Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze
13.1 Rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i paesi
13.2 Integrare nelle politiche, nelle strategie e nei piani nazionali le misure di contrasto ai cambiamenti climatici
13.3 Migliorare l'istruzione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale riguardo ai cambiamenti climatici in materia di mitigazione, adattamento, riduzione dell’impatto e di allerta precoce
13.a Dare attuazione all'impegno assunto nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per raggiungere l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020 congiuntamente da tutte le fonti, per affrontare le esigenze dei paesi in via di sviluppo nel contesto delle azioni di mitigazione significative e della trasparenza circa l'attuazione e la piena operatività del “Green Climate Fund” attraverso la sua capitalizzazione nel più breve tempo possibile
13.b Promuovere meccanismi per aumentare la capacità di una efficace pianificazione e gestione connesse al cambiamento climatico nei paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo concentrandosi, tra l’altro, sulle donne, i giovani e le comunità locali ed emarginate
* Riconoscendo che la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è il principale forum intergovernativo per negoziare la risposta globale ai cambiamenti climatici.
In Lombardia le emissioni di gas climalteranti, espresse in termini di CO2 equivalente, ossia pesando CO2, CH4 e N2O, sono state nel 2018 pari a 74 MtCO2eq (milioni di tonnellate di CO2 equivalente). Per tutti i settori è un dato in diminuzione rispetto al 2005, scelto come anno di riferimento. Unica eccezione è il settore agricolo che presenta un aumento (seppur minimo) del 3%, passando da 8,5 a 8,7 milioni di tonnellate.
Il settore che evidenzia una maggiore diminuzione è il residenziale e terziario (-31%), passato dalla produzione di 22,7 a 15,7 milioni di tonnellate per anno. A questo segue il settore dei rifiuti, con una diminuzione del 24% e con un dato emissivo calato da 3,2 ton/anno a 2,4 ton/anno.
Una diminuzione inferiore al 15% si registra invece per i trasporti (-14%) che passano da 21,1 a 18,1 e per gli impianti industriali non considerati nel sistema ETS (-10%) che invece passano da una produzione di 7,3 a 6,6 tonnellate di CO2eq annuali.
Nei primi mesi della pandemia le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza, anche grazie all’applicazione diffusa dello smart working, hanno determinato una riduzione delle emissioni derivanti in particolare dal traffico veicolare.
A partire dalla fine di aprile, con l’allentamento delle misure restrittive, le emissioni hanno ricominciato a crescere tornando progressivamente ad allinearsi con i livelli normali per questa stagione.
Gli effetti del cambiamento climatico sono già osservabili nell’aumento della temperatura dell’aria e delle acque dei mari e degli oceani, dei livelli di precipitazioni, del livello delle acque marine con ricadute nel lungo periodo sulle condizioni di vita nei diversi Paesi del mondo. L’impatto negativo del cambiamento climatico colpisce i sistemi economici, ambientali e sociali e potrà rendere meno ospitali aree del pianeta a seguito delle scarsità di cibo e di acqua. La lotta per contrastare tale fenomeno che interessa il pianeta e supera i confini nazionali richiede pertanto coordinamento e cooperazione a livello internazionale.
L’indicatore sintetico presentato si compone di 1 indicatore:
1. Emissioni di gas serra
Secondo tale indicatore il posizionamento regionale è incoraggiante e in un quinquennio la Lombardia fa registrare un miglioramento di quattro punti recuperando posizioni nella graduatoria europea. I dati lombardi dell’indicatore coincidono con quelli dell’Italia.
INDICE SINTETICO