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2022

27 dicembre 2022

2023, al fianco delle donne che resistono

È in atto una guerra alle donne. Alle donne che manifestano per i propri diritti, per l’accesso all’istruzione e al lavoro, per il controllo del proprio corpo, per la pace.

In Afghanistan e in Iran, ma non solo: anche negli Stati Uniti e in Italia si levano voci e si approvano leggi che vorrebbero portare indietro la storia, contro le donne.

I diritti delle donne sono i diritti di tutti, tutte, tuttə.


fotogramma dal film Viaggio a Kandahar, di Mohsen Makhmalbaf (2001) 

23 dicembre 2022

Guerra alle donne

«Siete tutti informati di attuare il citato ordine di sospensione dell’istruzione delle donne». Così Neda Mohammad Nadeem, ministro dell’Istruzione superiore del governo dei taleban, in Afghanistan: il ministro, ex governatore e comandante militare, nonché esponente della linea religiosa più intransigente, il 21 dicembre scorso ha annunciato che alle donne afghane è fatto divieto di frequentare l’università. I taleban definiscono infatti l’istruzione femminile «non islamica e contraria ai valori afghani».

Già il 23 marzo scorso, quando le ragazze afghane avrebbero dovuto fare ritorno a scuola, dopo una sospensione delle lezioni durata 186 giorni, il governo talebano aveva annunciato che «tutte le scuole superiore femminili e quelle che comprendono studentesse sopra la sesta classe [prima secondaria di I grado]» sarebbero restate chiuse a tempo indeterminato.

Il 21 dicembre, alcuni studenti universitari della facoltà di medicina di Nangarhar hanno lasciato le aule in solidarietà con le proprie compagne.

Una piccola luce nelle tenebre.

«Libération», 20 dicembre 2022

21 dicembre 2022

L'indifferente è complice*

Il quotidiano francese «Libération» ha pubblicato ieri i volti e i profili di undici dei dodici cittadini iraniani condannati a morte dal regime (il dodicesimo non è stato identificato) per aver partecipato alle proteste che da tre mesi sono in corso nel paese. Non restiamo indifferenti!

«Sahand, Manouchehr, Mohammad, Hamid… Questi iraniani, per lo più sotto i trenta anni, sono tra le decine di persone che rischiano di essere giustiziate nell’ambito della rivolta che ha scosso la Repubblica islamica dalla morte di Mahsa Amini, il 16 settembre. Dodici uomini sono già stati impiccati o identificati da Amnesty International come detenuti nel braccio della morte, condannati alla pena capitale dopo un procedimento giudiziario ritenuto “ingiusto” e “rapido” da molte Ong».

* Liliana Segre a proposito della Shoah.

fotogramma dal film Il male non esiste, del regista iraniano Mohammad Rasoulof (2020) 

9 dicembre 2022

Assassinato dal governo iraniano il giovane Mohsen Shekari

Ieri mattina, a Teheran, è stata eseguita la prima condanna a morte di un manifestante fermato durante le proteste seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini.

Mohsen Shekari, ventitré anni, era stato arrestato il 25 settembre scorso; è stato giudicato colpevole di “inimicizia contro Dio” e assassinato mediante impiccagione.

Secondo le organizzazioni per i diritti umani, sarebbero undici i manifestanti già condannati a morte dal governo iraniano.

fotogramma dal film Persepolis, di Marjane Satrapi (2007)

8 dicembre 2022

Tre giorni di proteste in Iran

In Iran la terza giornata dello sciopero generale contro il regime ha registrato numerose manifestazioni di protesta, soprattutto nelle università.

Il governo ha minacciato rigide misure nei confronti delle donne che non indossano ‘correttamente’ il velo: dall’ammonimento via sms al blocco del conto corrente bancario.

In circa due mesi e mezzo, le vittime della repressione sono oltre cinquecento, di cui sessantatré minori.

29 novembre 2022

Presentazione del Quaderno Ilsreco n. 37 a Casalpusterlengo


Sabato 3 dicembre 2022, alle ore 16.00, nella Casa delle Associazioni al Cubo di Casalpusterlengo, via Galilei 1, Anppia - Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti - sezione di Casalpusterlengo presenta il Quaderno Ilsreco n. 37, Casalpusterlengo 1919-1922. Un dopoguerra di lotte e sconfitte di Ercole Ongaro e Alice Vergnaghi.

Ongaro e Vergnaghi, direttore scientifico e responsabile didattica di Ilsreco, raccontano il fascismo che si vede “sorgere, progredire, affermarsi” nel comune di Casalpusterlengo, in una porzione del territorio lodigiano che assume però carattere esemplare in relazione a quanto avviene in Italia, nel quadriennio che va dal 1919 al 1922, quattro anni che sconvolsero la nazione e aprirono alla dittatura. E lo fanno sulla base di documenti puntualmente segnalati e attentamente indagati: fonti giornalistiche, relazioni e corrispondenze prefettizie, atti giudiziari, memorie private di testimoni, verbali di consigli comunali e altri ancora.

I documenti raccontano la storia, Ongaro e Vergnaghi se ne fanno portavoce e restituiscono, a cento anni di distanza, la storia di quegli anni terribili, che vedono il rovesciamento dal rosso al nero, dagli scioperi e dalle occupazioni delle fabbriche alle devastazioni delle camere del lavoro e alle aggressioni a colpi di manganello e rivoltella ai danni di oppositori politici, reali o presunti, nonché di lavoratori e lavoratrici.

Zerocalcare, Kobane calling. Oggi, Bao Publishing, Milano 2020, p. 292

24 novembre 2022

Kobane calling

Dal 19 novembre scorso, nel silenzio complice delle grandi potenze, la Turchia bombarda pesantemente alcune zone di confine con la Siria, tra cui la città di Kobane, simbolo della vittoria curda (e non solo) contro Isis, nel 2015, centro di un progetto di confederalismo democratico nella regione del Rojava.

15 novembre 2022

Presentazione del Quaderno Ilsreco n. 36 a Senna Lodigiana

Per iniziativa del Comune di Senna Lodigiana, della Società Storica Lodigiana e di Ilsreco, venerdì 18 novembre 2022, alle ore 21.00, nella sala consiliare del Comune di Senna Lodigiana, sarà presentato l'Atlante delle violenze politiche nel Lodigiano (1919-1922) di Alice Vergnaghi.

9 novembre 2022

Un paese in caduta libera

 

Nel 2022 il numero di italiani all’estero ha superato quello degli stranieri residenti in Italia. Lo testimonia il XVII Rapporto Italiani nel Mondo, a cura della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana.

I primi sono 5,8 milioni (pari al 9,8% del totale di cittadini e cittadine), i secondi 5,2 milioni (pari all’8,8%).

Dal 2006 al 2022 la mobilità italiana è cresciuta dell'87% in generale, del 94,8% quella femminile, del 75,4% quella dei minori e del 44,6% quella per la sola motivazione espatrio.

Sono soprattutto i giovani, e con una formazione di alto livello, a lasciare l’Italia − nazione considerata “irriformabile” – e a cercare all’estero autonomia, serenità, lavoro stabile (basti pensare che in Italia, nell’ultimo anno, 8 nuovi contratti su 10 sono precari).

«Il nostro Paese, che ha una lunga storia di emigrazione – ha commentato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella − deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia».

Picasso, Colomba della pace (28 dicembre 1961) Manifesto del Congresso Nazionale del Movimento per la Pace del 1962 a Issy-Les-Moulineaux






6 novembre 2022

Nulla è perduto con la pace*

 

* dalla Lettera a chi manifesta per la pace di Matteo Zuppi, cardinale arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, 3 novembre 2022





28 ottobre 2022

Cento anni fa, la Marcia su Roma

L'inizio di un ventennio di violenza e oppressione.


l'approfondimento di Ercole Ongaro su «Il Cittadino» del 28 ottobre 2022, p. 32



17 ottobre 2022

Presentazione del Quaderno Ilsreco n. 36 Atlante delle violenze politiche nel Lodigiano (1919-1922) di Alice Vergnaghi

Venerdì 21 ottobre 2022, alle ore 21.00, nell’aula magna del liceo classico “Verri” di Lodi, sarà presentato il Quaderno Ilsreco n. 36, Atlante delle violenze politiche nel Lodigiano (1919-1922), redatto con competenza e rigore dalla giovane storica Alice Vergnaghi.

L’iniziativa è promossa da Città di Lodi, Ilsreco - Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, CGIL Lodi, Aned – Associazione nazionale ex deportati nei campi di sterminio. Parteciperanno Ercole Ongaro, direttore scientifico Ilsreco; Ferruccio Pallavera, direttore dell’«Archivio Storico Lodigiano»; Guido Scarpino, segretario organizzativo di CGIL Lodi; Laura Tagliaferri, vicesindaco; Alice Vergnaghi, autrice del Quaderno e referente Ilsreco per la didattica.

Nel centenario della presa del potere da parte del fascismo, Ilsreco presenta uno strumento per comprendere il portato della violenza politica che, negli anni del biennio rosso e dello squadrismo fascista, travolge il nostro territorio e l’Italia intera, aprendo alla dittatura.

Attraverso l’analisi di fonti giornalistiche e bibliografiche lodigiane, nonché di documentazione d’archivio, l’autrice ricostruisce ben 191 episodi di violenza politica (di cui 110 di matrice esclusivamente fascista), con un bilancio di venti morti (di cui quattordici per mano fascista).

La violenza assume un ritmo in crescendo che non si ferma neppure dopo la marcia su Roma, il 28 ottobre 1922: dall’eccidio al Teatro Gaffurio di Lodi (che vanta il triste primato di prima strage con modalità squadriste sul territorio nazionale), il 13 novembre 1919; agli scontri tra socialisti e popolari a Gradella (Pandino), il 19 e 20 settembre 1920; alla devastazione della Camera del Lavoro di Casalpusterlengo, da parte di un gruppo di fascisti, il 9 maggio 1921; all’uccisione del ventitreenne Ardito del popolo Alfredo Ghezzi a Lodi, per mano di un carabiniere, il 4 giugno 1922. E tanti altri, a svelare la forza intimidatoria, ma anche attrattiva, della violenza fascista, funzionale all’instaurarsi di una dittatura che dopo un decennio di guerre sanguinose lascerà l’Italia in macerie.

la presentazione dell'iniziativa su «Il Cittadino» del 21 ottobre 2022, p. 33

l'intervista ad Alice Vergnaghi su «Il Giorno» del 23 ottobre 2022, p. VII

la cronaca dell'iniziativa su «Il Cittadino» del 26 ottobre 2022, p. 33

Liliana Segre esercita la funzione di presidente provvisoria del Senato nell'Aula di Palazzo Madama, in apertura della prima seduta della XIX legislatura, il 13 ottobre 2022

13 ottobre 2022

La Costituzione repubblicana non è un pezzo di carta

«Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva.

