Acero Campestre


8° ALBERO: L'ACERO CAMPESTRE (Acer Campestre)

In ricordo di Tina  ( Approfondisci qui: https://gocciaeoceano.blogspot.com/2023/04/lalbero-di-tina.html )


Piantumato il 02 Aprile 2023 nel Comune di Castelletto Stura, all'interno del Parco Fluviale, a termine della raccolta Plasticfree eseguita nell'area circostante.

Posizione dell'Albero:

Segnaposto inserito

https://maps.app.goo.gl/kLRFJ7jAKTzC2hpEA


L'ALBERO


L’Acero Campestre è un albero caducifoglie di che può raggiungere i 18-20 metri di altezza, ma solitamente si attesta sui 12-15 m. Cresce piuttosto

velocemente nella fase giovanile per poi rallentare molto il tasso di crescita annuale.

Il fusto, solitamente impalcato piuttosto basso, ha tronco spesso contorto e ramificato; la chioma è tendenzialmente rotondeggiante.

La corteccia è scura, bruna grigiastra, e fessurata in placche rettangolari. I rami sono sottili e ricoperti da peluria, caratteristica questa tipica

dell’acero campestre e che lo distingue da tutti gli altri aceri italiani.

Le foglie sono semplici di 4-7 cm, a margine intero e ondulato, caratterizzate dalla conformazione lobata, picciolate e di colore verde scuro. Il

picciolo, se staccato, secerne lattice ed è lungo quanto la lamina fogliare. Le foglie sono un ottimo e nutriente cibo per gli animali, e infatti

tradizionalmente gli aceri maritati alle viti venivano potati in estate per foraggiare il bestiame.


I piccoli fiori verdi, che sbocciano in aprile-maggio riuniti in infiorescenze, sono anonimi e non profumati.

I frutti sono degli acheni chiamati in botanica disamare alate e maturano in settembre-ottobre. Le singole samare sono portate in modo orizzontale

in modo che le due samare abbiano un angolo tra loro di circa 180°, anche questo è un carattere distintivo dell’Acer campestre.


PROPRIETÀ BOTANICHE/ FITOTERAPICHE

Principi attivi: I principi attivi dell’ Acero Campestre sono contenuti principalmente nella corteccia non ancora suberificata dei rametti giovani e

sono costituiti da: tannini, fitosteroli, allantoina, colina.

L’Acero campestre è famoso per le sue particolari proprietà astringenti, dovute principalmente all’elevato contenuto di tannini e fitosteroli nella

corteccia, è, infatti, particolarmente indicato in caso di disturbi intestinali come diarrea, dissenteria, flatulenza e meteorismo. Per uso esterno

agisce, oltre che come astringente, come rinfrescante e antinfiammatorio in caso di affezioni cutanee e arrossamenti della pelle in generale. La

pianta possiede proprietà lievemente anticoagulanti, aiuta nella prevenzione delle calcolosi e nelle cure successive alle manifestazioni di Herpes

zoster; il decotto di corteccia è usato  negli eritemi della pelle e anche come rinfrescante intestinale.

Parti utilizzate: È impiegata la corteccia dei rami giovani non ancora suberificata e poi essiccata al sole.

Decotto per uso interno: sminuzzare grossolanamente 30-35 g di corteccia essiccata di Acero campestre, versarla in un litro di acqua fredda e

portarla a bollore, dopo 15-20 minuti dall’inizio dell’ebollizione, togliere dal fuoco, lasciar riposare per 5-7 minuti, quindi colare e filtrare. Se ne

prendono dalle due alle tre tazzine il giorno, se il gusto è troppo sgradevole, dolcificare con un poco di miele di Acacia o di Castagno.

Decotto per uso esterno: far bollire in un litro abbondante di acqua, 50-60 g di corteccia di Acero campestre essiccato e sminuzzato, trascorsi venti

minuti, togliere dal fuoco, lasciar intiepidire quindi filtrare. Utilizzare il decotto così preparato per fare lavaggi, impacchi e applicazioni.


LO SPIRITO DELL’ ALBERO

L’Acero è il simbolo dell’amicizia , della lealtà e generosità. Gli antichi pensavano fosse uno degli alberi del Bosco Sacro, il bosco che collega il cielo

alla terra, per la chioma caratteristica che si espande in ogni direzione e per i rami che di intersecano e si biforcano diverse volte.

Nelle varie culture la foglia di acero rappresenta significati differenti:

• Nella cultura cinese simboleggia nobiltà, dignità, autorità riconosciuta.

• Nella cultura celtica simboleggia indipendenza di pensiero, libertà e ricerca di nuove esperienze.


• Nella cultura giapponese simboleggia gli amanti, l’autunno, il tempo che passa e quindi l’ineluttabilità del cambiamento e del rinnovamento. Nei

giardini zen: le foglie di questa pianta non vanno mai raccolte prima che l’ultima non sia caduta perché il ciclo della vita e delle stagioni è sacro e

non va interrotto.

L’Acero è parte integrante e imprescindibile della cultura contadina. Grazie ai suoi colori giallo-ambrato ha segnalato per millenni il cambio di

stagione. La foglia d’ Acero infatti, simboleggia la stagione autunnale. Una leggenda giapponese racconta che gli aristocratici nipponici aspettassero

l’autunno per ritrovarsi sotto gli Aceri giapponesi, per suonare, cantare o recitare poesie d’amore, cercando ispirazione nelle foglie rosse. Nel tempo

questa usanza popolare si è profondamente consolidata. Oggi questo mito è ancora inalterato e immutato.

Tra tutti gli alberi, gli aceri sono quelli che mostrano il modo più evidente l’influenza del pianeta Giove. Prendono possesso dello spazio circostante,

espandendosi in tutte le direzioni.

-I rami più giovani della chioma possono biforcarsi numerose volte, creando un numero sempre maggiore di punti di contatto con il mondo esterno.

-Le inflorescenze sono particolarmente protese verso le aree più esterne della chioma (anche se sono orientate verso l’interno).

-Le foglie non sono strette come quelle del salice, o piccole come nella betulla, ma ampie e grandi, e tendono a puntare verso i punti cardinali.

-I semi sono “nudi”, non sono chiusi in un duro guscio, e sono alati. Quando fluttuano nell’aria, girando su se stessi, possono andare in qualsiasi

direzione.

Perciò la forma fisica dell’acero rivela un’apertura positiva a imparare e a ricevere dall’universo, il più vasto sé

L’acero è l’archetipo dell’albero come antenna per gli impulsi provenienti dalle sfere più elevate. Ci aiuta a vedere chiaro e, allo stesso tempo,

armonizza i nostri pensieri.