Molti considerano il "piercing" come un semplice foro facile da fare, senza complicazioni e rischi. Quindi, perché spendere una cifra X, quando la cifra Y è più allettante....!?
Addirittura perché andare in uno studio, quando lo si potrebbe fare al parco tra un panino e una birra....!?
E comunque (alla peggio) in farmacia (o in generale con la pistola) costa meno.....
Per quanto possa sembrare estremamente banale, in primis la risposta è che un piercing può avere delle complicazioni già di per sé, figuriamoci se non eseguito nel modo giusto, senza il giusto materiale e in un posto non adatto. Già la manualità di per se cambia completamente il decorso del piercing, in quanto più il movimento è preciso, e meno lacerazioni si creano. Quindi di conseguenza il piercing guarisce meglio.
Esegure un buon foro è simile a quando si entra con la macchina nel garage, cosa relativamente semplice, fino a quando non ci si rende conto di aver fatto fuori la fiancata (o quanto meno lo specchietto). Può andare decisamente meglio se si entra nel garage storti e non si riesce ad aprire la portiera, tutto sommato si può sempre uscire dal baule (non tenterei la via del cofano motore).
Senza contare poi il rischio di ritrovarsi con un doppio foro in alcune zone come naso e orecchie, che è un pò come entrare nel garage del vicino ma dalla parete...
Anche l'utilizzo delle apposite pinze cambia di molto il risultato di un piercing, specialmente su lingua e ombelico. Il non utilizzo delle pinze (o free hands) specialmente in questi due di piercing è rischioso in quanto la pinza serve a controllare la direzione dell'ago nel tessuto, evitando fori non lineari che potrebbero essere dovuti anche al movimento della persona. Specialmente per quanto riguarda il piecing alla lingua, è molto facile che il cliente involontariamente e/o per paura tenda a muovere e/o retrarre la lingua. Essendo inoltre la lingua umida (per non dire viscida) difficilmente la si può tenere ferma senza pinza. Insomma, eseguire certi tipi di piercing senza pinza (specialmente lingua e ombelico) più che una questione di bravura, è una questione di incoscienza o del non considerare i rischi di inutili lesioni al cliente dovuti ai suoi movimenti involontari.
Proseguendo nel viale dei possibili rischi nell'eseguire un piercing, non possono mancare gli aghi e i gioielli non adatti e/o non sterili... Gli aghi e i gioielli non sono tutti uguali, e di certo un ago da cucire (per non parlare degli aghi da spilla...) come anche il gioiello trovato nell'ovetto di cioccolato di una nota marca, non sono uguali agli appositi aghi e gioielli da primo foro. Togliendo il fattore sterilità (che approfondiremo successivamente) gli aghi monouso garantiscono un'affilatura che permette di traumatizzare meno la pelle, quindi un foro più pulito. Mentre il gioiello di assestamento (di buona qualità) è fatto di un materiale anallergico ovvero titanio e/o acciaio chirurgico (specialmente per quanto riguarda il titanio, oltre a essere anallergico non subisce ossidazione né corrosione al contrario di qualche fenomeno che sostiene l'opposto) e ha una dimensione che permette di pulire con facilità la zona, ma anche di evitare che la pelle inglobi il gioiello nel caso di gonfiore. Naturalmente sia l'ago che il gioiello devono essere imbustati singolarmente nell'apposita bustina pressofusa con dietro applicata un'etichetta che riporta che varie cartteristiche e dati di entrambi. Tuttavia per quanto riguarda i gioielli, è possibile che lo studio in questione provveda alla sterilizzazione del gioiello, ma in ogni caso deve essere imbustato singolarmente e sigillato (no busta apri e chiudi) con un'etichetta che riporta le caratteristiche del gioiello. Questo al fine di garantire al cliente che effettivamente sia l'ago che il piercing non sia stato usato precedentemente a voi su un altro cliente.
Quindi veniamo alla sterilità del piercing e del gioiello, che appunto vi garantisce che entrambi non siano stati utilizzati prima su altri clienti, evitando spiacevoli omaggi che nei casi più gravi possono essere epatite C o HIV (in questi casi, per quanto difficile, se capita sono omaggi a vita), ma anche stafilococco, streptococco e compagnia bella. Nel migliore dei casi ve la potete cavare con un'infezione...
Riprendendo una vecchia e nota canzone italiana (ma prima o poi probabilmente la rifaranno anche in chiave moderna)..: se il piercer "non" usa la pistola ci sarà un perché., e "non" vorrei scoprirlo stasera....
1 - in Italia la pistola spara gioielli per eseguire i piercing è illegale, fatta eccezione per i lobi (anche se non si capisce tale eccezione). Questo perché la pistola (sempre quella spara gioielli..) non può garantire sterilità e quindi non può garantire di evitare le contaminazioni di fluidi corporei. Pertanto con la pistola (sempre quella) è possibile essere contaminati da malattie veneree.
2 - a differenza dell'ago che si fa strada nella pelle senza spaccarla grazie alla sua affilatura, il gioiello della pistola non è appuntito e affilato, quindi al momento dell'impatto con la pelle non si fa strada ma la spacca, portando a possibile conseguenze di cicatrizzazioni anomale e/o un esecuzione non ottimale e in linea in quanto non si ha il controllo della traiettoria. Quindi se volete risparmiare e rischiare, tanto vale usare: la sparachiodi, una graffettatrice, un trapano (possibilmente a colonna) con punta da 1mm al massimo (ovviamente si scherza e non sono cose neppure da prendere in considerazione, ma visti i tempi, al fine di evitare che qualche fenomeno si faccia il foro col trapano a colonna per poi pubblicarlo su qualche social, vogliamo specificare che è una pessima idea da non fare assolutamente. Vale anche per la sparachiodi, con la quale il piercing rischiereste seriamente di farvelo nel cervello ammesso e non concesso che uno che ci prova ne sia provvisto).
3 - il gioiello della pistola non è adatto come materiale (inteso come qualità dello stesso) e non permette di pulire a dovere il foro (specialmente nel caso di crosticine)
Infine anche la competenza ed esperienza hanno un costo. Ma spesso non vengono considerate, fino a quando non si hanno problemi...