Pres. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
Tutti Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Lett. Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?” Tutti risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora urlarono: “Sia crocifisso!”. Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso. (Mt 27,22-26)
Lett. “Sia crocifisso!”. È l’ora della sentenza; l’ora intravista fin dall’inizio è ora improvvisamente temuta. È l’opposto della logica dell’amore e di tutta la vita terrena trascorsa da Gesù fino a quel momento. La gente, fino alla domenica precedente l’ha osannato, benedetto, ringraziato per tutti i miracoli che ha compiuto. Ma ora, all’improvviso sembra prevalere la forza del male.
Lett. Per l’uomo che soffre, la parola “diagnosi” ha spesso un unico significato: “condanna”. Parola che porta con sé reazioni immediate: negazione, ribellione e smarrimento. “Ma che male ho fatto?”. È il grido che riassume il senso di un’ingiustizia sconvolgente. Quale terribile responsabilità per Pilato e per ciascuno di noi quando abbiamo di fronte l’uomo che soffre. Chiediamo all’Arcangelo Raffaele che ci difenda da ogni male e che porti le nostre sofferenze e preghiere al cospetto di Dio.
Per questo ti preghiamo
Tutti Ascoltaci, Signore
Il tuo cuore desolato
fu in quell’ora trapassato
dallo strazio più crudele