Federico ha realizzato con i Lego un video breve per rappresentare la Mafia.
Per prenderne visione, cliccare QUI
DI seguito i due racconti più rappresentativi: quello di Giorgia M. e quello di Karolina D.
L’offerta inquietante
Introduzione
La storia si svolge in un comune milanese, dove è presente però anche la criminalità organizzata, quella della ‘Ndrangheta. Il protagonista del racconto è Marco che ha da poco aperto un ristorante a Sesto San Giovanni.
I Personaggi
Marco è un giovane calabrese, trasferitosi al Nord per realizzare il suo sogno, cioè aprire un ristorante in cui ha investito tutti i suoi risparmi.
Don Luciano ha sessanta anni ed è di origine calabrese. È un uomo abituato a ottenere ciò che vuole.
Vincenzo detto "Vincenzino" è un uomo sulla quarantina pronto a usare la violenza se necessario.
Il Maresciallo Rossi è un carabiniere impegnato nella lotta contro la mafia.
Il racconto
Marco ha appena aperto il suo ristorante "Sapori di Calabria". Una sera, mentre sta chiudendo il locale, si presenta Don Luciano insieme a Vincenzino.
"Buonasera, signor Marco", esordisce Don Luciano presentandosi e stringendogli la mano. "Mi chiamo Luciano. Ho sentito parlare molto bene del suo ristorante e della sua cucina".
"Grazie, signore. È un piacere averla qui".
"Il piacere è mio", risponde Don Luciano, "e devo dire che ha buon gusto. Questo locale è davvero bello… Si sa, però, che in questi tempi bisogna stare attenti. Ci sono sempre persone che potrebbero cercare di mettere i bastoni tra le ruote. Lei capisce, no?”. Don Luciano continua il suo discorso e cerca di entrare in confidenza con Marco, dandogli del “tu” e puntando sulle comuni origini meridionali. "Noi, che siamo gente del Sud, siamo abituati a proteggere i nostri amici. Ci prendiamo cura di chi lavora lontano da casa. È una questione di rispetto, di tradizione. Lei come me, capirà…", così afferma Don Luciano guardandolo negli occhi.
Marco, però, non ha mai avuto a che fare con questo tipo di "tradizioni" e gli risponde quindi con timidezza: "Certo, capisco. Ma io cerco di fare le cose per bene, seguendo le regole".
Don Luciano sorride e afferma: "Le regole sono importanti, certo. Ma a volte non bastano. A volte bisogna sapersi muovere, conoscere le persone giuste. Noi possiamo aiutarti in questo. Possiamo garantirti la tranquillità di cui hai bisogno con un piccolo contributo, una forma di… collaborazione, diciamo. Nessuno oserà disturbarti, poi potrai contare su di noi".
Intanto Vincenzino, fino a quel momento in silenzio, non gli toglie gli occhi di dosso.
Marco ha paura delle possibili conseguenze in caso di rifiuto, ma non vuole cedere al ricatto, così prende tempo: "Capisco quello che dice, signor Luciano. La ringrazio per la sua offerta. Però, vede, ho appena aperto e ho molte cose a cui pensare. Vorrei valutare bene la situazione prima di prendere qualsiasi decisione."
Don Luciano lo guarda ed esclama: "Certo, capisco. Prenditi il tempo che ti serve, compare Marco. Ricorda che il tempo è denaro e le opportunità non si presentano due volte". Con queste parole, si allontana con Vincenzino e, prima di andar via, gli lascia un biglietto da visita con il suo numero di telefono.
Marco rimasto solo nel suo ristorante, ripensa alle parole di Don Luciano e all'aria minacciosa di Vincenzino. Ha paura. Infatti la notte non riesce a chiudere occhio, pensa al suo ristorante, ai suoi famigliari e alla loro sicurezza. Non sa cosa fare. Nei giorni successivi si verificano però degli episodi che lo preoccupano, perché riceve diverse telefonate anonime.
Mentre lavora nota di essere osservato da persone che non conosce, che lo fissano dalla vetrina e vanno via.
