WLADYSLAW SZPILMAN

Pianista ebreo polacco, sopravvissuto alla deportazione nel Ghetto di Varsavia

Nasce nel 5 dicembre 1911 a Sosnowiec, in una famiglia ebrea di musicisti con il padre violinista e la madre pianista. Studia all'Accademia Chopin di Varsavia con due allievi di Franz Liszt: Jozef Smidowicz e Aleksander Michalowski.

Ottiene una borsa di studio dal 1931 al 1933 presso l'Accademia delle Arti di Berlino, dove studia pianoforte con Leonid Kreutzer e Artur Schnabel e composizione con Franz Schreker.

Tornato a Varsavia suona dal 1935 il piano per la Radio polacca e comincia a suonare insieme al violinista Bronisław Gimpel con il quale costituisce il Quintetto di Varsavia. Compone le sue prime opere sinfoniche, un concerto per violino, un concerto per pianoforte e orchestra, la suite per pianoforte Zycie Maszyn (La vita delle macchine), nonché colonne sonore per film.

L'attività di pianista finisce bruscamente il 23 settembre 1939 durante un bombardamento di Varsavia da parte dell'aviazione tedesca. In quanto ebreo subisce le umiliazioni e le privazioni dovute alla politica antisemita dell'occupante, che lo portano al ghetto di Varsavia.

Riesce a sopravvivere miracolosamente fino alla liberazione della città nel 1945.

Suona dopo il 1945 con molti violinisti. Negli anni 1950 compone una cinquantina di canzoni per bambini e riceve per queste nel 1955 il Premio dell'Unione dei Compositori della Polonia.

Nel 1946 pubblica un suo libro autobiografico intitolato "La città che muore". Nel 1998, il figlio scopre una copia del suo libro e lo ripubblica in tedesco. Szpilman muore il 6 luglio del 2000 a Varsavia.


Nel 2002 esce il film 'Il Pianista" diretto da Roman Polański, basato sulla biografia di Szpilman.


Szpilman con sua sorella Halina.