Corridoio delle suppellettili liturgiche

Ostensorio raggiato(ultimo quarto del XVII secolo), argento e rame dorato, sbalzato, cesellato e paste vitree

Urbano Bartalesi,

Croce processionale (XV secolo), argento dorato, sbalzato e cesellato

Bottega Umbra


GLI ORI DEL DUOMO E I TESORI DELLA DIOCESI

Sono riunite nelle teche disposte lungo il corridoio alcune delle suppellettili liturgiche più preziose e significative della Cattedrale e di alcune chiese della Diocesi, specie di quelle della montagna, purtroppo depauperate in passato da furti e dispersioni.

Nelle cinque teche cilindriche si trovano altrettante croci processionali provenienti da varie località: oltre a quella della collegiata di San Salvatore, da Serrone, Annifo, Volperino e Morro, che testimoniano della ricca dotazione di queste chiese e della vivace attività delle botteghe orafe folignati, documentate soprattutto durante il Quattrocento.

Nelle teche a parete si vedono alcuni dei tesori della Cattedrale, di cui il più antico è una stauroteca ( croce - reliquiario contenente una reliquia della vera croce ) ornata con cristallo di rocca e smalti e databile ai primi anni del Trecento, integrata con un supporto seicentesco.

Di età barocca è anche il gruppo più consistente di oggetti conservati abitualmente negli armadi della Cappella delle Reliquie. A titolo esemplificativo sono qui esposti due ostensori: uno seicentesco attribuito a Pietro da Cortona e Urbano Bartalesi, l’altro dell’argentiere Bartolomeo Boroni, vicentino, operante nella Roma del pieno Settecento.

Non è stato possibile, per motivi di culto, esporre il bellissimo reliquiario quattrocentesco di San Marone e quello seicentesco di San Feliciano, conservati nella sede storica della Cappella delle Reliquie.

Infine si espone un gruppo di calici e reliquiari databili tra il Seicento e gli inizi del Novecento, alcuni dei quali significativi doni della famiglia Roscioli, di Pio IX ( calice dell’argentiere romano Stefano Sciolet II) e di Leone XIII ( reliquiario neogotico del 1893 ).