Una mattina trova addirittura la serratura del ristorante forzata. Così dopo qualche giorno, prende coraggio e si reca alla caserma dei Carabinieri di Sesto San Giovanni e chiede di parlare con il Maresciallo, un certo Rossi, a cui racconta quello che è successo.
“Signor Marco, lei ha fatto la cosa giusta, non è facile, lo so. Faremo tutto il possibile per assicurare alla giustizia queste persone”, dice il carabiniere dopo averlo ascoltato.
Intanto una sera, Marco trova sul parabrezza della sua macchina un biglietto. Ritorna dal Maresciallo Rossi molto impaurito e gli racconta cosa gli sta capitando.
Marco si rivolge al carabiniere e gli dice: “Maresciallo… non ce la faccio più. Ieri sera… mentre tornavo a casa, ho trovato la mia auto con le gomme tagliate e sul parabrezza un biglietto con su scritto: “Stai zitto, o la pagherai cara”. Ho paura, Maresciallo. Non solo per me… ma anche e soprattutto per la mia famiglia. Mia moglie è terrorizzata. Non dormiamo più la notte”.
Il Maresciallo Rossi risponde: “Capisco, Marco. Capisco benissimo. Ma devi essere forte. Non possiamo cedere ai ricatti” e continua dicendo: “Stiamo indagando. Abbiamo raccolto diverse prove contro Don Luciano, grazie anche alla tua testimonianza”.
“E se non riuscite a fermarli in tempo? Se mi fanno del male?”
“Faremo tutto il possibile per proteggerti”.
Qualche settimana dopo l’incontro, le forze dell’ordine si presentano a casa di Don Luciano per arrestarlo. Verrà accusato di associazione mafiosa, minacce aggravate e altri reati. Nella sua abitazione troveranno una notevole quantità di denaro, armi da fuoco e documenti che sembrano confermare le sue attività criminali.
(Giorgia M. 3^G)
LA CHIAMATA MISTERIOSA
Sono le quattro del pomeriggio, ho appena finito una riunione con i miei collaboratori e mi trovo alla macchinetta del caffè, quando ricevo una chiamata al telefono che mi insospettisce, perché appare come numero privato. Come mio solito rispondo e una voce maschile mi dice: “Buongiorno, la contatto della zona di Varese, conosco la sua attività di imprenditrice e ho saputo che ha intenzione di aprire un nuovo punto vendita nella zona di Napoli”.
Stupita da questo inizio di telefonata rispondo:“ Ma lei, scusi, chi è, come ha fatto ad avere il mio numero di telefono e come fa a sapere del mio progetto?”.
L’uomo risponde: “Cara signora, non si preoccupi da dove prendo le informazioni! Voglio semplicemente informarla che a Napoli ci sono tanti imprenditori che vorrebbero aprire attività e che questo crea fastidio ad alcune famiglie della zona. Per questo motivo le offro il mio aiuto per trovare il posto più indicato dove ubicare il suo negozio e per indicarle le famiglie più conosciute della città. Chiaramente per questo servizio, che spero lei accetti, le chiedo una piccola ricompensa economica. In questo modo potrà sempre contare sul mio aiuto. Le dico anche come ultima cosa che, se non accetta il mio aiuto, potrà pentirsene”.
Io rispondo: “Sono senza parole e molto stupita per quello che ho appena sentito”.
Intanto dall’ altra parte l’uomo chiude la telefonata.
Mi riprendo un attimo, vado in ufficio e nella mia testa penso: “Cosa faccio adesso? Avviso la polizia? Rinuncio alla nuova attività? Faccio finta di nulla?”.
Questi dubbi mi tormentano per diversi minuti e poi prendo la decisione finale. Fin da piccola sono cresciuta con i valori della legalità, giustizia e onestà. Non posso cedere davanti a queste minacce. Per questa ragione decido di chiamare la polizia. Vengo invitata a presentarmi immediatamente in questura per sporgere denuncia. Preoccupata, salgo in macchina e mi avvio con la paura che qualcuno mi possa seguire e farmi del male.
(Karolina) D. 3^G