Le centrali idroelettriche

 LE CENTRALI IDROELETTRICHE

 

Porta i sigilli di Vittorio Emanuele III il decreto contenente la prima concessione dell' impianto idroelettrico di San Lazzaro di Bassano del Grappa, nel 1939; ma già nel 1923 era stato autorizzato in via provvisoria l'inizio dei lavori di costruzione della derivazione fino alla centrale. L'entrata in funzione dell'impianto – la cui realizzazione fu anche l'occasione per riorganizzare in modo razionale le prese irrigue della sinistra Brenta- avvenne il 1° gennaio 1927. E' quindi da più di ottant'anni che le turbine vengono messe in rotazione dal passaggio delle acque provenienti dal fiume Brenta della portata massima di 30 mc/s e che, grazie al salto di 4,40 m, producono energia elettrica per una potenza di 1200 chilowatt, con una media energetica annua di circa 8.000.000 chilowattora, a favore dei vari concessionari che si sono succeduti nel tempo: a partire dal Consorzio Medoaco (1923) fino all'attuale titolare della concessione, il Consorzio di bonifica Pedemontano Brenta di Cittadella. 

 

A San Lazzaro di Bassano del Grappa sorgevano anticamente 4 rogge irrigue, con prelievo d'acqua dal fiume Brenta: la roggia Morosina, la Dolfina, la Remondina e la Bernarda. Queste ultime due furono unificate nel 1827, pertanto oggi sono rimaste tre prese storiche. Anche la roggia Rosà qui transitava, essendo prelevata presso il ponte vecchio di Bassano. Il Consorzio ha recentemente ristrutturato le antiche prese della roggia Dolfina, con annesso casello idraulico. La roggia Dolfina risale al 2 settembre 1602; a tale data la magistratura veneziana dei “Provveditori sopra i Beni Inculti” concesse l'investitura ad un gruppo di nobili proprietari terrieri, per poter irrigare le proprie terre, tra la Podesteria di Cittadella e quella di Castelfranco.

 

I lavori di restauro si sono svolti nel 2006 – 2007, realizzati con fondi consortili ed un contributo della Regione Veneto. Ciò ha consentito di salvare manufatti che rischiavano la consunzione o addirittura il crollo (vedasi foto prima e dopo l'intervento); ed ha creato un luogo in riva al Brenta che potrà costituire un riferimento (primo di questo tipo nel Veneto) per rinnovare la memoria delle infrastrutture di utilizzo delle acque fluviali, che tanta parte hanno avuto nello sviluppo socio-economico del territorio: non a caso si parla di “civiltà delle rogge”. Per intanto il Consorzio ha qui allestito una mostra con alcune mappe storiche. Inoltre sta valorizzando il parco fronte fiume Brenta che circonda le centrali idroelettriche di San Lazzaro e sta ristrutturando altre due prese storiche: quella della roggia Morosina, posta più a nord della Dolfina e quella della roggia Bernarda, ubicata poco più a sud.