Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie
6.1 Entro il 2030, conseguire l'accesso universale ed equo all'acqua potabile sicura e alla portata di tutti
6.2 Entro il 2030, raggiungere un adeguato ed equo accesso ai servizi igienico-sanitari e di igiene per tutti ed eliminare la defecazione all'aperto, con particolare attenzione ai bisogni delle donne e delle ragazze e di coloro che si trovano in situazioni vulnerabili
6.3 Entro il 2030, migliorare la qualità dell'acqua riducendo l'inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclaggio e il riutilizzo sicuro a livello globale
6.4 Entro il 2030, aumentare sostanzialmente l'efficienza idrica da utilizzare in tutti i settori e assicurare prelievi e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d'acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d'acqua
6.5 Entro il 2030, attuare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli, anche attraverso la cooperazione transfrontaliera a seconda dei casi
6.6 Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all'acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi
6.a Entro il 2030, ampliare la cooperazione internazionale e la creazione di capacità di supporto a sostegno dei paesi in via di sviluppo in materia di acqua e servizi igienico-sanitari legati, tra cui i sistemi di raccolta dell'acqua, la desalinizzazione, l'efficienza idrica, il trattamento delle acque reflue, le tecnologie per il riciclo e il riutilizzo
6.b Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione idrica e fognaria
Le acque reflue sono tutte quelle acque la cui qualità è stata pregiudicata dall'azione antropica dopo il loro utilizzo in attività domestiche, agricole e industriali, diventando quindi non idonee a un loro uso diretto.
Il loro trattamento produce fanghi, che in Italia ammontano ad oltre tre milioni di tonnellate.
La nostra regione a livello nazionale ne è la prima produttrice e, al riguardo, tende attivamente a ricercare soluzioni di economia circolare: nel 2018 infatti, delle 829.520 tonnellate di fanghi da depurazione prodotte in Lombardia, per più della metà si è proceduto al riciclo/recupero delle sostanze organiche e/o inorganiche in essi contenute.
Le acque reflue stanno mostrando tuttavia una notevole importanza, anche nella gestione dell’emergenza, in quanto rappresentano una ‘spia’ di circolazione del virus nella popolazione.
E’ stato avviato da luglio 2020 un progetto di sorveglianza epidemiologica di SARS-COV-2 (SARI, Sorveglianza Ambientale Reflue in Italia), con il coordinamento tecnico-scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e del Coordinamento Interregionale della Prevenzione, Commissione Salute, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome: una rete di monitoraggio sta analizzando la presenza di tracce di SARS-COV-2.
Il progetto consentirà di acquisire indicazioni utili sull’andamento epidemico e sull’allerta precoce di focolai nelle prossime fasi dell’emergenza.
Se l’accesso all’acqua costituisce un bisogno fondamentale dell’individuo, la fornitura di acqua potabile sicura e alla portata di tutti è un obiettivo pienamente raggiunto nei Paesi sviluppati. La disponibilità di acqua pulita in quantità adeguate diventa di particolare rilevanza non solo per l’individuo, ma anche per l’agricoltura, l’industria e più in generale per l’ambiente. Non solo la tutela della qualità ma anche la promozione di un uso sostenibile ed efficiente delle risorse idriche sono oggetto di particolare attenzione nella politica comunitaria.
L’indicatore sintetico presentato si compone di 2 indicatori:
1. Acqua di balneazione con qualità eccellente
2. Persone senza vasca o doccia in abitazione
Purtroppo la serie disponibile è molto ridotta, tuttavia, consente di evidenziare un buon posizionamento regionale, in lieve miglioramento, ma sempre al di sotto del corrispondente valore nazionale.
INDICE SINTETICO