TRE VIE "BREVI"

Cammino di Oropa

E' tutto in terra Biellese uno dei più bei cammini brevi italiani

Nato una decina di anni fa come progetto dell’associazione “Andamento Lento” di Roppolo; ha brillantemente superato la crisi del COVID e, con un successo crescente, è arrivato ad essere il più frequentato cammino piemontese e tra i primi dieci in Italia.

Recentemente si è ampliato e ora propone vari tracciati alternativi. 

La versione originale, da Santhià a Oropa, è di 65 Km, che diventano poco più di 50 per chi salta il primo tratto, meno vario, che corre tra le risaie da Santhià a Cavaglià.

Il percorso si può fare in tre o quattro tappe e presenta un certo dislivello solo nell’ultima, da Graglia a Oropa.

Diversi i motivi della sua popolarità: è ben segnato, vario, con una buona serie di punti d’appoggio e, soprattutto, è davvero bello: un’occasione per scoprire che a volte sottovalutiamo il nostro territorio. Attraverso zone naturali molto diverse e tocca luoghi di interesse storico e paesaggistico.

Il sito è curato e ricco di informazioni https://camminodioropa.it/ 

Il racconto di chi l'ha fatto

Francesco l'ha percorso nell'agosto 2023. Bello, ma si consiglia il periodo primaverile

Hai fatto il percorso in che periodo?

Agosto 2023

Uh…. Ma non era troppo caldo?

Un po’ sì, quindi consiglio, per chi può, di farlo in autunno o, meglio ancora, in primavera.

Hai incontrato altre persone?

Il giorno in cui sono arrivato in fondo eravamo una ventina. Durante il percorso ho spesso camminato con altri e anche nelle tappe c’era sempre gente.

Italiani o stranieri?

Io ho incontrato solo italiani

Il percorso è difficile?

No. Per gli amanti dei trekking è considerato un cammino “corto e facile” e quindi usato come terreno di prova prima di percorsi più impegnativi.

Solo l’ultima parte del percorso dell’ultima tappa prevede una salita piuttosto ripida, meno di mezz’ora, in un bosco.

La tappa più lunga

Io l’ho fatto in tre tappe (si può fare anche in quattro) e per me sono stati 24 km

Bello?

Io giocavo in casa e quindi i paesaggi erano tutti noti. Quelli che camminavano con me e arrivavano da altre regioni esprimevano grande soddisfazione per la scoperta dei luoghi, specialmente la seconda e terza tappa. Solo il primissimo pezzo, da Santhià a Cavaglià, in mezzo alle risaie, piatto e spesso vicino a strade, è deludente. Dovessi rifarlo lo salterei.

Alloggi, servizi e sistemazioni ce ne sono?

Io dormivo in tenda e quindi non avevo problemi per dormire, ma nel sito sono indicati parecchi posti in cui però conviene prenotare. Se ci si iscrive a “Movimento lento” prenotano loro tutte le sistemazioni. Io, mentre preparavo il viaggio, avevo chiesto e il costo a notte variava da 20 a 35 €. Il “menù del pellegrino” si può trovare a circa 15 € e ci sono locali che fanno sconti a chi ha la credenziale. Volendo c’era anche il servizio trasporto bagagli.

Invece negozi di alimentari e bar se ne trovano con discreta frequenza. Anche per l’acqua c’è molta disponibilità e quindi non è necessaria una riserva.

E’ ben segnato

Assolutamente sì. Io l’ho fatto tutto senza necessità di una mappa. Alla partenza ti danno alcune spiegazioni, ma poi si trovano tutte le indicazioni a ogni incrocio. C’è anche il percorso ciclistico altrettanto ben segnato.

C’è una credenziale?

Sì. Lungo il percorso i timbri sono disponibili e alla fine, a Oropa, ti viene consegnato un attestato che assomiglia ad un diploma. Carino.

La via del Sale

Quattro giorni da Varzi a Portofino, attraversando gli appennini su antichi sentieri

Per secoli carovane di muli carichi di sale risalivano le valli della Liguria per dirigersi verso la pianura Padana. Per questo di “Vie del Sale” ce n’è più di una. Noi proponiamo quella che da Varzi, bellissimo borgo in provincia di Pavia, porta alla riviera ligure. Sarà il viandante a scegliere la sua conclusione perché, arrivato sulle colline affacciate sul mare potrà scendere al paesino di Uscio, oppure a Recco, ma anche proseguire per un tratto in quota e puntare quindi su Camogli o Portofino. In quest’ultimo caso alla fine avrà percorso, in genere in quattro giorni, una novantina i chilometri.

La prima tappa l’avrà portato fino alla cima del Monte Chiappo. Poi, seguendo le creste, avrà raggiunto il parco del monte Antola, magari facendo tappa nel bel rifugio poco sotto la cima, per poi proseguire verso Torriglia. Nella terza salirà al Monte Lavagnola e di lì inizierà a vedere il mare. Raggiungerlo sarà ancora faticoso, ma lo spettacolo che offre ripagherà lo sforzo.

Il sentiero è ben segnato, ma in primavera alcune parti possono essere un po’ invase dalla vegetazione. Si consiglia di scaricare le tracce gps.

Tanta salita e tanta discesa, quindi anche fatica, ma anche paesaggi spettacolari.

https://www.leviedelsale.org/itinerario-via-del-sale.html 

Il Sentiero del Viandante

Ammirare uno degli scenari più amati d'Italia da una prospettiva diversa

Ad essere ambientato sul lago di Como, in particolare “Quel ramo del lago di Como”, non è solo il più famoso romanzo storico italiano. Per il suo fascino il luogo è stato il set di film famosi, come “Ocean's twelve” o “Guerre Stellari”, ma è anche amato dalle star nostrane e di Hollywood, che hanno sulle sue sponde ville da sogno.

Se volete ammirarne scorci insoliti e pittoreschi “Il Sentiero del Viandante” fa per voi. Il suo tracciato riprende quello di un’antica mulattiera lungo la costa orientale.

Consigliamo il tratto da Abbadia Lariana a Colico, in tutto 42 km percorribili tranquillamente in tre giorni.

Si può soggiornare sempre in un unico punto, prendendo a sera uno dei treni che fermano in tutti i paesini del lago, oppure scegliere varie sistemazioni.

Errore da non fare. Pensare che, essendo "soli 42 Km" e che corrono lungo un lago sia facile. La sponda orientale ha alle spalle delle montagne e il sentiero ogni tanto si inerpica con tratti che in poco spazio superano dislivelli elevati. 

Cammino sempre ben segnato è stato il primo ad avere la certificazione di qualità del Touring Club Italiano

Il sito è ben curato: https://www.ilsentierodelviandante.eu/