La normale azione dell’acqua è questa: erode, trasporta e deposita. Questa azione può danneggiare le opere umane, come le strade, i ponti e gli edifici che sono costruiti in prossimità dei corsi d’acqua.
Con l’aumento delle temperature in seguito ai cambiamenti climatici, da un lato ci sono lunghi periodi siccitosi, dall'altro forti precipitazioni si concentrano in tempi molto ristretti. Questo comporta anche gravi danni alle costruzioni.
Noi sappiamo che nei prossimi anni queste situazioni saranno sempre più frequenti. La geologia applicata fa proposte proprio per diminuire e prevenire questi danni, utilizzando le sue conoscenze sulle rocce e i suoli.
Lungo il But sono state costruite diverse opere per contenere la forza di erosione dell’acqua, specialmente dopo la tempesta Vaia avvenuta nel 2018.
Per esempio a Cleulis, per prevenire un nuovo crollo del ponte sulla statale, la sponda è stata ben consolidata e il corso d’acqua è stato portato a fare delle curve per rallentare la sua velocità.
Sul rio Moscardo sono stati fatti diversi interventi perché non erodesse le sponde. Circa sessant'anni fa, nella parte alta del rio sono state collocate centinaia di tripodi in cemento per rallentare la forza dell’acqua. Ma quest'opera non ha funzionato perché, essendo stata fatta senza consultare un esperto geologo, alla prima alluvione, l’acqua mista a fango, con la sua straordinaria forza, ha sfondato la barriera e ha trascinato via i tripodi.
Invece più recentemente sono stati costruiti degli argini molto alti, fatti di terra consolidata, che lasciano molto spazio al torrente. Quest'opera ha funzionato: ha impedito alle piene di fuoriuscire dalle sponde del torrente. Inoltre ci sono rilevatori della velocità e dell’altezza dell’acqua, che, in caso di piena, avvisano del pericolo la Protezione civile, che di conseguenza valuta la chiusura delle strade.
Fonti: Lezione di Corrado Venturini e Maurizio Comar (25 marzo 2022)
Autori: Filippo Di Ronco, Riccardo Moro e Jacopo Straulino