Notiziario ad uso interno del Comitato di Gemellaggio e Cooperazione fra i Popoli - ODV
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C’è chi ama chiamarla “casualità”, e chi, come Romano e Laura l’avrebbero chiamata “Provvidenza”… Ad una serata/testimonianza in parrocchia nella primavera 2018 sulle attività del Comitato tra i volti consueti ne scorgiamo uno che riporta me ed Alberto ai tempi della nostra giovinezza, quando, all’ombra del campanile di S. Pio X (che non c’è!), si formavano le nostre coscienze e prendevano forma quelle che sarebbero state le nostre scelte adulte. Accompagnato da un altro storico amico, Luciano Sedioli, partecipò a quella serata Giampaolo Colangeli che, come sapemmo poi, da anni si impegnava con entusiasmo e generosità a seguire progetti che avessero come destinatari privilegiati bimbi delle zone più povere del mondo.
Nella giornata del 2 GIUGNO, l’incontro tra Giampaolo e Rudi Bernabini, il missionario laico che opera in Bangladesh sia con l’Associazione Pang’ono Pang’ono sia con il Comitato di Gemellaggio, ha fatto scattare la “scintilla” ed il sogno di una scuola in una zona poverissima del paese è diventato progetto su cui lavorare.
In meno di cinque mesi, in due trances di invio, Giampaolo, che conta su una fitta rete di amici che lo sostengono con fiducia nelle sue “collette umanitarie” di cui egli dà puntuale resoconto a quanti collaborano alla realizzazione del progetto, ha raccolto gli 11.600 € necessari alla realizzazione della scuola nel villaggio di Botyagata che consentirà ad oltre 200 bambini (che non rientrano nel programma di “adozione”) di seguire percorsi scolastici di buon livello. I lavori, iniziati sul finire dell’estate, hanno fatto sì che a Natale tutti i sostenitori potessero mettere sotto l’albero (o accanto al Presepe se preferite) le foto inviate da Rudi che testimoniavano il rapidissimo avanzamento della costruzione la cui ultimazione si è realizzata a fine gennaio.
Tassello conclusivo per completare questo stupendo “mosaico di amicizia” era l’acquisto degli arredi, in primis i banchi necessari per accogliere i piccoli studenti…
Il tam-tam riparte tra gli amici del Comitato perché l’epilogo di questa storia bellissima non può essere che un lieto fine e, ancora una volta, la risposta generosa di tanti, ha consentito in brevissimo tempo la raccolta dei 1.430 € necessari che sono stati inviati tempestivamente in missione.
Il 1° MARZO la scuola aprirà ufficialmente i battenti e i bimbi di Botyagata potranno usufruire di un servizio che la scuola pubblica governativa (non obbligatoria e di scarsissimo livello per chi non può permettersi insegnanti privati) ha loro sempre precluso.
In otto mesi nel povero e martoriato Bangladesh si è concretizzato un “miracolo” impensabile nel nostro moderno e tecnicamente avanzato Paese, grazie alla tenacia di chi vive la missione come l’incontro più vero con il Vangelo, l’instancabile fiducia del popolo bengalese, ma soprattutto, grazie a chi, in questo cammino, continua a credere e sa rinunciare a qualcosa di “suo” per fare sì che diventi qualcosa di “nostro”…
A novembre Fiorenzo, Alberto e Giampaolo sperano di potersi recare in Bangladesh e, tra le altre tappe, visitare questa scuola “fiorita” in una zona particolarmente disagiata del paese riportando al loro rientro in Italia una testimonianza fatta di gioia, gratitudine, speranza e sorrisi che rappresentano “l’interesse attivo” di ogni nostra donazione gratuita ed insieme danno corpo ad un capitale non monetizzabile, ma che ha un valore inestimabile per la nostra dignità di uomini che credono nella giustizia e non si chiudono in un’indifferenza che impoverisce i cuori e rende invisibile ogni miseria umana.
(Bruna)
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Successo “stellare” anche quest’anno per l’ormai tradizionale “mercatino di Avvento” in occasione della Festa dell’Immacolata presso la Parrocchia di Ca’ Ossi! Ai sempre attesi vasetti di squisite marmellate e alle bottiglie di liquore casalingo si sono affiancati i vasetti di sott’olio (sempre pochi rispetto alla richiesta!), biscotti ogni volta di più ricercata pasticceria, snack innovativi, pasta fatta in casa e torte per quanto attiene l’aspetto squisitamente “goloso” dell’iniziativa. A questi prodotti hanno fatto da corollario un po’ di artigianato bengalese, telerie dipinte a mano, oggetti di bricolage…e poi borse, sciarpe, astucci, scarpine e copertine da culla realizzate dal Gruppo Sartoria. Ma un introito importante lo ha consentito quest’anno anche tutta una serie di oggetti “recuperati” da vecchi corredi (lenzuoli con pizzi, tappeti e coperte realizzate a telaio), da regali mai usati e dimenticati intatti in qualche angolo di una credenza, da utensili ottenuti con i “punti-spesa”…
La varietà del “mercato” ha dato risultati di gran lunga superiori alle precedenti manifestazioni (l’incasso complessivo ha oltrepassato i 4.600,00 €) e ha consentito di devolvere una cifra importante al sostegno delle scuole di villaggio, ma anche di aiutare i due missionari (Padre Riccardo e Padre Paggi) di cui trovate articoli in questo notiziario oltre a donare, come parrocchia, una cifra apprezzabile all’Ufficio Missionario Diocesano per l’iniziativa “A Natale fai un regalo alla missione”.
