Century: l'anello di fuoco

Questo libro è per chi non si accontenta di fare il turista, ma vuole viaggiare davvero.

Questo libro è per chi da piccolo disegnava decine di mappe reali o immaginarie.

Questo libro è per chi pensa che in fondo tutto quanto sia, in qualche modo, collegato.


È possibile che quattro ragazzi di quattordici anni (Elettra, un’italiana di Roma, Harvey, un americano di New York, Mistral, una francese di Parigi e Sheng, un cinese di Shangai), tutti nati il ventinove di febbraio, si ritrovino per errore nello stesso albergo della Città Eterna a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno? Sì, se l’albergo gestito dal padre di Elettra fa confusione con le prenotazioni, ma non può trattarsi soltanto di questo. Un blackout improvviso lascia diversi quartieri al buio, e un uomo bianco di paura consegna ai quattro ragazzi una piccola valigetta nei pressi del ponte Quattro capi: verrà trovato morto il giorno seguente, la gola recisa da una lama affilata. Perché proprio loro? Come si usano la misteriosa mappa e le trottole contenute all’interno della valigetta? E che cos’è l’anello di fuoco? Inizia così una saga di quattro libri che vedrà Elettra, Harvey, Mistral e Sheng in giro per il mondo, braccati da un avversario invisibile che di volta in volta ingaggia temibili luogotenenti pronti a sbarrare il passo ai ragazzi in qualunque modo. A Roma, infatti, è arrivato in gran segreto un killer il cui solo nome fa tremare chi lo conosce: si fa chiamare Jacob Mahler, e porta sempre con sé la custodia di un violino.


Writing tips:

  • Più che la verosimiglianza, quando si scrive una storia conta la coerenza. Quando si tratta di una storia fantasy o fantastica, questo è ancora più importante. Se infatti non mi aspetto che tra le pagine di un diario privato compaia all’improvviso una spada con poteri magici (e sarebbe incoerente prima ancora che irrealistico), in un racconto fantastico, dove un oggetto magico è quasi indispensabile, è incoerente che questo oggetto abbia poteri incompatibili tra loro, o che funzioni solo in certe occasioni e non in altre. Il violino di Jacob Mahler è tutt’uno con la personalità di chi lo possiede: la musica che produce ammalia, ma allo stesso tempo è malinconica, struggente, talmente bella e gelida che diventa insopportabile. Ecco un esempio perfetto di un oggetto certo inverosimile ma estremamente coerente con il personaggio e la storia, e quindi molto efficace a livello narrativo.

  • Se si sceglie di ambientare la propria storia in un luogo reale (come, ad esempio, la Roma di Century), è importante averne ben presente la fisionomia: strade, edifici, locali di vario genere, abitudini degli abitanti etc, perché per rendere la storia credibile serve innanzitutto calarla nel contesto appropriato. Spesso siamo talmente abituati al nostro tipo di vita, a quello che vediamo davanti a noi che lo trasportiamo dappertutto, anche dove si vive in maniera completamente diversa. Nel primo volume di Century l’autore gioca in casa, ma nei successivi le città cambiano, e non si può certo descrivere tutte le città come se fossero Roma.

  • Postilla al punto due: a volte può essere interessante invece stravolgere un luogo che i nostri lettori conoscono molto bene. Una storia infatti potrebbe iniziare in una Milano senza Duomo, o su un pianeta Terra che guarda in cielo e non vede più la luna. Ecco che allora torna in gioco il fattore coerenza: perché a Milano non c’è più il Duomo? L’hanno abbattuto? Chi lo ha fatto e perché? Oppure siamo in un altro mondo dove a Milano il Duomo non è mai esistito? Dalla qualità delle risposte che la storia fornisce si può capire se siamo di fronte ad una buona storia oppure no.