"Cercatori di gioia"
Mi avvicino a voi in punta di piedi, con questa lettera per il mese missionario.
Quest’anno il tema proposto da Papa Francesco è troppo suggestivo per non essere commentato.
“Cuori ardenti, piedi in cammino”
In questi 22 anni di profonda esperienza umana in Bangladesh, spesso il cuore si è raffreddato e a volte ho perso di vista i compagni con cui ho scelto di camminare, persi di vista a tal punto che i miei piedi a volte si sono fermati. Ed è sempre quello il momento in cui qualcuno si avvicina e mi sussurra all’orecchio di rimettermi in cammino, di prenderci per mano e di guardarci negli occhi, di ascoltarci.
ll Bangladesh è uno stupendo spaccato di mondo. Tutti cerchiamo ascolto, supporto, aiuto. Nessuno vuole essere solo, soprattutto quando si è schiacciati dalle sofferenze. Ed è allora che il cuore si incendia, batte, fa muovere i piedi e ci trasforma in un’opportunità per chi di opportunità non ne ha. Ed è allora che diventa naturale parlare di famiglia, quella umana, quella grande, quella che in un abbraccio esprime gratitudine perché da soli la vita è schiacciata da macigni enormi.
Dare una scuola a chi a scuola non può andarci, dare acqua fresca a chi ha sete, curare chi non ha accesso alle cure, sono modi per dire “io ci sono… puoi contare su di me” ma ancora di più si può dire “io ci sono...” accogliendo.
Me lo hanno insegnato i bengalesi, nei miei primi anni di Bangladesh, quando la lontananza dalla sicura àncora della cultura di casa, dagli amici e dalla famiglia, mi faceva soffrire. Un’altra cosa ho imparato in questo paese... “piedi in cammino” si, ma soprattutto nelle scarpe degli altri. Allora tutto diventa chiaro. Il cuore arde. Ah si... davvero, il cuore si fa ardente quando qualcuno rilancia la propria esistenza attraverso di noi, i piedi si rimettono in movimento e il cammino si trasforma in danza, perché è carico di gioia.
Abbiamo così tanto da dare, da sperimentare… ognuno di noi.
I cuori ardenti sono pieni, e si accendono come musica ogni volta che qualcuno cerca proprio noi… nell’ascolto, nel bisogno, nella solitudine. I piedi in cammino saltano gli ostacoli e fanno raggiungere posti incredibili abitati da chi è come noi, ma in assenza di gioia.
Chiedono il nostro aiuto per ritrovarla. La tristezza arriva e la si può allontanare. La gioia è in ognuno di noi, va solo ritrovata, ma è più vicina di quanto si pensi. E quando la riscopriamo, il cuore arde e i piedi tornano a camminare. E il segreto è che non c’è un segreto. Siamo tutti capaci. Basta solo un po’ di coraggio.
E chi non ha coraggio?
Chi non ha coraggio ha voi... Un esempio?
Io il coraggio di provarci in questo paese non ce l’avevo e non ce l’ho tutt’ora.
Siete voi il mio coraggio, e guardate insieme dove siamo arrivati, tutti noi cuori ardenti, con i nostri piedi in cammino… nelle scarpe degli altri... che per quanto sgangherate siano, sanno ancora camminare. L’empatia fa esplodere il mondo. lo so cosa vivi tu… tu sai cosa vivo io...
Ecco la missione cos’è.
Grazie a ciascuno di voi per essere in missione con me. I miei piedi camminano per portare il vostro cuore ardente ai cercatori di gioia del Bangladesh.
Grazie... infinite
Alessandro
Nota del Comitato di Gemellaggio
Se vuoi metterti nelle scarpe di Alessandro e Rudi, puoi contribuire donando qualche €uro per le tegole della nuova casa da costruire: il governo del Bangladesh non ammette che bambini e bambine, della loro Casa Famiglia, dormano sotto lo stesso tetto, pure se in stanze separate ed addirittura su piani separati!