In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. 

Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato! 

[...] 

In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l'unità del nostro popolo è la Costituzione repubblicana, che come disse Piero Calamandrei non è un pezzo di carta, ma è il testamento di centomila morti caduti nella lunga lotta per la libertà; una lotta che non inizia nel settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti». 

il discorso integrale di Liliana Segre

quirinale.it

4 ottobre 2022

«La pace, anzitutto…

…La nostra Costituzione l’ha, coerentemente, iscritta come fondamento e traguardo della nostra comunità.

Quella pace tradita proprio nel cuore dell’Europa, che, nella prima metà del secolo scorso, aveva conosciuto gli abissi del male e si era riscattata con nuovi ordinamenti interni e internazionali.

Non ci arrendiamo alla logica di guerra, che consuma la ragione e la vita delle persone e spinge a intollerabili crescendo di morti e devastazioni. Che sta rendendo il mondo più povero e rischia di avviarlo verso la distruzione.

E allora la richiesta di abbandonare la prepotenza che ha scatenato la guerra. E allora il dialogo. Per interrompere questa spirale».

dal discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di accensione della Lampada di san Francesco (Assisi, 4 ottobre 2022)


27 settembre 2022

Donne russe contro la guerra «per proteggere i loro figli, fratelli e mariti»

Le donne di due repubbliche russe, Daghestan e Jakuzia, dalle quali sono maggiormente richiamati gli uomini per andare al fronte in Ucraina, scendono in piazza per protestare contro la “mobilitazione parziale”, ordinata dal presidente Vladimir Putin.

Manifestazioni sotto lo slogan di «Siamo per la pace» si sono tenute domenica 25 settembre nelle città di Makhachkala (sul Mar Caspio) e Yakutsk (nella Siberia orientale).

Già dal marzo scorso, le Donne in Nero russe hanno dato vita ad azioni contro la guerra, che costano loro arresto e detenzione.


25 settembre 2022

Brutalmente assassinata Hadis Najafi, simbolo della protesta delle donne iraniane

Hadis Najafi, vent’anni, è stata brutalmente assassinata dalle forze di sicurezza iraniane, ieri sera, durante le manifestazioni nella città di Karaj, vicino a Teheran. La giovane era diventata un simbolo della protesta delle donne iraniane: il video che la riprende mentre, senza velo, si lega i capelli biondi in una coda di cavallo prima di scendere in piazza era infatti diventato virale. La giovane è stata colpita da sei proiettili che l’hanno raggiunta al petto, al viso e al collo.

Sono ormai oltre cinquanta le vittime della repressione governativa: le manifestazioni sono iniziate a seguito del femminicidio della giovane Masha Amini, colpevole di «non indossare correttamente il velo».

Intanto il video di una ragazza che su Twitter intona Bella Ciao in lingua persiana diventa un inno alla resistenza delle coraggiose donne iraniane.

20 settembre 2022

Per Masha Amini, barbaramente assassinata a Teheran per una ciocca di capelli

Mahsa Amini, ventiduenne kurda iraniana, è stata fermata e picchiata brutalmente dalla “Polizia morale” della Repubblica islamica dell’Iran martedì 13 settembre scorso, a Teheran, ove si trovava con la famiglia, perché “non indossava correttamente il velo”. Trasportata in coma all’ospedale Kasra della capitale, è morta venerdì 16 settembre nel reparto di terapia intensiva. Il suo funerale è stato celebrato lunedì 19 settembre, accompagnato da centinaia di donne che per protesta si sono tolte il velo.

Donne coraggiose scendono ora in piazza in diverse città iraniane per manifestare in memoria di Masha, tagliandosi i capelli e bruciando gli hijab. Non lasciamole sole!

#MashaAmini

 

l’approfondimento su «Vita» del 20 settembre 2022

Salvador Allende nel Palacio del la Moneda, sede presidenziale, l’11 settembre 1973; accanto a lui le guardie del corpo del ‘Grupo de Amigos Personales’

11 settembre 2022

In onore e a memoria di Salvador Allende

L’11 settembre 1973 il golpe militare depone e provoca la morte di Salvador Allende, presidente del Cile democraticamente eletto.

Da quel giorno, e fino al 1990, il regime di Augusto Pinochet si rende responsabile di una repressione che assume i caratteri di una macelleria latino-americana: oltre 3.000 vittime tra morti accertati e ‘desaparecidos’ (oppositori e resistenti), circa 30.000 persone imprigionate e torturate, oltre 200.000 esuli.

Queste le ultime parole, alla radio, di Salvador Allende:

«Viva Chile! Viva el pueblo! Vivan los trabajadores! Estas son mis últimas palabras y tengo la certeza de que mi sacrificio no será en vano, tengo la certeza de que, por lo menos, será una lección moral que castigará la felonía, la cobardía y la traición».

novayagazeta.ru

6 settembre 2022

Mosca revoca la licenza cartacea a «Novaya Gazeta», voce libera della Russia

«Il giornale è stato ucciso oggi. Hanno rubato trenta anni di vita ai suoi dipendenti. Privato i lettori del diritto di ricevere informazioni.

Ma non solo.

Oggi i nostri colleghi, già uccisi da questo stato per l’adempimento del loro dovere professionale, sono stati uccisi di nuovo: Igor Domnikov, Yuri Shchekochikhin, Anna Politkovskaya, Stanislav Markelov, Anastasia Baburova, Natalya Estemirova, Orkhan Dzhemal.

[…] Lo spirito libero soffia dove vuole e come vuole».

Dimitry Muratov, direttore di «Novaya Gazeta» e premio Nobel per la pace 2021


fotogramma da Arrivederci ragazzi, di Louis Malle (1987) 

1° settembre 2022

Il calendario civile nazionale

Corso di formazione per docenti

Ilsreco cammina accanto a docenti e studenti del territorio, nella costruzione di percorsi formativi su storia e memoria della Resistenza e dell’età contemporanea nel Lodigiano e non solo.

L’alto numero di richieste da parte delle istituzioni scolastiche del territorio e il consistente numero di lezioni effettuate dal novembre 2021 all’aprile 2022 consiglia in questo anno scolastico 2022/23 di concentrare le energie nella formazione di docenti che, a loro volta, potranno formare le/i propri colleghi e fungere da punti di riferimento per la storia contemporanea all’interno delle istituzioni di appartenenza.

In collaborazione con l'Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi, Ilsreco propone dunque un corso di formazione che ha per oggetto le principali ricorrenze del calendario civile nazionale, declinate, quando possibile, anche in chiave locale.

alla pagina didattica il programma del corso


25 agosto 2022

Presentazione del Quaderno Ilsreco n. 35 a Bertonico, domenica 28 agosto 2022

Domenica 28 agosto 2022, alle ore 21, nel parco “Rita Levi Montalcini” di Bertonico, l’Amministrazione comunale in collaborazione con la Commissione Cultura e Biblioteca e con Ilsreco organizza la presentazione del Quaderno Ilsreco n. 35 Ilsreco, Angelo Forvi. Vita da militare e da prigioniero in Russia, a cura di Ercole Ongaro.

Interverranno il sindaco di Bertonico Angelo Chiesa, Gaetano Forvi, figlio di Angelo, e il curatore del volume Ercole Ongaro, direttore scientifico Ilsreco. Sarà presente anche la sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Alpini, che sta celebrando il centenario della sua costituzione.

Il volume è introdotto da un saggio dello storico Ercole Ongaro su Bertonico negli anni della Seconda guerra mondiale e sulla biografia di Angelo Forvi, nato a Bertonico nel 1920 e deceduto nel 2013 a novantadue anni.

Dopo aver partecipato alla campagna sul fronte greco-albanese, il giovane venne inviato sul fronte russo nell’aprile 1942 e fu fatto prigioniero il 16 gennaio 1943. Inviato in Siberia e poi in Kazakistan, fece ritorno in famiglia il 22 novembre 1945.

Qualche anno dopo, Angelo Forvi scrisse il Diario della sua vita da militare e da prigioniero.

«Non ci si salva da soli: nei durissimi anni in Unione Sovietica, Angelo compie piccoli grandi gesti di solidarietà: a partire dal trasferimento in treno (“Io avevo qualche soldino, mi sono comperato una fisarmonica a bocca, che tanto ci fu di compagnia per tutti, durante il viaggio e poi in seguito, sebbene io non ero capace di suonarla, ma c’erano dei soldati che erano dei maestri”), poi durante la marcia di trasferimento nel campo di prigionia, dopo la cattura, alla ricerca di un po’ di cibo (“allora qualche cosa mi davano, e così quando rientravo in colonna, col poco che mi davano, ce n’era anche per i miei compagni”), fino al ritorno in Italia, a Bertonico, con negli occhi la fine di tanti, recitando in silenzio una preghiera funebre a memoria e suffragio: “Pensando ai miei cari compagni, lasciati sulla steppe di neve morti, sembrava che mi dicessero Angelo ce lai fatta, prega per noi”».

(dall’Introduzione di Laura Coci, presidente Ilsreco)

la cronaca dell'iniziativa su pubblicato su «Il Cittadino» di giovedì 1° settembre 2022, p. 33

22 agosto 2022

Per i partigiani assassinati al Poligono

«Nel primo pomeriggio del 22 agosto [1944] cinque patrioti della formazione clandestina partigiana di cui ero comandante, caduti il giorno prima in un’imboscata sulla riva sinistra dell’Adda, nella brughiera della cascina Gelsomina di Boffalora d’Adda, dopo orribili sevizie e senza alcun processo, furono fucilati al Poligono di tiro di Lodi. I loro nomi: Oreste Garati, Ludovico Guarnieri, Ettore Maddè, Franco Moretti, Giancarlo Sabbioni. Meno di quarant’anni il primo, diciassette-diciotto anni i più giovani».

Edgardo Alboni, Una vita tra sogni e realtà, a cura di Ercole Ongaro, Quaderni Ilsreco n. 15, Lodi 2005, p. 82

I ritratti fotografici dei cinque partigiani, custoditi nell'archivio Ilsreco, sono stati scansionati da Alice Vergnaghi

Giovanni Casali con la moglie Luigia Croce e la figlioletta Neni nel 1909 (archivio Tiziana Mirotti)

19 agosto 2022

Casalpusterlengo, 19 agosto 1922: l’assassinio di Giovanni Casali

Cento anni fa, il 19 agosto 1922 a Casalpusterlengo, alcuni squadristi uccisero il messo comunale Giovanni Casali, nonno di Tiziana Mirotti, socia Ilsreco e presidente della sezione ANPPIA (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti) di Casalpusterlengo.

