La notte dei desideri

Questo libro è per chi si confida solo con il proprio animale domestico.

Questo libro è per chi adora ascoltare i sogni degli altri.

Questo libro è per chi ha divorato La storia infinita (il romanzo o il film) e vuole scoprire un altro lato di Michael Ende.


Quasi un secolo è passato da quando il Consigliere d’Affatturazione Belzebù Malospirito, mago nero e chimico, appesta l’aria con i suoi incantesimi, incendia le foreste e avvelena fiumi e corsi d’acqua; da molto più tempo poi, sua zia, la “strega dell’alta finanza” Tirannia Vampiria, corrompe gli uomini e li precipita nell’abisso senza fondo dell’avidità. Tuttavia, ora un emissario degli inferi avvisa entrambi che il loro “contratto di locazione” sulla Terra sta per essere definitivamente estinto, a meno che non recuperino, nella sola notte di Capodanno, tutte le malefatte arretrate che i loro accordi prevedono. Ai due, che si detestano l’un l’altro, non resta che collaborare. La loro unica speranza è quella di evocare il terribile incantesimo conosciuto come satanarchibugiardinfernalcolico Gog di Magog, una bevanda che permette a chi la ingerisce di esprimere qualunque desiderio, realizzando però l’esatto contrario di ciò che si desidera. Il mago e la strega vogliono sfruttare il potere del Gog per devastare ciò che resta del regno naturale ed esacerbare il conflitto tra gli esseri umani, mascherando per di più l’operazione come un generosissimo atto di beneficenza planetaria. Come possono fermare tutto questo un gattino grasso e vanesio e un vecchio corvo che più nulla sembra aspettarsi dalla vita? Con questa fiaba tagliente e molto attuale, Ende dimostra, a chiunque sappia andare oltre le apparenze da “racconto per ragazzini”, che l’ecologia è una battaglia che non si è mai smesso di combattere.


Writing tips:

  • Per caratterizzare al meglio i personaggi della propria storia, oltre all’apparenza fisica e al temperamento, è molto importante prestare attenzione al linguaggio che adoperano. Persone diverse, infatti, parlano in maniera a volte molto diversa le une dalle altre, mentre chi scrive sarà naturalmente portato ad uniformare tono e lessico. Questa operazione è corretta se a parlare è un narratore esterno ma, quando la palla passa ai personaggi, una distinta e raffinata signorina della Milano bene non può certo esprimersi come, ad esempio, la goffa ma simpatica nonna di un protagonista che abiti a pochi passi da picchi innevati. Così, ne La notte dei desideri, il gatto Maurizio si dà arie sciorinando parole francesi, mentre il corvo Jacopo, non molto istruito, fa uso abbondante delle particelle “ce” e “ci”, e spesso commette veri e propri errori grammaticali; Malospirito si crogiola nel linguaggio tecnico della chimica/magia, mentre Tirannia adopera un tono più colloquiale e sfacciato.

  • È quasi superfluo ricordare che una buona storia debba tenere il lettore incollato alle pagine, fargliele scorrere alla velocità della luce per scoprire il resto della trama, oppure lentamente e con attenzione perché colpito da un personaggio o da una frase ben scritta. Per mantenere viva l’attenzione, lo stratagemma (anche visivo) del tempo che scorre ne La notte dei desideri è molto efficace, perché trasmette al lettore l’inquietudine dei personaggi, tanto dei buoni quanto dei cattivi: tutti devono fare presto, e ne va delle loro stesse vite. Serve quindi un trucco (e il tempo è solo uno degli infiniti possibili) per tenere alta la tensione narrativa, per ingenerare nel lettore la sensazione che, da un momento all’altro, qualcosa sta per accadere. A volte addirittura, ma è un artificio che riesce solo ai grandi scrittori, quel qualcosa che sembra sempre sul punto di accadere non accade mai. E noi continuiamo ad aspettare.