Problemi di accettazione

 SE LA FAMIGLIA NON ACCETTA LA TUA RELAZIONE


Il rapporto tra famiglia e relazioni a volte può risultare complicato specialmente in età adolescenziale, perché si ha il costante timore del giudizio della nostra famiglia rispetto alle nostre frequentazioni. 

Può succedere che alcuni ragazzi non vogliano parlare delle loro relazioni, che siano frequentazioni amichevoli o amorose, per paura di un giudizio negativo da parte della famiglia. Chiaramente non tutte sono così, ma esistono alcuni genitori che impongono ai propri figli quali persone frequentare e quali invece evitare; questo può causare un grande disagio emotivo all'interno di un ragazzo, nel momento in cui si trova con persone che i propri genitori reputano sbagliate.

Un ragazzo come noi che si trova nella condizione di dover scegliere se andare contro la propria famiglia o rinunciare alla propria relazione prenderà una decisione che inevitabilmente lo farà soffrire. La famiglia per noi dovrebbe essere un punto fermo, un cardine con il quale confidarsi e non una nostra “nemica”. 

In conclusione, sono convinta che un genitore, in quanto tale, dovrebbe avere come priorità la felicità del figlio, anche quando questa è determinata da persone che non rispecchiano pienamente i canoni sociali ai quali la famiglia è abituata. Ogni genitore dovrebbe imparare a conoscere e ad accettare il diverso per il bene del figlio.

Tutto ciò perché credo fermamente che un genitore non sia una persona che ha già imparato tutto dalla vita, ma colui che cresce insieme al proprio figlio, sbaglia, impara e amplia la propria visione del mondo anche grazie a lui, senza limitarlo alla propria visione delle cose.







Disegno: Abdoulaye Mbaye 4^AR


           SONO UN RAGAZZO DI QUATTORDICI ANNI E MI SONO INNAMORATO...

È successo, per la prima volta sento di aver trovato qualcuno che mi fa sentire davvero felice, qualcuno che tira fuori la migliore versione di me. E vorrei che fosse tutto perfetto come nei film, ma purtroppo non è così semplice.

Arrivo da una famiglia conservatrice, che non ha mai amato il cambiamento, che ha sempre cercato di inculcare in me e nei miei fratelli l’idea di famiglia tradizionale. 

Io, purtroppo o per fortuna, temo di non poter soddisfare le loro aspettative. Mi sono innamorato di una ragazza bellissima, simpatica, gentile e amorevole, ma lei ha un unico difetto: non è italiana. 

Sì, perchè è così che mi hanno sempre insegnato ad identificare la sua nazionalità: come un difetto. Io volevo davvero che lei conoscesse la mia famiglia, ma sapevo che non sarebbe stata ben accetta, sapevo che non avrebbero visto in lei tutto il bene che ci vedevo io.

Tuttavia, un giorno, ho deciso di farmi coraggio e l'ho presentata ai miei genitori. È successo tutto ciò che temevo: i loro occhi si sono riempiti di delusione e disprezzo nei suoi confronti ma soprattutto nei miei. I discorsi a cena alludevano tutti alle nostre diversità, ad un elenco di motivi per i quali io e lei non saremmo mai stati bene insieme. Sono consapevole che i miei genitori lo abbiano fatto perché sono convinti di potermi aiutare, ma non gli perdonerò mai di avermi proibito di vederla dopo quella sera.

Tuttavia non ho smesso di incontrarla, semplicemente ho smesso di renderli partecipi della cosa. Sapere che loro non approvavano mi faceva stare male, mi faceva vivere in un baratro, costretto a scegliere tra la mia famiglia e la mia ragazza. Tutto ciò era asfissiante.

Tuttora non ho smesso mai di vederla e loro non hanno mai smesso di giudicarla, semplicemente ho tenuto divise le due relazioni, anche se non avrei voluto  arrivare a questo punto. Credo che un genitore debba avere come scopo principale la felicità del figlio; se dopo anni si continua a scegliere il pregiudizio allora si sta sbagliando qualcosa.




Bianca Ferratini 1^AS