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“Voi siete le sentinelle del mattino…”
Anche gli spiriti “forti” possono conoscere momenti di scoraggiamento e certo neppure i nostri amici missionari sono vaccinati contro la sequela di situazioni avverse che si sono trovati costretti a fronteggiare da quasi due anni a questa parte.
Dopo l’espandersi esponenziale del Covid che ha paralizzato attività scolastiche e lavorative, ha determinato morti che nessuno potrà mai quantificare veramente (altro che i nostri bollettini quotidiani contagi/ricoveri/decessi!), ha messo in ginocchio una già fragilissima economia basata per i più sui precari guadagni giornalieri, ecco che arrivano le piogge monsoniche…Niente di nuovo dirà qualcuno, ed è vero, ma una novità c’è nel protrarsi anche fuori stagione delle precipitazioni torrenziali e nel “mangiarsi” ogni anno un po’ più di territorio da parte dell’acqua salmastra “in crescita”, frutto di quella rivoluzione climatica che è sotto gli occhi di tutti. A farne le spese maggiori soprattutto le zone a sud del paese, quelle vicine alla foce dei fiumi, considerate ormai zone alluvionali conclamate. E se Laura, nei suoi “bollettini” quotidiani ci ha mostrato livelli dell’acqua che hanno superato il mezzo metro nelle strutture della Rishilpi costringendo i suoi occupanti e le poche attività gestibili a “spostarsi” al secondo piano delle costruzioni, non possiamo che lontanamente immaginarci cosa questo abbia significato per le centinaia di abitanti delle capanne di fango dei villaggi attigui.
Per giorni e giorni non è stato possibile neppure raggiungere questi fratelli per portare quel po’ di cibo che consentisse il minimo di sopravvivenza…E poi l’incognita del futuro: cosa sarà delle piantagioni di riso troppo a lungo rimaste con le spighe sott’acqua? Quanta tristezza, quanta impotenza, quanta voglia di gridare a Dio di guardare con compassione e misericordia a questi figli “dimenticati”…
Ma poi, finalmente, a portare un po’ di luce su questo scenario, i primi messaggi di parziale e faticoso ritorno alla consueta quotidianità, con le sue fatiche, ma anche l’incrollabile voglia del popolo bengalese di non arrendersi.
Tuttavia, se la natura “matrigna” (come la definirebbe Leopardi) ci ha portato un po’ di malinconia, a ridarci fiducia ecco altre notizie “positive” che ci giungono attraverso la testimonianza diretta del missionario Rudi Bernabini che, finito lo stretto look down, ha potuto finalmente visitare la zona a nord del Bangladesh verificando come i progetti di ristrutturazione e migliorìe di edifici scolastici (programmati e sostenuti dal Comitato dopo l’ultimo viaggio di Fiorenzo e Alberto a fine 2019) siano stati perseguiti.
Scuola di Ranikhong
foto dei lavori PRIMA...
...e DOPO
Sia la scuola di Ranikhong, sia quella di Cassiapara ora hanno terrapieni e muri di cinta (ne manca solo una piccola parte a Cassiapara che verrà sovvenzionato a breve) per frenare l’avanzata delle acque del fiume e proteggere i bambini che la frequentano da incursioni estranee. Anche infrastrutture e arredo sono stati sostituiti dove necessario, il tutto con piena soddisfazione di insegnanti, allievi e famiglie.
Scuola di Cassiapara: foto dei lavori
Altro tassello positivo è il “dono” fatto al seminario di Jalchatra di 4 computer che hanno facilitato lo studio e i collegamenti a distanza dei seminaristi e di cui il Vescovo e il Rettore ringraziano sentitamente.
Seminario: lettera di ringraziamento e ragazzi ai Personal Computer
Ma ancora una volta, ciò che fa veramente bene al cuore, è constatare come ogni “appello” lanciato per sovvenire alle emergenze umanitarie, pur in questo periodo difficile per tutti, non sia caduto nel vuoto. La generosità di tanti ha infatti reso possibile l’invio alle varie missioni, in aggiunta alle quote spettanti per le adozioni (ricordiamo per inciso che durante la pandemia, appena possibile, sono riprese forme di scolarizzazione dove erano i maestri a spostarsi nei villaggi per fare lezione a gruppetti di 8/10 alunni per volta), anche di oltre 13.000 € destinati all’emergenza alimentare (quasi tutte le missioni hanno istituito centri di distribuzione-cibo per i più poveri) e sanitaria. Sembrano cifre insignificanti, ma che in Bangladesh hanno rappresentato tanto…spesso hanno fatto la differenza tra la vita e la morte.
