Ulisse, Umberto Saba
Umberto Saba, è stato un poeta e scrittore italiano. Nato nel 1883, morto nel 1957.
Ulisse, alter ego dell’autore
Ulisse
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d'onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d'alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l'alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l'insidia. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
Parafrasi
Quand'ero giovane ho navigato lungo le coste della Dalmazia.
Ogni tanto si intravedevano/vedevano nel mare isolotti ricoperti di alghe affioranti, scivolosi, che al sole sembravano smeraldi, dove raramente qualche uccello si fermava in cerca di prede.
Quando l'alta marea e la notte li oscurava, le vele erano posizionate per tenerci a distanza da essi per evitare di naufragare (sugli scogli).
Tutt'ora il mio regno è rimasto disabitato. Il porto riesce ad attirare con la sua luce molti altri (naviganti) ma non me che possiedo uno spirito indomabile e l'amore per la vita, che seppure dolorosa mi porta ancora più a largo.
Commento
Ulisse non viene mai citato all'interno dell'opera se non nel titolo, la chiave di lettura.
Il personaggio di Ulisse è l'alter ego dell'autore: infatti lui come il protagonista del testo, ha navigato. Ha navigato, quello che per Ulisse era il nero mare e per Saba è la vita. Quelli che per Ulisse erano gli scogli per Saba sono le difficoltà.
Saba e Ulisse hanno dunque molti aspetti comuni. Tra questi anche l’insaziabile voglia di viaggiare , il ripudio di una vita sedentaria e monotona e la vorace curiosità.
Se ci pensiamo in realtà anche noi non siamo così diversi dal famoso viaggiatore e dal poeta; ogni giorno infatti siamo al timone per dirigere il nostro viaggio. Un viaggio frenetico, caotico, a tratti meraviglioso a tratti terribile. Il vento che riempie le vele delle nostre navi è proprio l’amore per la conoscenza; quell’amore che ha spinto Ulisse a viaggiare per 10 anni.
Infine la dolce amara consapevolezza, talvolta baluginante, di arrivare in un porto, ci accompagna per tutto il viaggio.
Un porto amico, che mostrerà le sue luci, oggi a noi, domani probabilmente ad altri, che ci sorride alla fine del nostro viaggio.