Cosa augurarci?...Che tanti leggendo queste righe si ricordino dei “tesori preziosi e dimenticati” che possono esserci in ogni casa e tragga spunto per ricordarsi di noi al prossimo Avvento!
Tra le iniziative collegate al Thinking Day (conosciuta in italiano anche come Giornata del Pensiero che viene celebrata ogni anno il 22 febbraio dalle Guide Scout in tutto il mondo per riflettere sul significato della propria responsabilità educativa e per sentirsi uniti), gli amici del Gruppo FORLI’ 13 (Parrocchia di Ca’Ossi) hanno organizzato, sabato 16 febbraio u.s., una serata con “Gara Canora” presso il teatro parrocchiale di S. Martino in Villafranca.
L’incasso della serata è stato devoluto al progetto “Scuola…chiavi in mano” a sostegno del completamento della struttura scolastica (banchi/arredi) realizzata nel villaggio di Botyagata. Ancora una volta gli scout della Parrocchia di S.Pio X dimostrano la loro “voglia di esserci” nelle iniziative missionarie abbracciate dalla comunità e realizzate grazie alla condivisione di tanti che, attraverso l’amicizia con i missionari, donano con generosità tempo, fatica e…talenti.
GRAZIE RAGAZZI!
Chi Siamo noi
Io sono Padre Riccardo Tobanelli, vivo in Bangladesh dal 1982. Dal 1994 ho cominciato ad occuparmi di bambini e bambine di strada. Abbiamo nel tempo costituito la Tokai House a Khulna e il centro Kh.UDA per le bambine. Dal 2005 con l’appoggio di alcuni ex Tokai (Ex bambini di strada) cresciuti con me, abbiamo incominciato ad affrontare lo stesso problema qui a Dhaka nelle zone di Nisham, Kawran Bazar e Tongi. Il nome della nostra associazione è Tokai Songho.
Lavoriamo focalizzandoci principalmente sulle persone. Condivisione e solidarietà sono due principi fondamentali nel nostro lavoro. Le strutture sono minime (in affitto) e la maggior parte del lavoro è fatto da ex‐bambini di strada.
Chi Sono i Tokai
In parole molto semplici i Tokai sono i bambini/e di strada del Bangladesh. Tokai in lingua Bengalese significa raccogliere/riciclare. I Tokai vivono raccogliendo plastica, carta, stracci, chiodi, ferro, scarpe rotte o qualsiasi tipo di materiale che possa essere riciclato e che quindi abbia un qualche valore. Il materiale viene venduto a negozi specializzati nella separazione e riciclaggio. E’ un lavoro che porta questi bambini a vivere tra una discarica e l’altra e sui bordi delle strade alla continua ricerca di qualcosa che se pur ‘buttato’
abbia un valore minimo che comunque gli permetta di mettere in pancia un pugno di riso. La maggior parte di questi bambini/e, tra i sei e quattordici anni di età, sono raramente orfani, ma quasi tutti ‘abbandonati’.
Si ritrovano fin da piccoli a gestire la propria vita in condizioni di degrado fisico e ambientale estremo. In più devono sopravvivere in un deserto emozionale come conseguenza dell’abbandono che li indurisce e li rende spesso incapaci di ricostruire relazioni significative. Le poche relazioni con il mondo degli adulti diventano spesso relazioni ‘contrattuali’ (do ut des). Sono quindi spesso vittime di abusi fisici e sessuali. Molti di loro attraverso il processo di indebitamento presso i negozi di riciclaggio diventano veri e propri schiavi, costretti a continuare a fare i Tokai senza poter mai estinguere il debito. Il debito viene generalmente contratto in molti casi per ragioni di malattia, ma anche per ragioni di abuso e consumo di colla (una specie di mastice che viene sniffato). I Tokai spendono le loro notti o i tempi di riposo dormendo nei paraggi delle stazioni dei treni, sotto i cavalcavia dei grandi incroci o sotto le pensiline di negozi e uffici.