Voglio concludere con una frase di Santa Madre Teresa che amo particolarmente e che esprime certamente l’atteggiamento con cui il nostro Comitato ha cominciato la sua opera più di quarant’anni fa attraverso l’entusiasmo e l’amore di Romano e Laura per i poveri e i dimenticati: “Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiammella nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano”. E, visto che ormai ci siamo, … “Buon Avvento e Sereno Santo Natale a tutti”.
Bruna
“La morte lascia un dolore che nessuno può curare, ma l’amore lascia ricordi che nessuno può cancellare…” Questo ho pensato la prima volta che ho saputo della tua scelta di ricordare Massimo, tuo marito, a nemmeno un anno dalla sua improvvisa e dolorosa partenza, con un gesto di speranza e di resurrezione che fosse tangibile e duraturo.
Come famiglia da tanti anni ci camminavate a fianco e i tuoi figli sono cresciuti sapendo di avere due “fratelli” in un paese lontano chiamato Bangladesh che tu gli hai fatto scoprire sul mappamondo…Una terra distante, povera, dove si vive con poco, si lotta ogni giorno per il necessario, ma che sa regalarci la ricchezza di un sorriso e la dolcezza di una grande riconoscenza. Cara Elena, la tua innata missionarietà ha fatto sì che ti innamorassi del sogno di Padre Luigi Paggi e abbracciassi il suo desiderio di costruire casette in muratura per famiglie che si stanno ora costituendo. Non capanne precarie e soggette alla furia della natura, ma vere e proprie case di mattoni e cemento…delle piccole “regge” per il normale standard di vita di quelle popolazioni tribali che, attraverso l’instancabile lavoro di questo tenace Saveriano, stanno acquisendo una dignità finora preclusa per la loro condizione sociale. L’importo della tua generosissima offerta consentiva il finanziamento di una casa e allora è scattata la scintilla che ha fatto divampare un incendio d’amore…Ti abbiamo messo in contatto con P. Luigi, vi siete scritti, hai seguito il procedere dei lavori, ma soprattutto il missionario ti ha fatto conoscere la giovane coppia che avrebbe avuto in dono la “casa di Massimo”… e poi, ad inizio ottobre, durante una fugacissima visita di P. Paggi vi siete incontrati ed abbracciati.
Quanta tenerezza in quel gesto, quanta “fratellanza” vera, quanta CHIESA di Vangelo vissuto pur nella lontananza e le diversità! Ora i due coniugi bengalesi col loro bambino occupano da pochissimo la loro abitazione; da quel lembo di terra dimenticata ai margini della foresta ti sono giunte le foto di questo piccolo/grande miracolo…
Forse, nel tuo pudore e nella tua modestia, non avresti voluto così tanta visibilità del tuo gesto, ma noi crediamo che troppo si parli delle cose negative senza dare giusto spazio anche alle notizie buone, quelle che fanno bene al cuore e ti danno la voglia di guardare avanti… nonostante tutto.
Bruna
Il 7 maggio u.s. sui nostri telefonini si è materializzato uno di quei messaggi che non vorresti mai ricevere…Padre Giuà (Giovanni Gargano) ci informava dell’improvvisa e repentina morte di Padre Riccardo Tobanelli, confratello Saveriano, stroncato da un’emorragia cerebrale nel pieno delle sue attività di sostegno ai bimbi di strada. Un “vulcano” di energia, per chi ha avuto modo di conoscerlo, che certo si distingueva per l’aspetto sui generis e per la sua opera che aveva visto negli anni nascere e crescere diverse “case di accoglienza” per i minori spesso “dimenticati” dai genitori occupati a racimolare di che nel quotidiano…Le sue strutture erano “nidi” per questi cuccioli che potevano contare su un luogo protetto che li tenesse lontano dai pericoli e al tempo stesso consentiva l’accesso ad un pasto e, in molti casi, ad un letto. Una perdita immensa di cui, a mesi di distanza, si sente sempre più il vuoto. Come Comitato ci siamo consultati e abbiamo convenuto di voler continuare a sostenere, compatibilmente con le nostre disponibilità finanziarie ed in cordata con le altre realtà missionarie sul cui aiuto P. Riccardo poteva contare, il grande progetto del sacerdote. A questo fine il gruppo musicale OGM, di cui il nostro Presidente è membro, ha realizzato uno spettacolo (che per ragioni sanitarie si è svolto in due serate a fine settembre) destinando una parte della cifra di incasso (€ 1.000,00) a sostegno dei bimbi Tokai.