Neni Casali Mirotti, primogenita di Giovanni (che era padre di quattro figli e figlie), così rievocò in un suo scritto autobiografico del 1974 la tragedia che sconvolse la sua famiglia:

«Venne il 19 agosto di mattina prima di mezzogiorno. Portava a casa la carne, il pane ed altro come al solito per mangiare, ma fu aggredito alle spalle da tre giovanotti di diciotto anni, fascisti e manganellattori della prima ora, che lo colpirono alla testa e alla schiena. Uno di questi era quel ragazzaccio di Broggini detto “Bain” e gli altri due erano Marchetti Salvatore ed Ennio Mussida.

Tutti si rinchiusero in casa, la popolazione vide, ma fuggì e mio padre non fu aiutato da nessuno. Sull’angolo della casa del pittore Prada dove avvenne l’assassinio fecero rinchiudere in fretta il portone dalla cameriera credendo che picchiassero dei buoi. Solo quando le squadraccie fasciste si furono allontanate soddisfatte, allora venne soccorso prima alla vicina farmacia e poi lo portarono all’ospedale di San Rocco.

Io avevo tredici anni, a quell’epoca ero una ragazzina ma il dolore mi aveva resa donna e ribelle. Dove non riuscivo a parlare, adoperavo ogni mezzo per manifestare il mio ribrezzo ai capi fascisti. Mi mettevo in piazza, vicino al caffè Roma, negli orari di maggior affluenza dei fascisti, e rimanevo delle ore muta, seduta per terra e tutta vestita di nero, con un volto duro che non era adatto alla mia età. Li guardavo in viso e ogni tanto sputavo in terra fino a che certuni si ritiravano. Non potevano pubblicamente redarguirmi, non molestavo, non parlavo, ma capivo che davo loro fastidio.

Finché un giorno seppi che in stazione doveva prendere il treno uno degli assassini di mio padre, Marchetti, così si chiamava, ed era accompagnato dalla guardia del corpo. Io uscivo dal caffè della stazione con mia madre dove solitamente andavamo a prendere fondi di caffè e pane avanzato dal ristorante e lo imbattei sulla piazzetta della stazione. Mia madre restò paralizzata dallo spavento nel vederlo. Io lo affrontai gridandogli “Assassino, hai ucciso mio padre”. Lui rimase sorpreso e non disse una parola ma la guardia del corpo, un fascista anche lui della prima ora, Alemanni Arturo, cugino del proprietario della fabbrica dei giocattoli, mi picchiò sul braccio e sul viso con lo scudiscio di pelle che allora portavano i gerarchi in divisa».

Kabul, il 13 agosto 2022: manifestazione delle donne afgane e repressione dei Taleban (Afp)

15 agosto 2022

Il coraggio delle donne afgane

Il 15 agosto 2021, dopo vent’anni, i Taleban sono rientrati a Kabul, in seguito all’abbandono dell’Afganistan da parte delle forze occidentali.

Oggi il paese si trova in quella che l’ONU ha definito «la peggior crisi umanitaria al mondo». Il 97% della popolazione civile vive sotto la soglia di povertà, la gente continua a morire in una guerra strisciante, la condizione delle donne è particolarmente drammatica: dal settembre scorso alle ragazze il regime ha “temporaneamente” vietato la scuola.

Ma le donne non si arrendono: il 13 agosto scorso sono tornate a manifestare in piazza, per i diritti delle donne e di tutti, e sono state aggredite, percosse, arrestate dalle milizie talebane. Non lasciamo sole queste donne coraggiose!

L’appello di Amnesty International

Mario Fiorentini fotografato negli ultimi anni della sua vita (sullo sfondo il suo ritratto giovanile)

9 agosto 2022

Per Mario Fiorentini

Mario Fiorentini, «il partigiano più decorato d’Italia», uno degli ultimi partigiani combattenti, è morto oggi a Roma all’età di centotré anni.

Comandante dei Gap “Antonio Gramsci” di Roma durante la Resistenza, matematico di prestigio internazionale nel dopoguerra, rifiutò la cultura di morte di nazisti e fascisti e partecipò a diverse azioni dei gappisti romani.

Mario Fiorentini, Ilsreco ti ricorda e ti saluta. 

I soccorritori trasportano il cadavere di una vittima fuori dalla miniera ove è avvenuto l’incidente (Intercontinentale/AFP)

8 agosto 2022

Marcinelle, Belgio

L’8 agosto 1956, nella miniera di carbone di Marcinelle in Belgio, in seguito a un incendio, morirono 262 lavoratori. 136 erano immigrati italiani.

«L’emigrazione dei nostri connazionali e il sacrificio che questa ha comportato hanno segnato l’identità dell’Italia e anche lo stesso processo d’integrazione europea»: così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Illustrazione di Antonella Battilani dal libro Strada, patria sinta di Gnugo De Bar, Fatatrac, Firenze 1998

2 agosto 2022

Per non dimenticare il Porrajmos

«In occasione della Giornata europea di commemorazione dell’Olocausto dei rom, ricordiamo le centinaia di migliaia di vittime rom dell’Olocausto che hanno sofferto e sono state assassinate sotto il regime nazista. Non potremo mai dimenticare la persecuzione dei rom durante l’Olocausto. Ma non possiamo nemmeno chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà e discriminazioni tuttora incontrate dalla minoranza rom» (dichiarazione di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la trasparenza, e Helena Dalli, commissaria per l’Uguaglianza).

Nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1944, ad Auschwitz, fu liquidato lo Zigeunerfamilienlager: furono assassinati quasi tremila rom e sinti, in maggioranza anziani, donne, bambini e bambini. Il numero totale di persone uccise nel Porrajmos, il genocidio rom e sinti, è di circa cinquecentomila.

Dmitry Muratov mostra una copia di «Novaya Gazeta» dopo la vendita all’asta della sua medaglia del Premio Nobel per la pace per sostenere le vittime della guerra in Ucraina, nel giugno scorso (AFP/Michael M. Santiago) 

31 luglio 2022

Per «Novaya Gazeta»


Nuovo attacco del governo russo a «Novaya Gazeta»: dopo essere stata costretta a sospendere le pubblicazioni a fine marzo, la coraggiosa testata investigativa moscovita vedrà ora annullata la propria registrazione come media, su richiesta presentata il 26 luglio scorso da Romkomnadzor, l’autorità che controlla le comunicazioni nel paese.

In Russia la censura contro i media indipendenti e la libertà di stampa è ormai assoluta: pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina è infatti entrata in vigore una legge che prevede fino a quindici anni di reclusione per la diffusione di informazioni sulle forze armate che dovessero essere ritenute “false” dalle autorità.

«Novaya Gazeta», fondata nel 1993 e diretta dal premio Nobel per la Pace 2021 Dmitry Muratov, in neppure trent’anni di attività conta sei giornalisti uccisi − la più conosciuta è Anna Politkovskaja, nel 2006, per aver documentato le atrocità in Cecenia e la corruzione dei vertici russi – e decine di collaboratori e giornalisti minacciati di morte.

 Claudia Corso Marcucci, Crononaute (16 agosto 2021).

Claudia Corso Marcucci è una giovane illustratrice di fantascienza.

Che direbbero viaggiatrici nel tempo venute dal futuro, ora, di fronte alla distruzione della Terra operata dagli umani? (https://www.instagram.com/aetnensis/) 

22 luglio 2022

Il debito ecologico

«Voglio chiedere, in nome di Dio, alle grandi compagnie estrattive – minerarie, petrolifere, forestali, immobiliari, agroalimentari – di smettere di distruggere i boschi, le aree umide e le montagne, di smettere d’inquinare i fiumi e i mari, di smettere d’intossicare i popoli e gli alimenti».

Queste le parole di papa Francesco ieri, dal messaggio per la celebrazione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato (1° settembre 2022).

«Non si può non riconoscere l’esistenza di un “debito ecologico” delle nazioni economicamente più ricche, che hanno inquinato di più negli ultimi due secoli; esso richiede loro di compiere passi più ambiziosi sia alla COP27 che alla COP15. Ciò comporta, oltre a un’azione determinata all’interno dei loro confini, di mantenere le loro promesse di sostegno finanziario e tecnico per le nazioni economicamente più povere, che stanno già subendo il peso maggiore della crisi climatica. Inoltre, sarebbe opportuno pensare urgentemente anche a un ulteriore sostegno finanziario per la conservazione della biodiversità. Anche i Paesi economicamente meno ricchi hanno responsabilità significative ma “diversificate”; i ritardi degli altri non possono mai giustificare la propria inazione. È necessario agire, tutti, con decisione. Stiamo raggiungendo “un punto di rottura”».

Il testo integrale del messaggio di papa Francesco.



 Silvia Levenson, Plaza de Mayo.

Silvia Levenson è un'artista di origine argentina giunta esule in Italia nel 1981, durante la dittatura militare nel suo paese (https://silvialevenson.com/)  

9 luglio 2022

Ergastolo per i genocidari argentini

Si è concluso l’ultimo dei grandi processi per i crimini compiuti durante la dittatura militare in Argentina negli anni Settanta, grazie alla riapertura dei procedimenti avvenuta durante il Governo di Nestor Kirchner: i crimini contro l’umanità sono infatti imprescrittibili.

Ai militari imputati, responsabili di quattro centri di detenzione e maternità clandestini all’interno della Scuola Militare dell’esercito argentino in Campo de Mayo, provincia di Buenos Aires, sono stati comminati dieci ergastoli e nove condanne da quattro a ventidue anni, per i reati di omicidio, violenze, torture nei confronti di 347 persone tra le oltre seimila che vi furono internate illegalmente.

«I militari condannati sono tutte persone anziane – dichiara il giornalista di Radio Popolare  Alfredo Somoza – e in base alla legge argentina non sconteranno la condanna in carcere, ma questo ultimo grande processo contro i militari golpisti resterà nella storia giudiziaria dell’America Latina a sigillo della memoria storica, chiarendo, al di fuori di ogni polemica, chi siano state le vittime e chi i carnefici in quella tormentata stagione politica».

Zerocalcare, illustrazione a sostegno del popolo curdo (2015) e copertina del volume Kobane calling (2016)

5 luglio 2022

Il popolo curdo tradito, ancora una volta

Lo scorso 28 giugno 2022 Finlandia, Svezia e Turchia hanno firmato un memorandum d’intesa trilaterale, grazie al quale la Turchia del «dittatore» Erdoğan (così lo ha definito Mario Draghi) acconsente all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato.

L’accordo prevede il totale abbandono da parte dei due paesi scandinavi del sostegno al popolo curdo, in ogni sua declinazione, dall’asilo politico allo sblocco della vendita delle armi alla Turchia, nonostante le sanzioni imposte nel 2019 dopo l’intervento militare di questa nel Nord della Siria, proprio contro la regione autonoma curda del Rojava, le cui milizie – in una guerra durata dal 2014 al 2019 – avevano sconfitto lo stato islamico integralista Daesh.

