LA PROSPETTIVA ACCIDENTALE

La prospettiva accidentale è stata introdotta da Filippo Brunelleschi, nella pittura del Quattrocento italiano, ed ha cambiato radicalmente il modo di rappresentare la realtà e con essa la percezione vera e propria del mondo che ci circonda. La prospettiva si dice accidentale quando presenta due punti di fuga sulla linea dell'orizzonte uno a destra ed uno a sinistra rispetto al punto di vista. L'osservatore dunque non è di fronte alla scena, ma è in posizione obliqua e gli oggetti non hanno le facce parallele rispetto al quadro prospettico. I due punti di fuga possono trovarsi anche all'esterno del quadro prospettico cioè al di fuori dello spazio che vediamo rappresentato. Se la visione prospettica centrale chiude lo spazio, facendolo convergere in un punto preciso, la prospettiva accidentale, al contrario ne permette la dilatazione, donando più plasticità e movimento ai volumi.

DISEGNIAMO IL PROPRIO NOME IN PROSPETTIVA ACCIDENTALE

Proviamo a disegnare il proprio nome applicando la regola della prospettiva accidentale e personalizzandolo con tecniche grafiche a nostro piacimento. Partiremo dal tracciare la nostra linea d'orizzonte e fisseremo i due punti di fuga alle estremità laterali del nostro foglio da disegno, uno a destra e l'altro a sinistra. Ecco alcuni esempi!

Gli elaborati nelle immagini sono stati realizzati dagli alunni delle terze classi