Appena la Procura Saveriana e la ONG italiana (che sembra al momento disposta ad accollarsi la gestione del progetto) comunicheranno, nello specifico, come intendono procedere, la suddetta somma verrà convogliata sul conto bancario destinato.
Il nostro “anello” non mancherà neppure in questa catena d’amore che vogliamo continui a far vivere il grande “sogno” di Padre Riccardo.
Se la pandemia ci distanzia; per fortuna, la tecnologia ci viene incontro e così anche quest’anno l’appuntamento del 2 GIUGNO si è svolto in video-collegamento con i missionari che sono riusciti a raggiungerci via web. Presenti all’appello: Rudi Bernabini e la sua eterogenea famiglia, Suor Roberta (“scandalosamente” senza velo d’ordinanza!), i pilastri della Rishilpi Enzo, Laura e Monica, il vescovo James Romen Boiragi e, inaspettatamente, anche Padre Benjamin attualmente in Spagna come missionario-formatore. Per quanto attiene la “sponda italiana” eravamo presenti circa in una trentina di persone ampiamente distanziate sotto il tendone esterno della parrocchia di Ca’Ossi. Abbiamo ascoltato in diretta le ultime notizie sull’evolversi della situazione sanitaria riferita alla pandemia e le varie modalità di aiuto messe in atto dalle diverse missioni per tentare di contrastare la povertà dilagante. Tutto ha funzionato a meraviglia grazie al prezioso apporto tecnico di Maria Alejandra, scout e curatrice di eventi on line, che ci ha assistito durante il collegamento. Dopo un brindisi di augurio, virtualmente condiviso, abbiamo accolto la benedizione del Vescovo, felici del momento appena vissuto e sempre più motivati a non lasciarci sopraffare dalle difficoltà che purtroppo non accennano a smorzarsi.
La Pesca di Beneficenza di domenica 3 ottobre, tenutasi in occasione della festa parrocchiale, in considerazione del periodo ancora “incerto” che stiamo vivendo, può considerarsi positivamente conclusa. C'è stata discreta affluenza di visitatori perché la Pesca, pur nella sua semplicità, esercita sempre un forte richiamo di curiosità e attrattiva per i bimbi le loro famiglie. La somma realizzata con l’iniziativa servirà a finanziare la scuola San Martino che, come parrocchia, sosteniamo.
Finito un impegno eccoci già al lavoro per il mercatino di Natale, con la speranza che la grande generosità delle persone ci aiuti ancora una volta a dare concretezza al nostro intento di essere al fianco degli amici missionari. Saranno proposti oggetti natalizi e dolci per " allietare" le nostre case e i nostri palati.
Gruppo missionario Bordonchio (RN)
Anche quest’anno il nostro amato Bangladesh entrerà nella “rosa” dei progetti di Avvento che la Diocesi di Forlì-Bertinoro, attraverso la Consulta Missionaria, propone per risvegliare un senso del Natale che parli al cuore più che all’esteriorità consumistica. Con lo slogan “fai un regalo alla missione” si invitano parrocchie e singoli a destinare qualcosa delle nostre “spese natalizie” per finanziare un progetto di condivisione in realtà missionarie a noi vicine. Per questo Natale, su suggerimento di Fr. Biolen Chambugong responsabile delle scuole di villaggio nella Diocesi di Mymensingh, come Comitato, viene proposto l’acquisto di divise scolastiche (casacche e calzoncini per i maschietti e un semplice abitino per le bimbe) in quanto le famiglie della zona, poverissime, spesso non possono fornire un abito decoroso ai figli per la frequenza della scuola.
Le divise sarebbero un segno “distintivo” di orgoglio di appartenenza alla scuola e abbatterebbero tutte le “differenze” tra gli scolari. L’acquisto di 200 divise è stato quantificato in un costo complessivo di 1.200 € (cifra che corrisponde circa a quanto annualmente attribuito ad ogni progetto). Si ricorda, per inciso, che diverse realtà missionarie bengalesi hanno potuto godere di questi “doni natalizi”: Rudi, Padre Paggi, la Rishilpi…e l’anno scorso Suor Roberta Pignone che ha potuto rifornirsi di preziosi medicinali per gli ammalati di tubercolosi, aids e lebbra che affollano il suo ospedale a Khulna.
Momenti di vita anno 2021
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