WITOLD PILECKI

"La spia che rivelò i crimini del nazismo, giustiziata dai comunisti"




WITOLD PILECKI

Witold Pilecki nasce nel 13 maggio 1901 da una famiglia nobile nella regione della Repubblica di Carelia.



CAVALIERE DEL MIRACOLO DELLA VISTOLA

Nel 1918 si arruola nell’esercito polacco raggiungendo il grado di tenente della cavalleria e partecipa alla Battaglia di Varsavia.

Detta anche "Miracolo della Vistola", è la battaglia decisiva nella guerra sovietico-polacca che iniziò subito dopo la fine della prima guerra mondiale nel 1918 e finì con la Pace di Riga del 1921.


SPIA INTERNATA VOLONTARIAMENTE AD AUSCHWITZ

È membro attivo della resistenza polacca contro il nazismo.

Nel settembre 1940, con il permesso dei suoi superiori, si fa arrestare dalla Gestapo e si interna nel campo di concentramento di Auschwitz per organizzarvi una rete di resistenza e inviare un rapporto sulla situazione nel campo.

È il prigioniero N°4859 e rimane ad Auschwitz quasi 1000 giorni (nonostante l'aspettativa di vita media di un internato era di soli 42 giorni)

Nella notte tra il 26 e il 27 aprile 1943 riesce avventurosamente ad evadere.


IL PRIMO A RACCONTARE AL MONDO GLI ORRORI DEI LAGER: NON LO CREDONO

Un anno dopo la cattura, Pilecki riesce a far filtrare il suo "Raport W." all'esterno. Il 18 marzo 1941 giunge sui tavoli dell'Ufficio VI dello Stato maggiore dell'esercito polacco in esilio, che lo gira immediatamente ai britannici.

Gli Inglesi però giudicano il documento “esagerato”.


In autunno trasmette a Londra un dettagliato rapporto su tutto quello che vede (Raport W o Raport Teren S). Parla del lavoro forzato, del vitto insufficiente, delle sadiche punizioni e della persecuzione degli ebrei.

Ma anche questa volta il governo britannico non si muove.


Pilecki a Roma nel 1945

IN ITALIA

Nel 1944 Pilecki partecipa alla Rivolta di Varsavia; successivamente si reca in Italia dove raggiunge il Corpo del generale Anders, protagonista della liberazione nella penisola insieme alle armate britannica e statunitense.

NELLE MARCHE

Nel 1945 Pilecki si stabilisce per qualche mese a Porto San Giorgio, nelle Marche, dove prepara il suo rapporto definitivo su Auschwitz: una nuova relazione che va ad integrare i precedenti Raport W e Raport Teren S.


Un uomo che HA sacrificATO tutto, persino la sua vita, per la libertà.

Alla fine della guerra, la Polonia è nuovamente sottoposta a un violento processo di sovietizzazione: il paese è invaso dall'Armata Rossa e Stalin ha insediato un governo comunista.

Pilecki si offre quindi volontario per tornare in patria ed evitare lo smantellamento della resistenza che da antinazista, è diventata anticomunista.

Dopo essersi infiltrato nei servizi di sicurezza invia diversi rapporti al governo legittimo. Quando le sue false identità vengono scoperte gli viene ordinato di tornare in Italia. Ma in Polonia ha la moglie e i due figli Andrzej e Zofia: chiede e ottiene di poter rimanere.

Viene arrestato poco dopo e giudicato in un processo-farsa, manipolato e dall'esito già scritto: la sentenza è di condanna a morte.

Il 25 maggio 1948 Witold Pilecki viene giustiziato dai comunisti con un colpo alla nuca, in una cella della prigione di Varsavia. Il suo corpo viene sepolto in un luogo segreto che non verrà mai rivelato. Della sua storia non si potrà parlare fino al 1990.


La «Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa» chiede a tutti gli Stati membri di celebrare ogni 25 maggio la memoria di Witold Pilecki, eroe polacco che si oppose ad ogni tipo di totalitarismo.