2042

Edoardo Sorrentino

Nel 2042 la terra iniziava a cambiare a causa dei cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi anni. Alcuni territori vennero sommersi per colpa dello scioglimento dei ghiacciai, altri diventarono aridi e l’aria iniziò a diventare sempre più pesante, tanto che per andare all’aperto si dovevano indossare delle maschere. Le conseguenze erano danni alle vie respiratorie a causa di particelle tossiche dovute agli scarichi delle auto. Le strade erano deserte,gli unici suoni che si sentivano erano quelli delle ambulanze che sfrecciavano lungo le strade per portare le persone intossicate in ospedale. Hall, Jimmy, Tayler e Omar erano quattro amici che vivevano nella tranquilla cittadina di Hasley. Prima di allora i quattro vivevano in un orfanotrofio e appena raggiunta l’età di 18 anni potevano uscire liberamente ma, per non perdersi di vista, decisero di vivere tutti insieme in una casa in affitto. 

Un giorno, mentre erano seduti sul divano a guardarsi la replica di Minnesota Vikings (una squadra di football),la trasmissione fu interrotta da un comunicato ufficiale governativo che dichiarò lo stato di emergenza. Il messaggio chiedeva a tutti di indossare la maschera e di recarsi nella città di Anstonville, dov’era stato organizzato un centro di accoglienza per i cittadini. La struttura era era fornita di una grandissima scorta di cibo ,letti e cure mediche per coloro che erano affetti da malattie, ma i posti disponibili erano solo 200.000. I quattro amici ,spaventati dalla notizia,raccolsero in fretta le loro cose, si munirono di maschere e si misero in cammino verso l’auto. Arrivarono al parcheggio e trovarono l’auto senza gomme, non si persero d’animo e si avviarono rapidamente verso il centro ,con la speranza di arrivare in tempo e salvarsi. Dopo tre ore arrivarono sul posto,erano sfiniti, avevano corso per arrivare in tempo e quando finalmente fu il loro turno, il militare gli disse che i posti erano già stati occupati e che avrebbero dovuto trovare un altro rifugio. Detto ciò i ragazzi decisero che la soluzione migliore fosse quella di tornare a casa e di rifugiarsi in cantina ,quindi si misero in viaggio. Durante il tragitto, incontrarono un auto che si fermò davanti a loro e gli chiese se avessero di un posto sicuro. I quattro ragazzi accettarono senza pensarci un secondo perché la loro casa non era la migliore opzione e decisero di fidarsi. Il luogo in questione era sotto terra ,circa mille metri,la loro cantina sarebbe stata ad una profondità di soli cinque metri. Prima di entrare nel rifugio, c’era una camera di sterilizzazione, nella quale dovevano stare dieci secondi , ovvero il tempo di decontaminazione e dopo avrebbero potuto accedere al riparo. L’interno del rifugio era grandissimo ,era un enorme edificio su un unico livello, con tante stanze fornite del minimo indispensabile per dormire e curare la propria igiene personale. Le stanze erano tutte uguali ,nell’edificio c’erano anche vari magazzini e laboratori. In uno di questi si trovavano i pezzi necessari per costruire dei macchinari dotati delle migliori tecnologie. C’erano un laboratorio fornito di attrezzature tecnologiche per lo studio e la creazione di farmaci. L’edificio era dotato di tre grandissimi generatori che davano energia a tutto il complesso. C’era una zona riservata alla ristorazione, con scaffali con alimenti a lunga conservazione. Un’altra stanza era allestita come infermeria. La cosa che li aveva colpiti maggiormente era un grandissimo orologio digitale che segnava le ore, i minuti, il giorno, il mese e l’anno, attaccato alla parete e si chiesero :"Per quanto tempo dovremo restare qua sotto?" Gli amici ringraziarono i due ragazzi per averli aiutati ,erano fratello e sorella e da piccoli avevano vissuto anche loro in orfanotrofio, finché un ricco e potente oligarca russo decise di adottarli. Alla sua morte ,i due fratelli ereditarono tutto il patrimonio ,incluso il rifugio in cui si trovavano. Il tempo passava lentamente e l’idea di uscire dal rifugio era nella mente di tutti ed un giorno Omar decise di farlo. L’idea fu dibattuta per qualche giorno ,ai due fratelli sembrava troppo pericoloso ma alla fine si convinsero. Hall si offrì come cavia ,venne dotato di una tuta asettica, una maschera e gli posizionarono sulla fronte una telecamera ,in modo che anche loro potassero vedere cosa sarebbe successo all’esterno del rifugio. Appena arrivato in superficie ,Hall vide il mondo diverso da come l’aveva lasciato, la terra era arida, gli alberi secchie l’aria sembrava avesse un colore giallastro. Dopo questa visione decise di rientrare nel rifugio e con gli altri, programmarono di fare altre spedizioni e capire se ci fosse qualcuno ancora vivo. Nessuna delle spedizioni successive portò risultati interessanti. Tayler propose di utilizzare uno dei magazzini per costruire un drone, cosi avrebbero potuto ispezionare distanze infinite. Tutti i ragazzi si misero all’opera ,inserirono un GPS in modo da avere sempre la posizione aggiornata, una telecamera per le immagini e dei pannelli solari installati sul retro del drone per poter avere la carica necessaria. Dopo tre giorni di intenso lavoro riuscirono a completare l’opera e fecero dei test per il funzionamento. Lo misero in volo monitorandolo dal rifugio ma per i primi tre giorni non ci furono tracce di vita. Il quarto giorno dalla telecamera si notò che il territorio sottostante era incontaminato. Tayler, che era al controllo del drone, vide sul GPS la posizione e scoprì che si trovava in Belgio. Informò gli altri, che si misero all’opera per cercare di contattare persone nelle zone del drone, in quanto sembrava che ci fosse una comunità rifugiata. 

Dopo svariati tentativi ,riuscirono a parlare con la comunità avvistata. I ragazzi tentarono di spiegare la situazione e chiedere aiuto, per fortuna anche l’altro rifugio era tecnologicamente sviluppato e avevano degli elicotteri in grado di trasportare tutti loro. Gli diedero le coordinate della posizione del rifugio e nel giro di un giorno furono attivate le manovre di trasporto, i ragazzi dunque vennero prelevati e portati in salvo e così iniziò un’altra epoca dove l’uomo visse nel rispetto dell’ambiente.

Edoardo Sorrentino