Etichettati come ‘terroristi’, saranno dunque estradati (e deportati nelle prigioni turche, tristemente note per la sistematica violazione dei diritti umani) esponenti del Partito dell’unione democratica (Pyp), del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e del movimento islamico Hizmet, legato al predicatore Fetullah Gulen, che Erdoğan accusa di aver organizzato il tentato golpe del 2016.

Gli elenchi sono già pronti.

Tre partigiani di Montaretto fotografati negli anni Novanta davanti al murale che ricorda lo "sciopero al contrario". Da sinistra: Renato De Franchi, detto 'Tigre', partigiano nella brigata Gramsci e nella brigata Cento Croci in Val di Vara; Armando Valente, partigiano ferito in uno scontro a fuoco a Soviore (Monterosso); Stefano De Franchi, detto 'Steva', catturato in Albania e deportato a Buchenwald.

2 luglio 2022

I primi cinquant'anni della Casa del Popolo di Montaretto

La Casa del Popolo di Montaretto (comune di Bonassola, provincia di La Spezia) festeggia i suoi primi cinquant'anni con una due giorni di festa, incontri, musica, il 2 e 3 luglio.

I festeggiamenti, che avrebbero dovuto tenersi nel 2020, sono stati rinviati a causa della pandemia e di un cedimento strutturale della sede, rimessa in sicurezza grazie a una campagna di crowdfunding.

Lunga vita alla Casa del Popolo!

L'articolo di Laura Coci sulle donne della Casa del Popolo di Montaretto su «Vitamine Vaganti» n. 173 del 2 luglio 2022

Ettore Archinti, Poesia di Natale, 1909 (a sinistra Teresa, a destra Giovanna Boccalini)

28 giugno 2022

Premio speciale del Progetto Toponomastica femminile 2021/2022 alle scuole lodigiane in rete 

La giuria del concorso nazionale Sulle vie della parità IX edizione 2021/2022, indetto dall’Associazione Toponomastica femminile, ha riconosciuto un premio speciale al prodotto realizzato dalle scuole lodigiane in rete intitolato “Donne resistenti e resilienti di ieri, di oggi e di tutti i tempi” che ha coinvolto otto classi della Scuola secondaria di I grado Cazzulani, quattro dell’I.T.E.T. Agostino Bassi e una dell’I.I.S. Alessandro Volta, per un totale di circa trecento studenti.

Nell’ambito del progetto, che si è avvalso di interventi di Ercole Ongaro (direttore scientifico Ilsreco), Alice Vergnaghi (responsabile didattica Ilsreco) e Marco Giani, sono state approfondite le figure delle sorelle Boccalini e di Luigia Mazzini Folli, donne esemplari della città di Lodi, proposte per l’intitolazione di spazi pubblici locali.

L'articolo di Alice Vergnaghi sulle sorelle Boccalini su «Vitamine Vaganti» n. 132 del 18 settembre 2021

21 giugno 2022

Per una proposta di pace dell’Unione Europea

Anpi, Arci, Movimento europeo, Rete italiana pace e disarmo e Marco Tarquinio, direttore di «Avvenire», hanno presentato ieri a Roma, nella sede dell’ufficio italiano del Parlamento europeo, un appello per una proposta europea di cessate il fuoco in Ucraina.

L’obiettivo dell’appello, che richiama l’articolo 11 della Costituzione repubblicana, è di coinvolgere il maggior numero possibile di organizzazioni internazionali, facendo pressione sul Consiglio di sicurezza dell’Onu per l’invio tempestivo di una forza di interposizione nei luoghi del conflitto e richiamando l’Unione Europea ad assumere al più presto la responsabilità di un'intermediazione a favore del cessate il fuoco in Ucraina.

Il testo integrale dell'appello

L’approfondimento su «Avvenire» on line il 20 giugno 2022

10 giugno 2022

Per la liberazione di Aleksandra Skochilenko

Ilsreco condivide e fa proprio l’appello di Amnesty International per Aleksandra Skochilenko.

«L’artista russa Aleksandra Skochilenko è stata arrestata lo scorso aprile per aver sostituito i cartellini dei prezzi con informazioni e slogan contro la guerra in un supermercato di San Pietroburgo. Secondo il suo avvocato, a chiamare la polizia era stato un cliente del supermercato.

È stata posta in custodia cautelare, inizialmente fino al 1° giugno, con l'accusa di aver “diffuso consapevolmente false informazioni sull’utilizzo delle forze armate russe”. Alla fine di maggio il tribunale ha prolungato la detenzione preventiva almeno fino al 1° luglio.

Aleksandra è una nota artista riconosciuta che ha provato a cambiare la società russa con la sua arte: scrive canzoni, crea fumetti e cartoni animati, organizza concerti e jam session. Ha anche scritto il famoso Libro sulla depressione che ha aiutato molte persone e ha contribuito a de-stigmatizzare le malattie mentali.

Purtroppo, le sue condizioni di salute stanno peggiorando: Aleksandra è celiaca e ha bisogno di una dieta speciale senza glutine, che non può seguire in carcere.

Il procedimento penale contro Aleksandra Skochilenko deve essere annullato e le autorità devono rilasciarla immediatamente. In attesa della sua liberazione, le devono essere garantite un’assistenza sanitaria e un'alimentazione adeguata.

Se condannata, Aleksandra rischia fino a dieci anni di carcere».

3 giugno 2022

Inaugurata la mostra Donne resistenti

Il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica Italiana, è stata inaugurata la mostra Donne resistenti. Un ricordo al femminile in occasione della Festa della Repubblica italiana, presso la sede della Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi, in via Callisto Piazza 7.

L’iniziativa - promossa da Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi, Ilsreco, Toponomastica femminile, Se Non Ora Quando Lodi, ANPI del Lodigiano e Lo Sguardo di Giulia - permette di conoscere figure di donne, italiane ed europee, che hanno dato il loro contributo alla lotta al nazifascismo e di scoprire il profondo legame tra l’impegno nella Resistenza e la partecipazione femminile in campo politico e sociale nel secondo dopoguerra. I pannelli esposti rappresentano una sezione della mostra Il viale delle Giuste ideata e realizzata dall’associazione Toponomastica femminile.

La mostra sarà aperta secondo il seguente calendario:

giovedì 2 giugno, 15.30 - 18.00

sabato 4 e 11 giugno, 10.00 - 12.00 e 16.00 - 18.00

domenica 5 e 12 giugno, 10.00 - 12.00 e 16.00 - 18.00

31 maggio 2022

Addio a Carlo Smuraglia

Antifascista, partigiano, avvocato, docente, politico, presidente onorario dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ci lascia oggi Carlo Smuraglia.

La rete degli Istituti lo ricorda con particolare gratitudine perché, come presidente ANPI, dal 2011 al 2017, ha sostenuto con forza e determinazione presso i governi tedesco e italiano la richiesta di una ricerca storica sulle stragi naziste e fasciste in Italia, che ha poi avuto esito nella realizzazione dell'Atlante delle stragi nazifasciste, cui anche Ilsreco ha collaborato.

Queste le sue parole nell’ultimo discorso come presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, il 4 novembre 2017: «Schiena dritta, sguardo verso le stelle, con dignità e speranza, e conquisterete, come tanti anni fa i nostri combattenti, un futuro democratico e antifascista».

Boris Pahor fotografato il 26 marzo 2014 alla Kulturni Dom di Prosek Kontovel (Casa della Cultura di Prosecco Contovello), durante l'incontro con la classe 5A liceo delle scienze sociali del Maffeo Vegio di Lodi

30 maggio 2022

In onore e a memoria di Boris Pahor

Il grande Boris Pahor, classe 1913, triestino di lingua slovena, autore di Il rogo nel porto (racconto della persecuzione della propria comunità da parte del fascismo) e Necropoli (memoria dei lager nazisti in cui scontò l’adesione alla Resistenza), ci ha lasciato oggi a 108 anni.

Per chi, come chi scrive, ha avuto il privilegio di incontrarlo e intervistarlo (il 26 marzo 2014, con una classe quinta del Liceo Maffeo Vegio) era bello pensarlo immortale.

dall'incontro con Boris Pahor (26 marzo 2014)

«Forse non c’è niente che mi è più caro, nei miei vagabondaggi estivi, del palpito vivace che agita il campeggio la mattina e al crepuscolo, quando ragazzi e ragazze adolescenti si muovono al ritmo di un amore appena presentito. Io continuo a starmene disteso, immobile, perché non so come fare a radunare gli abitanti delle baracche cupe davanti a questi giovani che sono i germogli dell’immortale stirpe umana. E non so come collocare davanti a loro le ossa e le ceneri umiliate. E, nella mia impotenza, non riesco neppure a immaginare come le mie visioni potrebbero trovare le parole giuste per presentarsi a quella banda di bambini che ora stanno saltando fra le tende, o a quella ragazzina che ieri girava attorno al cavo che sostiene il fumaiolo, veloce come in balia di un’invisibile giostra».

Boris Pahor, Necropoli, 2008

29 maggio 2022

Donne resistenti per la Repubblica italiana

In occasione della Festa della Repubblica Italiana, Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi, Ilsreco, Toponomastica femminile, Se Non Ora Quando Lodi, ANPI del Lodigiano e Lo Sguardo di Giulia presentano la mostra Donne resistenti. Un ricordo al femminile in occasione della Festa della Repubblica italiana, presso la sede della Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi, in via Callisto Piazza 7.

L’iniziativa permetterà di conoscere figure di donne, italiane ed europee, che hanno dato il loro contributo alla lotta al nazifascismo e di scoprire il profondo legame tra l’impegno nella Resistenza e la partecipazione femminile in campo politico e sociale nel secondo dopoguerra. I pannelli esposti rappresentano una sezione della mostra Il viale delle Giuste ideata e realizzata dall’associazione Toponomastica femminile.

Agenzia Dire

26 maggio 2022

Cento milioni nel mondo

Sono 100 milioni le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case e sfollare a causa delle guerre.

La cifra è stata fornita il 23 maggio scorso dall’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi: la soglia dei cento milioni è stata superata anche a seguito del conflitto in corso in Ucraina: 8 milioni di sfollati interni e altri 6 milioni che hanno cercato rifugio e protezione all’estero.

Ma bambini e bambine, donne e uomini fuggono anche da altre guerre: in Etiopia, Burkina Faso, Myanmar, Nigeria, Afghanistan, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo.

Grandi, dopo aver elogiato i paesi che hanno accolto i profughi ucraini, ha aggiunto polemicamente che «avremmo bisogno di una mobilitazione simile anche per tutte le altre crisi nel mondo». E ha concluso affermando che l’unica vera risposta alle emergenze umanitarie sono «la pace e la stabilità».

