1940 - governo in esilio

Lo Stato polacco mantiene la continuità, dapprima in Francia e poi in Inghilterra

Governo polacco in esilio durante la seconda Guerra Mondiale.


Anche dopo le invasioni tedesca e russa, la Repubblica di Polonia rimane combattente e membro della coalizione antitedesca dall’inizio alla fine della guerra, ma pagherà un prezzo salatissimo.

Le autorità polacche del governo in esilio trovano dapprima rifugio in Francia.

Si stabilisce in territorio francese (ad Angers) un governo provvisorio polacco con il generale Sikorski Presidente del Consiglio. Il nuovo governo scioglie il Parlamento e nomina in sua vece un Consiglio nazionale consultivo.

Anche le forze armate polacche sono in parte ricostituite in Francia. Reparti e navi da guerra prendono parte ai combattimenti in difesa di Norvegia, Belgio e Francia, mentre gli avieri polacchi proteggono città come Parigi.

Dopo la sconfitta francese nel 1940, il governo polacco trasferisce la sua sede provvisoria a Londra, in Gran Bretagna. Non avendo accettato di deporre le armi, anche le forze armate polacche sono costrette a ripiegare in Gran Bretagna.

Il 5 agosto 1940 si stabilisce che le forze polacche faranno parte di quelle britanniche.

Nel frattempo la resistenza si organizza con una discreta autonomia dal governo in esilio anche in Polonia, avviando un duro lavoro di ricomposizione tra forze poco disciplinate e spesso in contrasto.

L’intera organizzazione dello stato clandestino ha la sua definizione completa con il decreto del presidente provvisorio (26/4/1944).


1941 - Il primo ministro inglese Winston Churchill con il capo del governo polacco in esilio generale Władysław Sikorski (alla sua destra) e il generale francese Charles de Gaulle