Raggiungere l'uguaglianza di genere e l'empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze
5.1 Porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne, bambine e ragazze in ogni parte del mondo
5.2 Eliminare ogni forma di violenza contro tutte le donne, bambine e ragazze nella sfera pubblica e privata, incluso il traffico a fini di prostituzione, lo sfruttamento sessuale e altri tipi di sfruttamento
5.3 Eliminare tutte le pratiche nocive, come il matrimonio delle bambine, forzato e combinato, e le mutilazioni dei genitali femminili
5.4 Riconoscere e valorizzare il lavoro di cura e il lavoro domestico non retribuiti tramite la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all'interno del nucleo familiare, secondo le caratteristiche nazionali
5.5 Garantire alle donne la piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica
5.6 Garantire l'accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti riproduttivi, come concordato in base al “Programma d'azione della Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo”[“Programme of Action of the International Conference on Population and Development”] e la “Piattaforma di Azione di Pechino”[“Beijing Platform for Action”] ed ai documenti finali delle conferenze di revisione
5.a Avviare riforme per dare alle donne pari diritti di accesso alle risorse economiche, come l'accesso alla proprietà e al controllo della terra e altre forme di proprietà, servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in accordo con le leggi nazionali
5.b Migliorare l'uso della tecnologia che può aiutare il lavoro delle donne, in particolare la tecnologia dell'informazione e della comunicazione, per promuovere l'empowerment, ossia la forza, l'autostima, la consapevolezza delle donne
5.c Adottare e rafforzare politiche concrete e leggi applicabili per la promozione dell'eguaglianza di genere e l'empowerment, ossia la forza, l'autostima, la consapevolezza, di tutte le donne, bambine e ragazze a tutti i livelli
La parità di genere è ancora lontana. L’inclusione delle donne nel mercato del lavoro è un anello debole della nostra società: rappresentano il 42,3% degli occupati complessivi nel 2019, con un tasso di attività nella fascia tra i 15 e i 64 anni al 56,5%, mentre il dato maschile è al 75%.
La provincia di Milano nel 2019 presenta un tasso di occupazione femminile pari a 65,4%, maggiore di 5 punti rispetto al tasso regionale (60,4) e si conferma anche quella con minor divario di genere (0,8 punti), mentre Monza e Brianza (con 3,7 punti) è la provincia in cui si registra il divario maggiore. La fascia d’età più colpita dal divario di genere risulta essere quella compresa tra i 15-24 anni, con una differenza di 4,5 punti in Lombardia (tasso maschile 16,4% vs tasso femminile 20,9%) e 3,4 in Italia (tasso maschile 27,8% vs tasso femminile 31,2%).
Da un’analisi svolta dall’ ANPAL, in merito ai contratti di somministrazione stipulati durante la pandemia, si denota un trend di crescente disuguaglianza nell’occupazione. Dalla pubblicazione delle misure adottate dal governo, per il contrasto alla diffusione del virus, è stata registrata una riduzione delle attivazioni di rapporto di lavoro in somministrazione ed il risultato peggiore riguarda proprio le donne: nel periodo compreso tra il 1 gennaio- 31 maggio 2020, meno della metà dei contratti attivati le riguardava.
Uno sviluppo sostenibile viene perseguito anche attraverso l’abbattimento di ogni forma di discriminazione di genere, garantendo alle donne la parità di opportunità di accesso a tutti i livelli di governo in ambito politico ed economico. Per raggiungere questo obiettivo è necessario rimuovere gli ostacoli che impediscono di partecipare in ugual modo ad uomini e donne all’istruzione, in particolare a quella terziaria e combattere contro la violenza di genere garantendo adeguata protezione e supporto alle vittime.
L’indicatore sintetico presentato si compone di 2 indicatori:
1. Seggi occupati da donne nelle assemblee legislative
2. Rapporto tra la quota percentuale di popolazione attiva femminile e quella maschile
L’indice composito conferma il posizionamento della Lombardia tra gli ultimi posti insieme all’Italia, tuttavia l’analisi in serie storica evidenzia un incoraggiante miglioramento registrato a partire dal 2008, che non ha ancora avuto ripercussioni sulla graduatoria. Nell’ultimo anno si registra invece una sostanziale stabilità dell’indicatore.
INDICE SINTETICO