Shirin Abu Akleh (Epa/Al Jazeera)

14 maggio 2022

Violenze ai funerali di Shirin Abu Akleh

Ieri, 13 maggio 2022, a Gerusalemme, l’esercito israeliano ha aggredito la folla intervenuta ai funerali di Shirin Abu Akleh, giornalista di Al Jazeera, già voce del popolo palestinese, uccisa l’11 maggio scorso a colpi d’arma da fuoco mentre seguiva un’operazione delle forze di sicurezza israeliane a Jenin, nella Cisgiordania occupata.

In merito a quanto accaduto ieri, Josep Borrell, Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione europea, si è detto «sconvolto per l’uso sproporzionato della forza e per il comportamento irrispettoso delle truppe israeliane».

11 maggio 2022

In bicicletta nei luoghi di Giovanna Boccalini

Ilsreco, unitamente a FIAB Lodi Ciclodi, Toponomastica femminile, Se non ora quando (SNOQ) Lodi, Museo Ettore Archinti, Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi, Società Italiana di Storia dello Sport, Unitre Lodi, Anpi provinciale del Lodigiano, Camera del Lavoro di Lodi, Libreria Sommaruga, Lo Sguardo di Giulia, Istituto professionale Einaudi di Lodi, con il patrocinio del Comune di Lodi, promuovono l’iniziativa In bicicletta nei luoghi di Giovanna Boccalini che si terrà domenica 15 maggio, dalle ore 14.30 alle ore 18.00 circa, con ritrovo nel cortile del Teatro alle Vigne, via Cavour 66, Lodi.

L’iniziativa conclude le celebrazioni per i 120 anni della nascita di Giovanna Boccalini, nostra emerita concittadina, docente, partigiana, sindacalista, politica e per tutta la vita impegnata per l’emancipazione femminile. Pedalando per le vie della città si visiteranno i luoghi che hanno caratterizzato la sua vita lodigiana.

L’ultima tappa sarà al Museo Archinti, dove sarà possibile effettuare una visita guidata e dove le e i partecipanti riceveranno in dono mini tortionate, dolce tipico lodigiano, realizzate dalle e dagli studenti dell’Istituto professionale Einaudi di Lodi grazie al contributo di Unitre, Fiab Lodi, Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi, Camera del Lavoro di Lodi e Snoq Lodi.

È possibile iscriversi:

Robert Capa, Bombardamento dell’aviazione fascista sulla popolazione civile di Bilbao, durante la Guerra di Spagna (primavera 1937)

3 maggio 2022

«La guerra è terribile e dobbiamo gridarlo» *

«Le guerre si fanno per questo: per provare le armi che abbiamo prodotto. Così avvenne nella guerra civile spagnola prima del secondo conflitto mondiale. Il commercio degli armamenti è uno scandalo, pochi lo contrastano. Due o tre anni fa a Genova è arrivata una nave carica di armi che dovevano essere trasferite su un grande cargo per trasportarle nello Yemen. I lavoratori del porto non hanno voluto farlo. Hanno detto: pensiamo ai bambini dello Yemen. È una cosa piccola, ma un bel gesto. Ce ne dovrebbero essere tanti così».

 

* Papa Francesco nell’intervista al «Corriere della Sera» on line il 3 maggio 2022

 


Prosegue la campagna associativa 2022 dell’Istituto Lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Ilsreco). Chi fosse interessato a diventare socio Ilsreco può scrivere a ilsreco.lodi@gmail.com oppure inviare un messaggio alla pagina Facebook Ilsreco Lodi.

29 aprile 2022

Ilsreco per la Liberazione

Per la Festa della Liberazione, Ilsreco ha promosso e preso parte a diverse iniziative. Eccole.

Da sinistra in alto, in senso orario:



il testo dell'articolo di Ercole Ongaro Restiamo umani, pubblicato su «Il Cittadino» di lunedì 25 aprile 2002, pp. 1 e 7

24 aprile 2022

Una Liberazione a colori

Per la Festa della Liberazione, Ilsreco, Aned e Anpi propongono un evento dal titolo Una Liberazione a colori. Riflessioni sulla Resistenza, che si terrà giovedì 28 aprile 2022 alle ore 21.00 presso l’aula magna del liceo classico “Pietro Verri” di Lodi, via S. Francesco 11.

Sarà possibile seguire l’evento anche in diretta Facebook sulla pagina Ilsreco Lodi.

Si alterneranno gli interventi di Ercole Ongaro, direttore scientifico Ilsreco; di Alice Vergnaghi, referente per la didattica Ilsreco e le letture a cura di Laura Coci, presidente Ilsreco, e Roberto Del Piano.

Ercole Ongaro parlerà delle diverse forme di resistenza che si sono sviluppate nel periodo compreso tra l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la Liberazione avvenuta il 25 aprile 1945, soffermandosi in particolare sulla realtà lodigiana che ha analizzato nei suoi volumi sul tema.

Alice Vergnaghi, referente didattica Ilsreco, illustrerà un progetto di ricerca che l’Istituto ha iniziato e che si pone come obiettivo la realizzazione di un Atlante delle e dei resistenti lodigiani caduti.

Laura Coci e Roberto Del Piano presenteranno invece un’antologia di testi tratti dalla produzione dello scrittore Beppe Fenoglio di cui quest’anno ricorrono i cento anni della nascita.


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22 aprile 2022

Pace ora!

Si svolge oggi a Madrid la conferenza europea per la pace, che segue al Manifesto per la pace pubblicato in Spagna da Podemos, primo firmatario Noam Chomsky, che ha già raccolto migliaia di adesioni.

A sottoscrivere l’appello cittadine e cittadini spagnoli, italiani, francesi, inglesi, che chiedono un cessate il fuoco immediato, l’abbandono del linguaggio belligerante da parte di media e politici, l’avvio di un negoziato di cui si facciano garanti le Nazioni Unite, la protezione per la popolazione civile in fuga e rimasta nelle zone di guerra, la cancellazione del debito dell’Ucraina per permettere la ricostruzione. 

per firmare l'appello

https://www.manifiestoporlapaz.info/manifesto-per-la-pace/


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22 aprile 2022

Donne nella Resistenza e nella Costituzione

Una iniziativa per il 25 aprile di ANPI Tavazzano con Villavesco, Ilsreco, Banca del Tempo di Tavazzano con Villavesco, Toponomastica Femminile, Se non ora quando? Lodi, Auser di Tavazzano con Villavesco


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21 aprile 2022

Festa popolare per la Festa della Liberazione

Le sette realtà lodigiane protagoniste di “Aprile di Liberazione” danno appuntamento a tutti il 25 aprile a partire dalle ore 17 al Parco del Belgiardino, in fondo a via del Capanno, alla grande festa popolare organizzata per celebrare la Festa della Liberazione.

Con un prologo: la tradizionale biciclettata “Resistere, pedalare, resistere” organizzata da FIAB Lodi e ILSRECO (qui l'itinerario), che partirà alle 14,30 da piazza Castello a Lodi e che si concluderà proprio al Parco del Belgiardino, dando inizio ai festeggiamenti. Tutte le info sul sito: www.fiablodi.it.

Il 25 aprile 1945, insieme al 2 giugno 1946, rappresenta il momento fondante della democrazia in Italia e della Costituzione repubblicana, che attribuisce la sovranità al popolo e sancisce i principi e i diritti fondamentali del nostro vivere comune – dichiarano le realtà promotrici dell’iniziativa – Per questo motivo riteniamo fondamentale promuovere questo momento di festa e di celebrazione. Perché il 25 aprile sia e continui ad essere la festa di tutte le persone che vivono in Italia. Un festa di popolo, che in questo caso giunge al termine di un percorso di approfondimento sul passato, sul presente e sul futuro del nostro paese, senza dimenticare le guerre che si stanno combattendo nel mondo e la storia della Resistenza e di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per liberarci dal nazifascismo.

La festa vera e propria inizierà alle 17 con musica dal vivo, laboratori per adulti e bambini, letture teatrali di “Di voce in voce” e DJ set di “La Bassa soundclash”. Sul palco musicale si alterneranno: Diego Deadman Potron, Alfonso e i Bujaka.

Durante il pomeriggio e la serata sarà in funzione un punto ristoro con cibo, birra e bevande.

L’ingresso è gratuito e verranno rispettate le disposizioni anti-Covid vigenti.


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19 aprile 2022

Aprile di Liberazione

Una serie di iniziative di un cartello di associazioni lodigiane, tra cui Ilsreco.


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fotogramma dal film Così lontano, così vicino, di Wim Wenders (1993) 

17 aprile 2022

«Impariamo a seguire progetti di pace»*

 

Non permettiamo alle parole tossiche della guerra di avere il sopravvento, riaffermiamo la necessità del dialogo e abbiamo il coraggio di pronunciare parole di pace.

La storia ci darà ragione.

* Papa Francesco alla Via Crucis del Venerdì Santo, il 15 aprile 2022


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la ritirata dell'Armir dall'Unione Sovietica, nell'inverno 1943 («Patria Indipendente»)

15 aprile 2022

Giusto ricordare il sacrificio degli Alpini, ma perché proprio il 26 gennaio?

Ilsreco condivide e fa proprio il comunicato del Consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri sull'istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini.

«Proposta già nel maggio 2018 per iniziativa della Lega, e con l’approvazione delle due Camere quasi all’unanimità fra il 2019 e questo aprile 2022, il Parlamento ha istituito una Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, indicando per questo la data del 26 gennaio in memoria della battaglia di Nikolajewka (1943): in quella occasione le truppe italiane, inviate dal fascismo in guerra di aggressione all’Unione Sovietica, riuscirono a rompere l’accerchiamento, a prezzo di gravissime perdite, e iniziarono la ritirata che concluse la disastrosa spedizione della Armata italiana in Russia, con più di 84.000 uomini morti e dispersi.

Come in tutti i casi in cui la politica interviene proponendo l’inserimento di date nuove nel calendario civile – senza mai peraltro consultare preliminarmente gli storici, le storiche e le loro associazioni - si tratta di una questione assai complessa...» 

il testo integrale del comunicato

il contributo degli storici Francesco Filippi, Eric Gobetti, Carlo Greppi per «Patria Indipendente» (n. 105, 11 aprile 2022)


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13 aprile 2022

Bella ciao!

Giovedì 14 aprile 2022, dalle 18.30 alle 19.30, la presidente Ilsreco Laura Coci interverrà all’incontro del Salotto casertano di Toponomastica femminile dedicato alla partecipazione delle donne alla Resistenza.





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11 aprile 2022

Aprile di Liberazione

Una serie di iniziative di un cartello di associazioni lodigiane, tra cui Ilsreco.


