Tachicardie parossistiche sopraventricolari

Diversi tipi di tachicardia sopraventricolare e loro origine nel cuore
Come gestire un episodio acuto di TPSV tachicardia parossistica sopraventricolare
manovra di Valsalva con siringa da 10ml
spiegazione dei passaggi per la manovra di Valsalva modificata

Le tachicardie parossistiche sopraventricolari (TPSV) sono un tipo di aritmia cardiaca caratterizzata da un'improvvisa accelerazione del battito cardiaco (tachicardia), piuttosto variabile ma solitamente piuttosto elevato, che può arrivare a 160-220 battiti al minuto. Il termine "parossistica" indica che l'aritmia si presenta in modo improvviso e inaspettato, può durare da pochi secondi a diverse ore ed in modo altrettanto improvviso interrompersi ( in modo ben diverso dalle tachicardie sinusali fisiologiche) . Il termine "sopraventricolare" infine si riferisce alla zona di origine ( e spesso di trattamento) dell'aritmia che è "sopra" il ventricolo, differenziandosi comunque dalle aritmie ventricolari. 

Le TPSV infatti possono originare da diverse strutture del cuore, tra cui gli atri, il nodo atrioventricolare (NAV; il normale collegamento elettrico tra atri e ventricoli) e le vie accessorie ma non sono comunque "circoscritte" ai soli ventricoli pur potendo questi essere parte del circuito nelle aritmie da vie accessorie. Le vie accessorie sono dei fasci di tessuto elettrico che collegano gli atri ai ventricoli, in modo indipendente dal NAV, e sono coinvolte nelle aritmie nella cosidetta sindrome di Wolff Parkinson White (WPW).

Le TPSV sono tendenzialmente e prevalentemente aritmie benigne, ovvero non sono pericolose per la vita. Tuttavia, possono essere molto fastidiose e causare sintomi come: 


Cause

Il meccanismo delle TPSV è fondamentalmente un rientro dell'impulso elettrico all'interno del cuore. Quindi le cause delle TPSV risiedono principalmente in piccole alterazioni di substrato che favoriscono il rientro, nonostante nella maggior parte dei casi non ci siano anomalie cardiache rilevanti ( l'ecocardiogramma è sostanzialmente normale). Queste piccole anomalie sono ad esempio la presenza di una via accessoria come nella sindrome di Wolff-Parkinson-White (WPW) o una doppia via nodale ( condizione in realtà così frequente da essere considerata una variante normale) o alterazioni del tessuto atriale che favoriscano il rientro elettrico. Su questi substrati le aritmie possono essere innescati da extrasistoli e favorite da diverse condizioni. In certi casi stress, esercizio fisico, consumo di stimolanti possono favorire l'aritmia, ma non è raro che questa insorga anche o prevalentemente a riposo.

Diagnosi

La diagnosi delle TPSV viene effettuata tramite un elettrocardiogramma (ECG) preferibilmente in 12 derivazioni. 

Una difficoltà frequente tuttavia può essere quella di registrare gli episodi quando sono brevi o rari ed imprevedibili. Registrazioni prolungate come Holter più o meno lunghi o l'utilizzo di loop o event recorder di vario tipo può essere utile per "catturare" l'episodio quando si verifica. In casi selezionati si potrebbe anche procedere direttamente ad uno studio elettrofisiologico (esame invasivo che prelude all'ablazione) per indurre l'aritmia, diagnosticarla ed eventualmente trattarla direttamente con l'ablazione. In questo una consulenza cardiologica/aritmologica può essere utile per definire la strategia diagnostica migliore utilizzando lo strumento più appropriato allo specifico contesto clinico.

Trattamento

In caso di TPSV, il trattamento dipende dalla frequenza e dalla gravità dei sintomi e va inoltre distinto tra il trattamento acuto, volto ad interrompere l'aritmia, e quello cronico, per prevenirla o curarla definitivamente.

Quando gli episodi sono rari, brevi, autolimitanti e ben tollerati si può non fare nulla considerando la benignità dell'aritmia.

Per il trattamento acuto in alcuni casi, è possibile interrompere l'aritmia con manovre vagali, come la manovra di Valsalva o la più efficace manovra modificata. In altri casi, è necessario ricorrere a farmaci antiaritmici o a procedure di cardioversione elettrica.

Per il trattamento cronico quando il quadro clinico richiede un trattamento preventivo/curativo la procedura di scelta spesso è l'ablazione del substrato vista la sua efficacia, i farmaci antiaritmici sono un'alternativa meno efficace ma comunque valutabile anche a seconda delle preferenze del paziente.

Conclusione

Le tachicardie parossistiche sopraventricolari sono aritmie benigne, ma possono essere molto fastidiose e causare sintomi spiacevoli.

 Consultare un cardiologo è utile per il corretto inquadramento clinico-diagnostico e per valutare il trattamento più appropriato.