Storie di Viaggio dalla Tanzania

    • Notti nella Savana:

Generalmente trascorrevamo le notti all'aperto, praticamente la maggior parte della durata di tutto il viaggio abbiamo dormito nella nostra tenda.

Una sera avevamo piantato la tenda sul bordo del paradiso perduto del parco nazionale del cratere Ngoro Ngoro, nel bel mezzo della natura tra ogni genere di animale...

Lele era naturalmente preoccupato per le bestie feroci che si aggiravano nel parco ma la guida non lo era minimamente , l'unica raccomandazione era stata quella

di non tenere nessun genere di cibo dentro le tende per evitare le "visite" notturne...

Sul calare della sera con tramonto infuocato, contrariamente a quanto si possa pensare dell'africa, cominciò a fare abbastanza freddo, cose abbastanza comprensibile visto che il bordo del cratere

è a 2000 metri di altitudine, lele si fece coraggio e andò al bagno dell'accampamento (un buco nel terreno) e tornò abbastanza spaventato dicendo che c'era un facocero che lo fissava...

I facoceri guardoni mi mancavanoi!

Mentre cercavamo di rassicurare Lele sulla sicurezza dell'accampamento venne a farci un'altra visita, tutti correvano fuori per vedere il maestoso e immenso maschio di elefante

che era venuto ad abbeverarsi alla cisterna del campo, immenso e stupendo, ma... meglio non farlo arrabbiare visto che se solo avesse voluto, avrebbe potuto devastare tutto il campo con poca fatica...

Un animale che sradica un albero per grattarsi il culo avrebbe potuto devastare le nostre tendine usandole come cartaigienica!

Dopo i sonni "tranquilli" della notte il giorno dopo ci attendeva 700 metri più in basso il fondo del cratere Ngoro Ngoro isolato dal bordo del cratere dal resto del mondo.

Quando arrivammo giorni dopo nel bel mezzo del celeberrimo parco del Serengeti dove c'era il nostro accampamento ci preparammo a passare la notte pure li..

Dopo aver visto in maniera ravvicinata tutti quei leoni durante il giorno lele non era ancora molto "tranquillo" sul passare la notte li e disse che sta volta se la

sarebe tenuta e che nn sarebbe andato al "bagno" io cercai di rassicurarlo sul fatto che acnhe quel posto era sicuro:

"vedi lele non c'è nessun animale qua attorno"

ma mentre illuminavo i cespugli e la savana li attorno diversi "occhietti" brillavano nella notte disturbati dalla mia torcia!

  • Gli ippopotami del fiume Rufiji

Dopo ore e ore di viaggio sul fuoristrada su strade che non erano proprio strade nel mezzo del Selous Game National Reserve giungemmo sulle rive del fiume Rufiji che lo attraversava.

Piantammo la nostra tenda sulla riva rialzata del fiume godendoci lo stupendo panorama del grande fiume popolato di ippopotami fino al tramonto poi, andammo a dormire presto col

sottofondo notturno degli ippopotami... il giorno dopo avremmo dovuto esplorare il fiume in barca.

Durante la notte... tragedia!

Lele e Osvaldo furono colti da devastante e inesorabile cagotto super, a turno si alternavano entrandoe e uscendo dalla tenda per andare a donare alla natura il loro contributo al ciclo vitale.

Dopo un pò di missioni notturne Lele si stufò di uscire ed entrare dalla tende e si mise a dormire fuori coperto dalla zanzariera per non essere punto, peccato che sotto la zanzariera

c'era un bel ragno che l'aveva scambiata per casa sua e che punse lele!

L'indomani all'alba lele e osvaldo erano stranamente un pò sciupati , iniziammo il nostro giro sul fiume tra gli ippopotami fermandoci ogni tanto per ammirare gli uccelli presenti con le spiegazioni della

guida... una "geniale" rondine aveva fatto il nido sotto la tettoia della barca e ci inseguiva disperata, la guida ci spiegò pure di quell'uccello non sapendo che la maggior parte di essi era in ferie in Italia da noi.

Il fiume era attraversato da delle canoe di gente del posto, la guida ci spiegò che gli ippopotami erano molto pericolosi e che facevano diverse vittime, rovesciando le barche, la maggior parte delle persone moriva perchè

non sapeva nuotare... ma come?! gente che vive sul fiume che non sa nuotare??? dopo il motivo per cui nessuno aveva il coraggio di imparare si rese evidente

Lele fu colto da un ennesimo attacco e, incurante di ippopotami e coccodrilli, chiese alla guida di approdare e fece uno sbarco in Normandia alla D-Day correndo dietro al primo cespuglio.

Intanto la guida mi spiegò che la gente del suo villaggio che viveva li era forte e sana perchè beveva l'acqua del fiume ricca di vitamina B per il fatto che, gli ippopotami mangiavano delle piante ricche di vitamina B

poi cagavano nel fiume la vitamina B, il fiume si arricchiva di vitamina B... immagino un toccasana per i poveri Lele e osvaldo in quel momento tragico... e tra me e me pensavo di rispondere alla guida:

"Scusa ma non fate prima a mangiarvi direttamente la merda di ippopotamo???"

Beh... adesso il fiume è anche ricco di un pò di Vitamine donate da Lele...

