speciale Natale

La vera storia dell’albero di Natale

come è nato il simbolo delle Feste, chi lo ha introdotto in Italia ?

I Vichinghi e Margherita

Come è nata questa tradizione? Già nell’antichità i popoli del Nord Europa, e in particolare i Vichinghi, usavano decorare con frutti e nastri gli alberi di abete. La tradizione si rafforzò poi nel Medio Evo. In Italia la introdusse per la prima volta, alla fine dell’Ottocento, la Regina Margherita (sì, proprio quella a cui fu dedicata la pizza!).

Da Odino a... Eva

L’abete è un simbolo di vita nonché l’albero sacro del dio germanico Odino. Secondo la tradizione cristiana, invece, ricorda l’Albero del Paradiso terrestre, mentre le candele che lo decorano simboleggiano Gesù, «Luce del mondo».

La versione del taglialegna

Ci sono anche interpretazioni più fantasiose. Come quella del taglialegna che una notte, vedendo il ghiaccio e la luce della luna disegnare fantastici arabeschi su un albero del bosco, decise di ricreare nella sua casa lo stesso spettacolo. O quella del povero che, non potendo portare doni a Gesù bambino, improvvisò uno spettacolo da giocoliere usando palline colorate. Le stesse con cui oggi, per ricordarlo, addobbiamo l’albero... 

Si può addobbare con tutto 

Nei secoli la fantasia dei decoratori si è sbizzarrita. Ecco una piccola lista (esemplificativa, ma non esaustiva!) degli addobbi più comuni. In ordine di apparizione: fiocchi e nastri di tela; mele, arance, noci e datteri; candele (ma attenti agli incendi); palline colorate; biscotti allo zenzero, statuine di marzapane, caramelle, dolcetti e salamini; statuine di animaletti votivi; sole, luna, stelle e pianeti; regali impacchettati; festoni e nastri colorati; luci elettriche; neve artificiale e schiuma spray.

Siamo alberisti o presepisti?

In realtà noi italiani siamo... «entrambisti». Nel senso che molti a Natale preparano sia l’albero sia il presepe. Ma se proprio vogliamo metterli contro, scopriamo che alla domanda «qual è il simbolo principale del Natale?» secondo un sondaggio Doxa l’albero ottiene solo un 21%  e il presepe trionfa con il 55%. Del resto giocava in casa (lo ha inventato San Francesco d’Assisi). 

Per la natura è meglio «vero»   

Mito da sfatare: «È un peccato tagliare un albero per Natale, meglio usarne uno finto». Spiegano alla Coldiretti: «Il 90 per cento degli alberi venduti a Natale viene da coltivazioni vivaistiche, il restante 10 dalle potature indispensabili per mantenere i boschi sani e sicuri». L’albero artificiale invece è inquinante in sé: per il trasporto (di solito arriva dalla Cina) e perché per  smaltirlo ci vogliono in media 200 anni. 

A Gubbio è una montagna!

Si trova a Gubbio, è stato disegnato con decorazioni luminose sul versante sud del monte Ingino e misura 450 metri di larghezza e 750 di altezza. Per costruirlo sono state necessarie 1.900 ore di lavoro. È stato inaugurato il 7 dicembre alla presenza delle Frecce Tricolori.

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