Sala II

Sala delle opere delle Confraternite

Tabernacolo della Misericordia (1463), legno scolpito policromo e tempera su tavola

Niccolò Alunno

LE CONFRATERNITE A FOLIGNO E IL TABERNACOLO DELLA MISERICORDIA

Nel tardo Medioevo sorsero in città numerose confraternite, associazioni laicali che riunivano i fedeli con finalità sociali e assistenziali e che operavano in aggregazione con le principali chiese cittadine. La rinascita spirituale nella diocesi di Foligno nei secoli XV e XVI è in gran parte legata all’operato delle Confraternite.

Tra le più antiche documentate a Foligno, istituita nel 1428 dal vescovo Giacomo Elmi, vi è la Confraternita della Misericordia o delle Poelle, dalla denominazione del rione in cui si trovava, anche se nel 1569 cambiò sede trasferendosi nel rione della Mora, dove tuttora esiste l’oratorio confraternitale sotto l’intitolazione a San Giovanni Decollato.

Lo scopo principale era l’esercizio delle opere di misericordia, in particolare l’aiuto ai carcerati e l’assistenza nel caso di condanna a morte, tanto che la denominazione popolare della chiesa in cui si riuniva la Confraternita era quella di Santa Maria degli Impiccati. Secondo la testimonianza di Ludovico Jacobilli i confratelli usavano “vestire con sacchi o camisci di tela nera, con obligo d’andar alle processioni, et ad accompagnar li morti, e seppellire li confrati, e pigliar cura delli poveri prigioni, e de’ giustiziati”.

Il tabernacolo ligneo è l’opera più antica che rimanga della primitiva confraternita, commissionata secondo un documento del 1463 a Pietro Mazzaforte, ma in realtà eseguita da Nicolò di Liberatore, l’Alunno, che nel 1460 aveva sposato la figlia di Pietro, Caterina. Si trovava nella nuova sede dell’oratorio, in via della Misericordia, fino a quando Michele Faloci Pulignani la fece trasferire, nel 1904, nel Duomo appena rinnovato.