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L'avvocato Andrea Speranzoni, legale di parte civile nel processo per la strage di Bologna (ansa)


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7 aprile 2022

Strage di Bologna: ergastolo per il neofascista Paolo Bellini

La Corte d’Assise di Bologna ha condannato all’ergastolo Paolo Bellini, ex membro dell'organizzazione neofascista Avanguardia nazionale, per concorso esterno nella strage del 2 agosto 1980 (85 morti e 200 feriti).

 Bellini è, secondo l'accusa, il quinto esecutore materiale, insieme ai Nar condannati in via definitiva Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini e, in primo grado, Gilberto Cavallini. 

 Nel procedimento penale sono stati accusati il capo della P2 Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, ormai deceduti e dunque non processabili. 

La giustizia ha stabilito che la strage alla stazione di Bologna fu voluta e finanziata dalla Loggia P2, eseguita materialmente da manovalanza fascista, oggetto di depistaggio da parte di pezzi deviati dei Servizi segreti.

A oltre quarant'anni di distanza, la verità si afferma grazie all'impegno di uomini come l'avvocato Andrea Speranzoni, legale dell'Associazione familiari delle vittime e amico di Ilsreco.


5 aprile 2022

La normalità della GUERRA.


Il 5 aprile 1992 ha inizio l'assedio di Sarajevo

Si protrae per 1.425 giorni, fino al 29 febbraio 1996.

Il numero ufficiale delle vittime è 11.541. Civili.


4 aprile 2022

La commemorazione dell'eccidio di Cascina Punte Alte

Prima commemorazione in presenza, dopo due anni, per l'eccidio di Cascina Punte Alte, a Caselle Landi, domenica 3 aprile scorso.

Dopo il saluto del sindaco Piero Luigi Bianchi nella piazza del Municipio e la celebrazione della messa per la pace, nella cascina luogo dell'eccidio Gabriele Zuffetti, componente dell'ANPI provinciale, ha ricordato il 1° aprile 1945, quando la Brigata nera tentò di catturare il giovane partigiano Silvano Campagnoli, ucciso con altre quattro persone in quella Pasqua di sangue.

L'episodio è ricordato nel Quaderno Ilsreco n. 34, Caselle Landi 1940-1945. L'eccidio di cascina Punte Alte, di Ercole Ongaro, marzo 2020.


1° aprile 2022

Aprile di Liberazione

Una serie di iniziative di un cartello di associazioni lodigiane, tra cui Ilsreco.

30 marzo 2022

L'eccidio di Cascina Punte Alte (1° aprile 1945)

La domenica di Pasqua 1945, a meno di un mese dalla fine della guerra, il giovanissimo partigiano Silvano Campagnoli (avrebbe compiuto diciotto anni otto giorni dopo) fu ucciso da militi della Brigata Nera, con il padre Pietro, la madre Teresa Berselli (gravida di otto mesi), il fratello Lino (non ancora sedicenne) e con Gino Losi, il fittabile della cascina.

Restituire alla comunità la memoria di questo episodio doloroso (rievocato da Ercole Ongaro nel Quaderno Ilsreco n. 34) significa rendere alle vittime la giustizia loro negata e operare per la sua riconciliazione.


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ansa

25 marzo 2022

«L’aumento della spesa per le armi è pazzia»

Queste le parole pronunciate da papa Francesco al Centro Femminile Italiano, ieri, 24 marzo.

«Mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il due per cento del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi! – ha affermato il Pontefice – La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo e di impostare le relazioni internazionali».

Oggi, 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, il Papa affiderà l’umanità intera, e in particolare Russia e Ucraina, a Maria. Un atto che, secondo la tradizione cattolica (ripresa da Dante), significa affidare alla Madre, e per sua intercessione a Dio, ogni persona della terra, in particolare oggi quanti soffrono a causa della guerra.


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unicef.org

24 marzo 2022

Il governo afghano vieta alle ragazze di andare a scuola

Ieri, 23 marzo, le ragazze afghane avrebbero dovuto finalmente fare ritorno a scuola, dopo una sospensione delle lezioni durata 186 giorni: il governo talebano ha invece annunciato che «tutte le scuole superiore femminili e quelle scuole che comprendono studentesse sopra la sesta classe [prima secondaria di I grado] resteranno chiuse fino a nuovo ordine», aggiungendo che la riapertura sarà definita con un nuovo piano «nel rispetto di legge islamica e cultura afghana».

Il diritto all’istruzione è un diritto umano fondamentale: ancora una volta, a dispetto delle assicurazioni date del regime dei Taleban alla comunità internazionale, questo diritto è negato alle giovani donne.


il comunicato stampa di Save the Children


Prosegue la campagna associativa 2022 dell’Istituto Lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Ilsreco).

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Vladimir Putin allo stadio Luzhniki di Mosca nell'8° anniversario dell’annessione della Crimea (18 marzo 2022) - RIA Novosti Host Photo Agency/Sergey Guneev via Reuters






Prosegue la campagna associativa 2022 dell’Istituto Lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Ilsreco).

Chi fosse interessato a diventare socio Ilsreco può scrivere a ilsreco.lodi@gmail.com oppure inviare un messaggio alla pagina Facebook Ilsreco Lodi.

19 marzo 2022

Le parole sono importanti

Le parole che Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, utilizza per la propaganda relativa all’aggressione all’Ucraina sono importanti:

denazificazione (si veda la new del 10 marzo)

pulizia, che rinvia a pulizia etnica, ovvero all’idea di purezza dello spirito e della razza, da ricostituire e preservare

moscerini da sputare e schiacciare, espressione con cui sono indicati donne e uomini oppositori che tentano di lasciare la Russia, che richiama la pratica di disumanizzazione del nemico

regime banderista, che evoca la triste figura di Stepan Bandera, nazionalista ucraino sostenitore del nazismo, che collaborò con le SS nella ‘liquidazione’ delle comunità ebraiche in Ucraina, seguita all’invasione dell’Unione Sovietica da parte del Reich; nel dopoguerra fu insignito dell’onorificenza di Eroe dell’Ucraina

banda di tossicodipendenti, in rifermento a Volodymyr Zelensky e al governo di Kiev, insulto particolarmente significativo in riferimento alla tolleranza zero applicata nella Federazione Russa nei confronti delle persone con dipendenza (e non solo)

Per sua parte, Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, nei discorsi tenuti recentemente alla Camera dei Comuni britannica, al Congresso statunitense, al Parlamento europeo, ha fatto riferimento a Winston Churchill (discorso alla camera dei Comuni del 4 giugno 1940), Martin Luther King (I have a dream, discorso al Lincoln Memorial di Washington del 28 agosto 1963), alla necessità che l’Unione Europea dimostri di essere al fianco del suo paese in onore alla propria tradizione di democrazia.

L’ombra della storia del Novecento si allunga anche su questa nuova guerra.

l’approfondimento di Marco Imarisio su «Il Corriere della Sera» on line del 17 marzo 2022

Fotogramma dal film L’infanzia di Ivan, di Andrej Tarkovskij (1962), ambientato in Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale

10 marzo 2022

Denazificazione

Obiettivo dichiarato dell’aggressione della Russia all’Ucraina, oltre alla demilitarizzazione, è la denazificazione del paese.

Per quanto dopo la rivolta di piazza Maidan a Kiev, nel febbraio 2014, sia stata data la possibilità di entrare nell’esercito ucraino a milizie del collettivo Pravji Sektor (tra queste il battaglione Azov, che esibisce come simbolo rune naziste), si tratta di propaganda.

Vladimir Putin richiama infatti alla memoria del popolo russo la terribile invasione del territorio sovietico da parte della Wermacht, iniziata il 22 giugno 1941, che costò al paese diciannove milioni di morti, in una guerra di occupazione rivolta soprattutto contro la popolazione civile e resistente. La stessa popolazione civile che oggi subisce le conseguenze della guerra.

È iniziata la campagna associativa 2022 dell’Istituto Lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Ilsreco).

Chi fosse interessato a diventare socio Ilsreco può scrivere a ilsreco.lodi@gmail.com oppure inviare un messaggio alla pagina Facebook Ilsreco Lodi.

7 marzo 2022

Diventa anche tu “staffetta della memoria”

Associarsi a Ilsreco significa avere a cuore la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

È iniziata la campagna associativa 2022 dell’Istituto Lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Ilsreco).

L’anno di fondazione risale al 1998. Gli intenti e i compiti di Ilsreco sono di valore culturale ed etico: assicurare l’ordinata documentazione del patrimonio storico del Lodigiano relativo alla storia contemporanea, promuovere la conoscenza e lo studio del movimento di Liberazione, nonché la conoscenza dell’età contemporanea, nei suoi differenti aspetti, attraverso la raccolta e la conservazione di documenti, gli studi e le pubblicazioni, l’attuazione di programmi didattici, l’organizzazione di eventi.

Associarsi a Ilsreco significa condividere tali obiettivi, sostenere indirettamente le numerose attività, contribuire alla crescita culturale del territorio, avere a cuore la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

Ilsreco dispone di un consistente patrimonio archivistico e librario, ora accolto presso il Liceo statale Maffeo Vegio di Lodi, affinché sia consultabile e fruibile da studiosi e cultori della materia, nonché da docenti e studenti delle istituzioni scolastiche del territorio.

L’istituto realizza eventi e iniziative, spesso in sinergia con gruppi, enti e associazioni, interagisce con le scuole, ha prospettive di crescita e diversi progetti in fase di elaborazione. 

Anche grazie alla creazione di un sito (www.ilsreco.it), della pagina Facebook Ilsreco Lodi e dell’omonimo canale YouTube, le attività dell’istituto non si sono mai fermate, nonostante pandemia e conseguenti restrizioni.  

Chi fosse interessato a diventare socio Ilsreco può scrivere a ilsreco.lodi@gmail.com oppure inviare un messaggio alla pagina Facebook Ilsreco Lodi.

Il Colonnello Harold Stevens

6 marzo 2022

Radio Londra: in Russia la Bbc trasmette a onde corte

Nella giornata di ieri, la Bbc ha ritirato i propri giornalisti dalla Russia e riaperto le trasmissioni a onde corte, come ai tempi di Radio Londra, l’emittente radiofonica che a partire dal 1938 e per tutta la durata della Seconda guerra mondiale trasmetteva informazioni alle popolazioni dell’Europa continentale.

I programmi in lingua italiana erano tenuti dal Colonnello Harold Stevens, il celebre ‘Colonnello Buonasera’.

Il governo russo tenta infatti di oscurare la narrazione sull’attacco all’Ucraina, limitando l’accesso ai siti di informazione, bloccando Facebook e Twitter, approvando una legge che prevede sanzioni e carcere per chi utilizza la parola ‘guerra’.

Pier Paolo Pasolini fotografato da Dino Pedriali pochi giorni prima della morte, avvenuta il 2 novembre 1975

5 marzo 2022

A cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini

Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).

Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.

Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.

Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti.

