Il caso di Luisa Manfredi

LAURA, UCCISA A 14 ANNI, LA COLPA DI ESSERE FIGLIA DI UN CRIMINALE

Luisa Manfredi, 14 anni venne uccisa il 25 novembre 2003, sul terrazzo di

casa sua a Lula, la ragazzina doveva andare a ballare le danze tradizionali

del proprio paese ma prima decise di stendere il bucato, ed

all’improvviso le si avvicinò la morte.

L’adolescente fu colpita da un fucile a pallottole. Un'esecuzione, fredda,

cecchina e rapida.

La sua morte innocente fu un dramma, il suo crudele destino era quello di

essere figlia del bandito sardo Matteo Boe, uomo sardo all'epoca in

carcere per il sequestro del piccolo Farouk Kassam (sette anni), a cui

tagliò un orecchio.

In realtà nel mirino del killer doveva esserci la madre.

Per Luisa non si è organizzato niente per la sua morte neanche una

fiaccolata, il paese piange in silenzio per lei mentre la Procura svolge il

suo lavoro.

Gli inquirenti hanno ipotizzato che l’uccisione della giovane adolescente

sia stata una vendetta contro il padre.

Con il passare del tempo, ci furono tante indagini e infatti nel 2009 si

riparlò di di questo dramma.

La mamma di Luisa , Laura Manfredi ha voluto trasferire le ceneri della

figlia nel cimitero di Castelvetro di Modena, per protesta per l’omertà

contro i cittadini.

Nonostante sia passato tanto e troppo tempo non si è ancora scoperto

chi sia stato il killer a colpire la ragazzina innocente.