Tachicardia 

post-COVID19

coronavirus

2022

La presenza di un'accelerazione del battito (tachicardia) durante e dopo un'infezione da Coronavirus è un riscontro frequente, tanto che alcuni autori hanno iniziato a parlare di Sindrome di tachicardia post-COVID 19 identificandola come un particolare fenotipo o sotto-sindrome della Sindrome post-acuta da COVID-19 o cosidetta forma di "long-COVID" ovvero quelle forme sintomatiche che perdurano oltre i 3 mesi dall'infezione.

I sintomi "long covid" sono molto vari comprendendo stanchezza cronica, affaticabilità, dolori toracici, difficoltà di concentrazione, affanno, mal di testa, perdita di gusto e olfatto, accelerazione del battito cardiaco e cardiopalmo. Questi ultimi a volte sono isolati e/o costituiscono il problema principale.

Questa forma è ancora poco definita e vi sono diverse possibili spiegazioni: una prima è la disautonomia (un non corretto funzionamento del controllo della frequenza da parte del sistema nervoso autonomo) tanto più che in alcuni casi la forma risulta sovrapponibile con la cosidetta "POTS" ( sindrome da tachicardia posturale ortostatica); entrano tuttavia in gioco anche altri fattori quali una vera tachicardia sinusale inappropriata o una tachicardia sinusale appropriata da possibili elementi quali decondizionamento, ansia, ipossia, esiti di miocardite ed eventualmente la febbre persistente.