 

Pier Paolo Pasolini, Cos’è questo golpe? Io so, in «Il Corriere della Sera», 14 novembre 1974; poi in Scritti corsari, Milano, Garzanti, 1977

 


Alice Vergnaghi, curatrice della mostra su Giovanna Boccalini

4 marzo 2022

On line il video con il percorso virtuale della mostra su Giovanna Boccalini

La mostra su Giovanna Boccalini è stata inaugurata oggi alle 11.00, presso la sede della Camera del Lavoro Territoriale di Lodi (vedi New del 24 febbraio 2022).

Il video è visibile sul canale YouTube di Snoq Lodi. Buona visione!

San Pietroburgo, 2 marzo 2022, l'anziana Yelena Osipova arrestata dalle forze dell'ordine russe mentre manifesta per la pace in Ucraina (Twitter|@aperegarom)

3 marzo 2022

Anziana attivista per i diritti umani arrestata a San Pietroburgo

Yelena Osipova è un'anziana attivista per i diritti umani e artista, ha settantasette anni e, piccolissima, è sopravvissuta all'occupazione nazista dell'Unione Sovietica e all'assedio di Leningrado, oggi San Pietroburgo (Twitter|@aperegarom).

Ieri sera, 2 marzo 2022, è stata arrestata dalla polizia russa nella sua città, San Pietroburgo, mentre manifestava contro la guerra in Ucraina.

Sono ormai migliaia le persone arrestate in Russia per aver espresso il proprio dissenso contro il governo e contro la guerra. 

il video dell'arresto sul canale YouTube di «The Guardian»

brevi notizie su Yelena Osipova



Beppe Fenoglio a San Benedetto Belbo nel 1959 (foto Aldo Agnelli)

1° marzo 2022

A cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio

Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due date che sole contano, e la qualifica di scrittore e partigiano.

Mi pare d’aver fatto meglio questo che quello.

E non ci sarà pericolo che il vento spezzi la mia lapide, perché giacerò nel basso e bene protetto cimitero di Alba.

C’è stato un tempo in cui sognavo di diventare un grand’uomo unicamente all’effetto di poter scegliere la mia sepoltura. Ed in quel tempo m’ero quasi deciso per il piede d’un pino, nella pineta del Piano della Bossola.

Beppe Fenoglio, Diario


Paolo Pezzino

25 febbraio 2022

La storia (della Resistenza) non è necessaria

L’Istituto nazionale Ferruccio Parri, rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea cui Ilsreco è associato, è stato escluso per il prossimo triennio dai finanziamenti del Ministero per l’università e la ricerca.

«Siamo stati esclusi per un solo punto. Ma ad amareggiarci ancora di più è la motivazione addotta per cancellarci dalla lista», afferma Paolo Pezzino, presidente del Parri, in un’intervista rilasciata il 23 febbraio a Simonetta Fiori de «La Repubblica».

L’attività dell’Istituto nazionale è stata valutata con tre punti su quattro per la voce «tradizione storica dell’ente richiedente» (e dire che l’Istituto è stato fondato nel 1949 da Ferruccio Parri), un punto su due per «attualità dell’ente richiedente» (nel centenario della marcia su Roma l’Istituto ha in programma diverse iniziative), tre su sei per «attività di ricerca svolta nel triennio precedente» (dodici monografie, seminari internazionali, due riviste di prestigio…).

«La nostra esclusione è ingiustificata – conclude Paolo Pezzino – devo pensare che nell’Italia di oggi chi fa ricerca in determinati ambiti non debba essere valorizzato?»

Ilsreco, lasciato senza sede dal Comune di Lodi da ormai oltre due anni, lo sa bene.


l'intervista a Paolo Pezzino su «La Repubblica» on line di mercoledì 23 febbraio 2022

Mosca, 24 febbraio 2022 (Ansa)

San Pietroburgo, 24 febbraio 2022 (Anton Vaganov)

24 febbraio 2022

Anche Lodi ripudia la guerra.

La mostra si propone di raccontare attraverso fotografie, documenti e testimonianze orali, che si possono ascoltare inquadrando i QR code presenti sui pannelli, la vicenda biografica di Giovanna Boccalini a partire dalle sue origini lodigiane fino al suo impegno di carattere politico, sociale e a favore dell’emancipazione femminile.

La mostra si arricchisce poi di pannelli di approfondimento a cura delle associazioni ed enti promotori sull’Unione Donne Italiane, sulle figure di lodigiane illustri, sul rapporto donna e sport durante il fascismo, sulle donne lodigiane nella Resistenza, sulla Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi e sulla Colonia Caccialanza.

24 febbraio 2022

Giovanna Boccalini: storia di una lodigiana.

Mostra fotografica con approfondimenti di storia locale e nazionale

Continuano gli eventi per celebrare i 120 anni della nascita di Giovanna Boccalini, emerita nostra concittadina: in occasione della Giornata Internazionale della Donna, CGIL di Lodi in collaborazione con Ilsreco, Toponomastica femminile, Snoq Lodi, Consigliera di Parità di Lodi, UDI Nazionale, SISS, Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Lodi e Lo Sguardo di Giulia propone una mostra fotografica su Giovanna Boccalini con approfondimenti di storia locale e nazionale.

La mostra, allestita presso la Camera Territoriale di Lodi (via Lodivecchio 31), sarà inaugurata il 4 marzo 2022 alle ore 11,00 (vedi il programma sulla locandina) e sarà visitabile fino al 5 aprile 2022 nel cortile o all’interno della medesima Camera del Lavoro (vedi modalità di accesso, giorni e orari sulla locandina).

Filippo Maria Beltrami e Giuliana Gadola in una fotografia scattata nella seconda metà degli anni Trenta

21 febbraio 2022

In onore e a memoria dei caduti nella battaglia di Megolo

Il 13 febbraio 1944 a Megolo, frazione di Pieve Vergonte, in Val d’Ossola, il Capitano Filippo Maria Beltrami decise di non arrendersi al reparto di SS Polizei, coadiuvato da fascisti locali e accettò la battaglia sul campo per la sua formazione, costituita da giovani di provenienza ed estrazione diversa (tra loro anche Bassano Bressani, ventenne di Lodi, e Angelo Clavena, ventiquattrenne di Codogno).

Al termine di alcune ore di combattimento, i morti partigiani furono dodici: oltre a Filippo Maria Beltrami, Carlo Antibo, Bassano Bressani, Aldo Carletti, Gianni Citterio “Redi”, Angelo Clavena, Bartolomeo Creola, Antonio Di Dio, Emilio Gorla, Paolo Marino, Gaspare Pajetta (ultimogenito della famiglia antifascista torinese, diciottenne), Elio Toninelli.

Filippo Maria Beltrami (architetto, antifascista, ufficiale) con la moglie Giuliana Gadola aveva scelto di non espatriare in Svizzera ma di restare in Italia per contribuire alla causa della libertà. Aveva tre figli.

l'approfondimento di Laura Coci su «Vitamine Vaganti» n. 48 dell'8 febbraio 2020

17 febbraio 2022

Ilsreco ha aperto il proprio canale YouTube!

Le registrazioni degli ultimi eventi promossi dal nostro Istituto sono sul nuovo canale YouTube Ilsreco (al quale è possibile iscriversi), accessibili a chiunque.

Ecco eventi e link:

Trieste, 13 luglio 2020, Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, e Borut Pahor, presidente della Repubblica slovena, davanti alla foiba di Basovizza

12 febbraio 2022

La storia in pezzi

La circolare inviata dal Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione per il Giorno del Ricordo, che equipara lo sterminio degli ebrei d’Europa alla tragedia delle foibe, ha suscitato perplessità e riprovazione: la tesi, infatti, non appartiene ai percorsi della ricerca storica ma alla strumentalizzazione politica che troppo spesso ha accompagnato e accompagna la ricorrenza del 10 febbraio.

Ilsreco condivide e fa propria la riflessione dello storico Giovanni De Luna, apparsa sulle colonne de «La Stampa» dell’11 febbraio 2022 (alla p. 22), di cui si riporta qui la conclusione.

[...] la ricerca è lavoro, è scavo di archivi, è complessità. E la storia che bisogna imparare è una storia affascinante proprio perché complessa, piena di sfaccettature. Un programma didattico sulle foibe deve essere proprio questo: ne indica l’oggetto (i massacri del settembre 1943 e della primavera del 1945), le fonti per studiarlo, (i rapporti della Croce Rossa, i documenti diplomatici alleati, le acquisizioni recenti grazie all’apertura agli studiosi degli archivi della ex Jugoslavia), le interpretazioni storiografiche (che collocano la tragedia delle foibe nella tempesta che sconvolse l’Europa centrale nella guerra e nell’immediato dopoguerra, con il nostro confine orientale che fu la zona italiana in cui quella tempesta si materializzò con tutti i suoi orrori) e, se si vuole, ma solo alla fine, facendo avvicinare i ragazzi anche alle tesi emerse nell’«uso pubblico della storia», compresa questa strampalata di equipararle alla Shoah.


3 febbraio 2022

Giorno del Ricordo 2022

Per celebrare il Giorno del Ricordo, Ilsreco (Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea) e Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) promuovono venerdì 11 febbraio, alle 21.00, un evento in diretta streaming sul tema Il confine orientale tra storia e memoria; sarà possibile seguire l’evento sulla pagina Facebook Ilsreco-Lodi oppure vederlo, e rivederlo, anche in giorni e tempi successivi.

Come noto, la legge istitutiva del Giorno del Ricordo − n. 92 del 30 marzo 2004 − assegna a questa ricorrenza del calendario civile nazionale il compito di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Nello spirito del dettato legislativo, Laura Coci (presidente Ilsreco) e Ivano Mariconti (vicepresidente Ilsreco e delegato Aned) proporranno una riflessione sulla storia del confine orientale italiano, ripercorrendone le vicende a partire dall’aggressività del fascismo di frontiera, dall’incendio del Narodni Dom (la Casa della cultura slovena di Trieste), dalla feroce occupazione italiana dei territori jugoslavi e dall’internamento della popolazione civile autoctona, per giungere, poi, alla tragedia delle foibe istriane (autunno 1943) e giuliane (primavera 1945) che colpisce la comunità italiana, all’abbandono da parte di questa delle città di Zara, Fiume, Pola e dell’Istria che i trattati di pace assegnano alla Jugoslavia, all’arrivo e all’accoglienza in Italia dei profughi in centri di raccolta, spesso in condizioni di estremo disagio.

Concluderà l’evento la testimonianza di Luigi Bologna, secondogenito di Mario e Giuseppina Lugnani, esuli da Isola d’Istria e giunti a Lodi con il primo figlio, Silvio, nel dicembre 1953.

«Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. − ammoniva il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo 2018 − Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema».

la presentazione dell'iniziativa su «Il Cittadino» di giovedì 10 febbraio 2022

la cronaca dell'iniziativa su «Il Cittadino» di martedì 15 febbraio 2022 

3 febbraio 2022

Un falso storico vergognoso

A pochi giorni dalla celebrazione del Giorno del Ricordo (istituito con la Legge n. 92 del 20 marzo 2004), Ilsreco condivide il comunicato della segreteria nazionale dell'ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - in merito al manifesto promulgato dalla Regione Piemonte, che rappresenta un falso storico.

Il manifesto della Regione Piemonte per il Giorno del Ricordo dà la misura di un grottesco abisso di faziosità. Il Giorno del Ricordo deve essere occasione di una riflessione civile, nella memoria della tragedia delle foibe e dell'esodo, «della più complessa vicenda del confine orientale» - come dice la legge – e delle conseguenti responsabilità, senza nessun giustificazionismo, ma in modo obiettivo, equilibrato e nel pieno rispetto della storia. Ma da troppo tempo esso è falsato e spesso falsificato da una squallida strumentalizzazione di quei drammi e da un'ossessiva e isterica campagna di destra all'insegna del nazionalismo e dell'irredentismo, nel silenzio delle gigantesche colpe del fascismo. Questo manifesto è una vergogna. Altro che pacificazione!

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

31 gennaio 2022

https://rominabraggion.blogspot.com

1° febbraio 2022

Antonio Braggion, mio nonno, nacque nel 1913...

dal Diario di ErreBi, il blog di Romina Braggion, scrittrice

Le due posate d'argento è la vicenda tra storia e memoria di un Internato Militare Italiano, Antonio Braggion, raccontata dalla nipote Romina Braggion.

Ilsreco e il nostro Ivano Mariconti hanno avuto una piccola parte nel muovere Romina a raccontare e rendere pubblica la storia del nonno che per tre volte disse 'no' alla Repubblica Sociale Italiana e scelse di resistere.

31 gennaio 2022

L'infamia delle leggi antiebraiche

In occasione delle iniziative per il Giorno della Memoria 2022, ANPI di Tavazzano con Villavesco, Ilsreco, Aned ripropongono la presentazione del Quaderno Ilsreco n. 33, intitolato La scuola lodigiana di fronte alle leggi antiebraiche.

L'evento si terrà questa sera, 31 gennaio 2022 alle 21.00, in diretta streaming, sulla pagina Facebook Anpi Tavazzano con Villavesco.

Il Quaderno ricostruisce e presenta elementi di contesto funzionali a comprendere il clima culturale e politico in cui la legislazione antiebraica italiana del 1938 si è collocata: a partire dalle vicende della comunità ebraica lodigiana, attraverso la guerra d’Etiopia e la proclamazione dell’impero, per giungere alla fascistizzazione delle istituzioni scolastiche e, quindi, al cuore della ricerca compiuta dai curatori coadiuvati dai propri studenti, ovvero ai documenti degli archivi scolastici lodigiani (del Liceo classico Pietro Verri e Liceo Maffeo Vegio) e agli articoli della stampa locale («Il Cittadino» e «Il Popolo di Lodi»), dei quali è proposta una scelta significativa.

la cronaca dell'iniziativa su «Il Cittadino» di mercoledì 2 febbraio 2022

25 gennaio 2022

Giorno della Memoria

Il 27 gennaio 2020, meno di un mese prima rispetto alla consapevolezza dell’inizio della pandemia, Ilsreco – Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea – promuoveva l’ultima iniziativa in presenza per il Giorno della Memoria.

Due anni dopo, la situazione, pur essendo meno grave rispetto al passato, sconsiglia una ripresa delle attività e delle iniziative pubbliche. Per questo, venerdì 28 gennaio, alle 18.00, l’Istituto, in collaborazione con Aned – Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti - propone un evento in diretta streaming, che è possibile seguire sulla pagina Facebook Ilsreco-Lodi oppure vedere, e rivedere, in giorni e tempi successivi. Alice Vergnaghi, Ercole Ongaro e Ivano Mariconti (rispettivamente docente referente per la didattica, direttore scientifico Ilsreco, delegato Aned) converseranno sul tema Ri-umanizzarsi. Da Primo Levi a Dante, da Antonio Gramsci a Pierpaolo Pasolini.

A partire dalla de-umanizzazione operata nei confronti delle persone internate nei campi di sterminio e dalla riflessione di Liliana Segre sull’indifferenza che ha reso possibile la persecuzione e la deportazione, i relatori presenteranno un percorso di approfondimento nel quale cultura e letteratura consentiranno di riappropriarsi dell’umanità sottratta dai carnefici nei campi di sterminio. Ne sono testimoni Primo Levi, che dedica il capitolo 11° di Se questo è un uomo al canto XXVI dell’Inferno di Dante e all’appassionata dichiarazione di dignità umana che vi è contenuta; Antonio Gramsci, con il suo celebre scritto Odio gli indifferenti, che pure si ricollega al canto III dell’Inferno e al peccato di ignavia, compiuto da coloro che non operano scelte e, dunque, indeboliscono il bene; Pier Paolo Pasolini, con una pagina suggestiva di Ragazzi di vita, nonché con la sua straordinaria figura di intellettuale militante. Non mancheranno riferimenti alla deportazione dal Lodigiano, sia nello specifico degli internati politici (Ettore Archinti, Gianfranco Mariconti, Isa Mazzini Folli), sia delle migliaia di internati militari del territorio che pagarono con la detenzione nei campi nazisti il proprio ‘no’ alla Repubblica Sociale Italiana.

la presentazione e l'intervento di Alice Vergnaghi

e l'intervento di Ercole Ongaro

la cronaca dell'iniziativa su «Il Cittadino» di lunedì 31 gennaio 2022


24 gennaio 2022

Giorno della Memoria

Ilsreco collabora con Prefettura di Lodi e Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi per l'iniziativa del Giorno della Memoria 2022 destinata alle classi quinte delle scuole secondarie di II grado del territorio.

I materiali didattici funzionali alla presentazione di Alice Vergnaghi sono disponibili alla pagina proposte.



20 gennaio 2022

L'organizzazione dello sterminio

Il 20 gennaio 1942, in una villa sul lago di Wannsee, nei pressi di Berlino, sotto la presidenza del plenipotenziario alla 'soluzione finale' Reinhard Heyndrich, si riuniscono quattordici uomini del Terzo Reich, militari e civili, per organizzare lo sterminio degli ebrei d'Europa.

Dell'incontro è redatto un verbale minuzioso, per cura di Adolf Eichmann; con buona approssimazione è calcolato il numero delle persone appartenenti alla cosiddetta 'razza ebraica' nelle nazioni europee, sia direttamente soggette alla Germania (gruppo A), sia libere (gruppo B): sono oltre undici milioni di uomini e donne.

Sei milioni saranno assassinati nei campi di sterminio.


l'approfondimento di Laura Coci su «Vitamine Vaganti» n. 45 del 18 gennaio 2020 


18 gennaio 2022

Un’inguaribile disuguaglianza

Dall’inizio del 2020 a oggi, nei due anni di pandemia, i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni (da 700 a 1.500 miliardi di dollari), mentre il numero dei poveri (coloro che vivono con meno di due dollari al giorno) è aumentato di 163 milioni.

La fonte è il rapporto La pandemia della disuguaglianza, pubblicato da Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze, all’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos.

L’Italia non fa eccezione: il 10% più facoltoso dei cittadini italiani ha visto salire ancora la propria concentrazione di ricchezza, che ora tocca il 52,3%, mentre la metà più povera della popolazione (aumentata di un milione di unità) può contare su poco più dell’8% della ricchezza complessiva.

Tra le persone colpite dalla povertà, in particolare, vi sono giovani, donne, stranieri; tra le cause, la mancata redistribuzione attraverso il fisco e lo stato sociale e la crescita della precarietà lavorativa.

«È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

Costituzione della Repubblica italiana, art. 3, comma 2

varesenoi.it

14 gennaio 2022

Arbeit macht frei

Nella notte del 12 gennaio scorso, a Varese, tra viale Monte Rosa e via Padre Reginaldo Giuliani, sui muri dell’edificio ove ha sede il Partito Democratico, è apparsa la scritta «Arbeit macht frei», accompagnata da svastiche tracciate sulle bacheche del medesimo partito.

Come noto, la scritta si trova sui cancelli di diversi campi di sterminio nazisti, Dachau e Auschwitz, per esempio.

«Arbeit macht frei» significa «Il lavoro rende liberi»: non le donne e gli uomini internati e assassinati nel numero approssimativo di undici milioni (ebrei, rom, omosessuali, Testimoni di Geova, oppositori politici, resistenti…), ma gli appartenenti alla ‘razza superiore ariana’ che pianificarono, resero possibile, attuarono la soluzione finale, rifiutando il principio che tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali.

Ugo Mattei in piazza Castello a Torino l’8 gennaio scorso (Agi)

10 gennaio 2022

Un’offesa alle vittime degli orrori e delle stragi fasciste e naziste

Ancora una volta da una piazza italiana − è avvenuto a Torino l’8 gennaio scorso − la protesta No Green Pass è stata accostata alla Resistenza: questa volta, da parte di Ugo Mattei docente presso l’Università di Torino, è stata anche rivendicata la costituzione di un nuovo CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che liberi la nostra nazione da una nuova presunta dittatura, così come avvenne nel 1945 da fascismo e nazismo.

Ilsreco fa proprio il comunicato dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Torino, che in un passaggio recita:

Il Comitato di Liberazione Nazionale è una storia di grandezze ed eroismi, di scelte coraggiose da cui è nata l’Italia democratica, ponendo fine ad una ventennale dittatura fascista e attraverso una sciagurata guerra voluta da Mussolini.

Per questo sentiamo di dire al Prof. Mattei che è intollerabile e inaccettabile l’utilizzo indecente che ritiene di poter fare di una storia così importante per il nostro Paese quale fu la Resistenza. Così Mattei offende le vittime degli orrori e delle stragi fasciste e naziste, a pochi giorni dal Giorno della Memoria, e insulta i tanti giovani combattenti partigiani, donne e uomini che andavano incontro al sacrificio della stessa vita per donare libertà e democrazia.

1° gennaio 2022

Il patriottismo è l'amore dei nostri, il nazionalismo l'odio degli altri*

Dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, 31 dicembre 2021:

«Anche nei momenti più bui, non mi sono mai sentito solo e ho cercato di trasmettere un sentimento di fiducia e di gratitudine a chi era in prima linea. Ai sindaci e alle loro comunità. Ai presidenti di Regione, a quanti hanno incessantemente lavorato nei territori, accanto alle persone.

Il volto reale di una Repubblica unita e solidale.

È il patriottismo concretamente espresso nella vita della Repubblica».

Il testo integrale del discorso di Sergio Mattarella

*Romain Gary, Éducation européenne, 1945