attendiamo la parola di Dio che come dice il profeta Abacuc: "Certo verrà e non tarderà"
Gesù incontra la Madre: l'Amato incontra l'Amata. Gesù sulla via della croce sente la tenerezza del Padre nello sguardo pieno d'amore della Madre, ma il Padre non toglie a Gesù il dolore, lo porta con lui in silenzio d'amore. Il nostro stare davanti a Dio per tutti nella preghiera, l'offerta e il sacrificio lo esprimo concretamente con il caricarmi il dolore dei fratelli che accosto al telefono o in parlatorio.Portare innumerevoli situazioni del nostro Paese e del mondo, in questo tempo di pandemia. Desideriamo stare accanto ai fratelli e davanti a Dio come colonna di preghiera, e anche se il dolore non cessa, viene lentamente trasfigurato.Le storie e i volti che mi vengono consegnati e che accolgo con cuore aperto, mi pongono con grande compassione ai piedi della croce di ogni uomo per tenere accesa la fiaccola della speranza anche nell'ora più buia. Come la Vergine Maria incontra con materna compassione Gesù che porta la croce, anch'io quando incontro il volto sfigurato del fratello/sorella sosto con empatia, con lacrime che scendono dal cuore e dagli occhi, e imploro il Padre perché ricostruisca nel fratello la bellezza di quel volto creato a sua immagine e somiglianza. Il desiderio è di essere madre dal volto sereno e sorridente per donare la luce di Cristo e la speranza in questo oggi così travagliato e oscuro.
Ad immagine della vergine Maria che contempla e adora il suo unico Figlio avvolto nel grande mistero, l'Agnello che porta il dolore degli uomini e delle donne di tutti i secoli, noi carmelitane desideriamo essere presenti e nascoste. Entrare nel cuore degli avvenimenti con la preghiera di supplica, d'intercessione, di empatia e compassione. Nel mistero del suo offrirsi silenzioso la monaca attraversa la storia degli uomini e la feconda in segreto, in unione con Colui che l'ha chiamata alla sua missione redentrice. E' una solidarietà misteriosa per la salvezza del mondo e per tutta la Chiesa, grazie ad una sequela consumante nell'amore di Cristo. Pervasa e spinta dal soffio dello Spirito la persona consacrata non smette mai di "stare con amore davanti a Dio". Con la Vergine addolorata prolunga la preghiera, illumina e sostiene gli innumerevoli cercatori di Dio che vivono il buio del Figlio lungo il cammino della croce e con lei, madre della vita e del dolore, donano per amore Gesù al mondo.
(monache Carmelitane, Vicenza)
IV Stazione - audio
Rit. La luce del tuo volto sostenga i nostri passi
Signore, niente e nessuno, ci separeranno mai dall'amore tuo e della vergine Maria: dona o Emmanuele, che arriviamo a scorgere la tua presenza in noi e negli altri e che ti rendiamo amore per amore non lasciandoti mai più solo.
Ti chiediamo Gesù di volgere all'umanità lo stesso sguardo di amore che hai rivolto a tua Madre che ti seguiva sulla strada del calvario, per aiutarci a portare la nostra croce con spirito pasquale.
Ti ringraziamo o Padre per il dono di Maria e di persone che come lei si fanno vicine a chi soffre, condividendone le pene e portando loro aiuto. Aiuta anche noi ad essere accoglienti verso chi è nel bisogno e nella prova.
Signore, suscita in noi lo slancio generoso di Maria e fa che ogni volto di fratello sofferente si imprima in noi e ci faccia contemplare il tuo disarmato amore.
In questo tempo di Quaresima il Signore dia a tutti la grazia di ravvivare la fede in Lui, per poterlo incontrare e accogliere il suo abbraccio d'amore.
La Passione di Gesù guarisca le ferite interiori ed esteriori di ciascuno e, uniti a Lui, possiamo portare speranza nuova al mondo intero.
L'incontro di Gesù con sua madre Maria sulla via del Calvario ci illumini nei momenti di prova e ci ricordi che al nostro fianco c'è sempre una mano materna pronta a sostenerci e rialzarci.
278. Per molti cristiani, questo cammino di fraternità ha anche una Madre, di nome Maria. Ella ha ricevuto sotto la Croce questa maternità universale (cfr Gv 19,26) e la sua attenzione è rivolta non solo a Gesù ma anche al «resto della sua discendenza» (Ap 12,17). Con la potenza del Risorto, vuole partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la giustizia e la pace.