Dove Lavoriamo
Lavoriamo a Nisham - Noluakuri dove abbiamo un rifugio per bambini/e Tokai e un Day Care Center diurno per bambini di giovani donne divorziate che devono quindi lavorare e non hanno nessuno che si occupi dei loro figli. A Kawran Bazar abbiamo una piccola scuola per i bambini dello slum sulla ferrovia. La scuola di notte diventa rifugio per i Tokai. A Khulna a circa 200 kilometri di distanza abbiamo organizzato il centro Kh.UDA che offre ospitalità a bambine/i di strada che hanno deciso di tornare a scuola e crescere in un ambiente protetto (ci sono li adesso circa 35 bambine tra i 5 e 14 anni di età). Gestiamo anche un rifugio per la liberazione e riabilitazione dei Tokai a Tongi.
Tongi e’ un grosso centro urbano al crocevia delle zone industriali tra Savar e Gazipur (alla periferia nord della capitale Dhaka che ha ora una popolazione di circa 20 milioni di abitanti).
La stazione ferroviaria di Tongi è un posto di riferimento e residenza di un grande gruppo di Tokai. Da Tongi questi bambini/e di strada aggrappati ai treni o appollaiati sui tetti delle corriere si possono muovere verso le discariche vicino al centro di Dhaka e le discariche industriali di Savar e Gazipur.
Scopi del Tokai Songho a breve termine
Lo scopo del progetto è dare risposte immediate ad alcuni bisogni di questi bambini/e:
- Bisogno di un rifugio notturno (drop in centre)
- Bisogno di salute e molto spesso anche di cibo
- Bisogno di protezione dai soprusi degli adulti e delle forze dell’ordine (legal aid)
- Bisogno di un punto di riferimento che sia percepito come ‘loro casa’
- Bisogno di relazioni libere e non ‘contrattuali’ che li facciano sentire di nuovo ‘ Bambini’
- Bisogno di essere liberati dai debiti che li mantengono in schiavitù.
Scopi a lungo termine
“Tokai Songho” significa comunità dei Tokai. A lungo termine il progetto intende ricostruire e riabilitare i Tokai a una vita normale come quella di tutti i bambini/e del mondo. In concreto,
quando possibile, vogliamo toglierli dalla strada per farli vivere in un ambiente dove sono accolti e trattati da bambini. Nel centro che apriremo a Tongi, oltre offrire un rifugio notturno per tutti, intendiamo trattenere tutti quelli che vogliono rimanere, offrendo loro vitto, alloggio e la possibilità di andare a scuola.
Il Tokai Songho si ripropone, anche con l’appoggio di volontari ed ex‐Tokai, di guarire questi bambini dalle ferite dell’abbandono e degli abusi. Farli quindi sentire di nuovo “voluti” ed accolti.
Questo è chiaramente un impegno a lungo termine, è una scelta radicale che richiede a noi adulti ed ex‐Tokai di essergli fedeli e di non abbandonarli di nuovo. Con questo tipo di appoggio i Tokai possono vivere la loro giovane età con confidenza e prepararsi quindi ad una vita adulta significativa. Allo stesso tempo si ricostruiscono relazioni di solidarietà e fiducia reciproca che sono condizioni indispensabili per una vita vera e non violenta. Per quanto possibile cerchiamo anche di riconnettere questi bambini con le loro radici e famiglie.
Padre Riccardo (Saveriano)
Nisham Dicembre – Natale 2018
Estratto dal notiziario informativo JNANews del 30 dicembre 2018
delle ragazze Munda della Missione di Padre Luigi Paggi
NATALE A MUNDALAND (P. Luigi Paggi s.x)
I lettori della nostra newsletter capiranno dalle varie fotografie che per la prima volta nella storia di questa piccola Missione tra i tribali Munda della Foresta del Sunderban (Foresta del Bengala in Italiano) è stato celebrato il Natale con grande solennità.
E per la prima volta in questo sperduto angolo del mondo è apparso anche il “presepe”.
Ecco il reportage fotografico sul come si è svolta la nostra celebrazione Natalizia. Gli addobbi e le decorazioni natalizie sono state dirette dal signor Rimon Gain, un aitante giovanotto Cristiano che nei prossimi mesi seguirà l’andamento della missione durante l’assenza di P. Luigi che per alcuni mesi sarà inItalia.
I nostri lettori sanno che le ragazze tribali Munda ospitate alla Missione non sono Cristiane ma ogni sera a partire dal 16 di Dicembre fino alla vigilia di Natale hanno studiato i Vangeli dell’infanzia di Gesù leggendo i primi due capitoli dei Vangeli di Matteo e Luca e le profezie Messianiche per finire poi la sera di Natale con il primo capitolo del Vangelo di Giovanni.
Adesso queste ragazze sanno la storia dell’Emanuele, il Dio con noi.
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DESTINACI IL TUO 5X1000
NON TI COSTA NULLA MA PUO’ FARE
TANTO PER NOI
Codice Fiscale: 92042100401
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La quota annua è compresa tra 180 e 250 Euro (sempre meno di un caffè al giorno)
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Le offerte "libere" verranno destinate ai progetti che sosteniamo presso le organizzazioni estere per FISIOTERAPIA, MANUTENZIONE SCUOLE, ACQUISTO FORNITURE O GENERI DI AIUTO.
tramite bonifico bancario:
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