Pres. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo
Tutti Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Lett. «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». (Mc 14, 34-seg)
Lett. Gesù di fronte alla passione che lo attende si mette a terra in preghiera. Non sarà sufficiente l’aiuto del Cireneo perché nel peso della croce c’è il male con tutta la sua forza dirompente. È la preghiera del Getsemani che gli fa riprendere la strada perché amare è voce del verbo morire, morire a sé stessi per dare la vita agli altri. Nella malattia, vivi umiliazioni e dipendenze che mai avresti pensato di dover vivere. Ma quelle mani di uomo che sono di Cristo, devono farti comprendere che esiste una dignità senza fine.
Lett. Signore, di fronte alla malattia siamo fragili e vulnerabili; ci pare insopportabile, specie se si prolunga nel tempo. Dobbiamo però farne tesoro trovando la forza di non farci sopraffare ed essere come te che ti sei affidato alla preghiera così che noi, medici, infermieri e sacerdoti, lavorando fianco a fianco, riusciamo a rendere meno pesante la degenza dei nostri malati.
Per questo ti preghiamo.
Tutti Ascoltaci o Signore
Santa Vergine, hai contato
tutti i colpi del peccato
nelle piaghe di Gesù.