  • Sbarco sull'isola di Mafia

La nostra guida, nel pomeriggio, ci lasciò l'ultimo giorno nel villaggio di Nyamisati sulla foce del fiume Rufiji da li avremmo dovuto prendere la barca che ci avrebbe portato sull'isola di Mafia,

Brutta notizia, la barca partiva in un orario compreso tra l'una di notte e le 6 del mattino in un orario molto flessibile...

Avremmo dovuto passare la notte li ad asepttare la barca e da quel momento in poi eravamo soli e senza nessuna guida.

Ci buttammo a terra a dormire al lato della strada dopo aver preso il biglietto con l'accordo fatto con il ragazzo che vendeva i biglietti che ci sarebbe dovuto venire a svegliare.

Sotto la stellata sconosciuta sotto l'equatore ci addormentammo in quel villaggio sperduto nell'Africa lottando contro le zanzare, verso le 5 del mattino il bigliettaio ci venne a svegliare

per salire sul traghetto... più che traqghetto era un vecchio peschereccio sopravvissuto malamente agli anni.

Da una passerella cominciammo a salire per primi su quel bidone a motore, man mano arrivava una moltitudine di gente con la propria mercanzia... sempre di più... sempre di più

Lele e Osvaldo iniziavaono ad avere un'espressione un pò preoccupata non coscienti del fatto che quello fosse solo l'inizio

Man mano la barca si riempì all'inverosimile di gente lasciandoci un piccolo spazio conquistato a fatica...

Partenza alle prime luci dell'alba, la barca lasciò il molo per andare verso il mare aperto dalle tranquille foci del fiume Rufiji... ad un Oceano indiano incazzatissimo con ondazze che sbattevano qua e la il nostro bidone

a motore, diverse ondate entrarono dentro facendo entrare diversa acqua e tutto questo per sei interminabili ore!!! in cui abbiamo rischiato il naufragio, il capitano della barca pareva essersi perso navigando a vista e non

essendoci alcuna visibilità, pigiati come sardine, meno male che almeno nessuno di noi soffriva il mal di mare come diversa gente che inziò a ricordarsi cosa aveva mangiato per colazione restituendo il tutto al mare.

Insomma capimmo cosa provano i poveri immigrati che sbarcano a Lampedusa!

Per Miracolo alla fine avvistammo terra... era L'isola di Mafia! terraaaaaa! mi sentivo felice quasi come Cristoforo Colombo dopo aver avvistato le Americhe!

Un ultimo sforzo e... una spiaggia tropicale bianca...

  • Passeggiatia notturna per L'isola di mafia

Avevamo preso accordi con l'autista del pulmino per andare dall'altra parte dell'isola e ritornare, già avevamo speso una cifra considerevole

per il posto per andare e tornare con netta sensazione di essere stati inculati... e così infatti era.

Dopo essere andati a fare snorkeling e avere fatto il bagno era giunto il momento di tornare nell'orario prestabilito e ovviamente dell'autista nemmeno l'ombra..

Così si fa avanti un altro pulmino sparandoci una cifra assurda dicendo che era l'ultimo fino al giorno dopo.

Lele non vuole nemmeno trattare il prezzo e, giustamente, si incazza, decide di farsela a piedi piuttosto... perchè no? Io e Osvaldo lo seguiamo nella "passeggiata" di 14 Km

Atraversiamo i vari villaggi suscitando anche la curiosità della gente del posto, cosa ci faranno mai dei Mzungu (bianchi) a piedi qua in giro?

Lentamente calava la notte più nera che mai, visto che non c'era nessun genere di luce artificiale lungo la via, fortunamente si vedeva qualcosa grazie alla luna quasi piena

La lunga strada era comunque piacevole sia per l'assoluta pace che per la stellata in cui cercavamo di capire se la costellazione all'orizzonte fosse o no

la Croce del Sud visibile solo da sotto l'equatore... incrociavamo diverse persone del posto che ci salutavano: jambo - mambo - poa.

alcuni a piedi e alcuni in bici...

E proprio una bici, che arrivava in velocità giu da una discesa, si schiantò,complice la strada totalmente buia, contro di noi

La bici finì a lato con i suoi due passeggeri, un giovane alla guida ed un vecchio che era seduto sul portapacchi dietro, il giovane si alzò a terra e poi

vedendoci si getto a terra bestemmiando in Swahili e rotolandosi per il dolore in maniera teatrale, il vecchio invece si era rialzato e poi accasciato sul suo bastone

Noi invece praticamente illesi ma presi dal panico... se questo si è fatto male e ci schiatta il vecchio siamo nella merda!

Dopo i nostri soccorsi e le mille scuse (anche se eravamo noi quelli investiti) ci assicurammp che non si fossero fatti niente... il vecchio respira ancora

quindi era meglio che ce ne andassimo fuori dalle palle velocemente...

Riprendemmo la nostra camminata dopo lo spavento incontrando un altro villaggio in cui ci fermiamo a prendere qualcosa da magiare e delle buonissime piccole banane,

li ci sediamo sul bordo della strada conversando con dei ragazzi del posto nel limite possibile in uno scambio culturale molto piacevole... poi gli ultimi chilometri

di strada sotto la Luna.