Disegno Bura Constantin, 5^AM
Una chiacchierata in consultorio con la dott.ssa Claudia Deagatone
L'utilizzo della pornografia è diffuso soprattutto tra i giovanissimi alla scoperta di come funziona la sessualità. Le nuove generazioni hanno un accesso più facilitato a questo tipo di contenuti attraverso i social (pornhub, ecc.) perché l'uso dei cellulari è molto diffuso anche tra i bambini. Soprattutto in questi ultimi, ancora privi di capacità di giudizio e senso critico su questi contenuti, si creano false aspettative e modelli distorti del fare sesso che non sempre corrispondono alla realtà e che ignorano totalmente le emozioni, l'empatia e l'amore tra due persone che hanno un rapporto intimo. Tutto questo bisogno di provare piacere nel nostro caso sollecita la produzione della dopamina, un neurotrasmettitore nel cervello che controlla la sensazione di piacere prodotta in modo involontario che, in ambito pornografico, può essere soddisfatta solo dalla visione di contenuti "hot". La visione di
pornografia può creare dipendenza e generare un'idea plastificata della relazione initma, rendendola priva di sentimenti ed emozioni.
Chi utilizza maggiormente siti pornografici?
Viene considerata pornografia tutto il materiale che rappresenta atti sessuali espliciti, con il fine di provocare eccitamento sessuale in chi ne prende visione. Generalmente, però, si pensa che fare uso di materiale pornografico sia un'attività riservata principalmente alla sfera maschile; ma è davvero così? E' meglio rappresentato l'universo maschile ma negli ultimi tempi anche la percentuale femminile è aumentata, abbracciando sempre di più l'idea che le donne non debbano essere stigmatizzate se usufruiscono di materiale pornografico e facendo sì che si sentano più libere di esplorare la propria sessualità.
Cosa spinge a cercare contenuti pornografici?
Prima di tutto la curiosità, il desiderio di conoscere l'altro sesso perché non si ha ancora un termine di confronto.
Le emozioni che suscita non sono gestibili razionalmente, perché non si è ancora maturi soprattutto nell'ambito della sessualità, che deve essere vissuta in prima persona, coi propri tempi, senza l'intromissione di internet, che è tossico in quanto manca totalmente di "filtri”. I diretti avversari del consultorio sono i siti pornografici, che attirano e invogliano il ragazzo a replicare le azioni con cui si confronta, generando dei danni nei confronti di se stesso e di altri giovanissimi. Gli adolescenti fruitori abituali di pornografia vedono e vedranno anche da adulti la donna come un oggetto. Dipendenza è la parola che si può accomunare più frequentemente alla pornografia, e anche se non tutti arrivano a svilupparla uno degli aspetti finali è quello di creare nella testa delle persone modelli distorti di sessualità incrementando problemi di relazione. È necessario quindi nei casi più gravi rivolgersi a una figura professionale, come quella della psicologa.
Raul Tomuta 4^AE
Abidi Eya, Marco Canegallo, 5^AA
Sono stato vicino ad un amico che ha avuto problemi con la pornografia. Ha sviluppato una forma di dipendenza fino al punto da non uscire più di casa e addirittura non voleva più dormire per guardare tutta la notte film erotici, perdendo il senso del tempo passando le giornate chiuso in casa a consumare questi contenuti. Col tempo, non frequentando più amici e compagni, si è trovato totalmente isolato, perdendo la maggior parte delle sue amicizie. Anche con la scuola ci sono stati seri problemi per il numero delle assenze. Quando finalmente ha trovato la forza di parlarne si è reso conto che non poteva più fare a meno della pornografia e, fortunatamente, lo ha fatto in tempo. Grazie all'aiuto della sua famiglia si è rivolto a professionisti del settore (psicologi, ecc.) che lo hanno aiutato ad uscirne. Lui è stato coraggioso e forte, non tutti sarebbero stati capaci di farsi aiutare. Se ti trovi in questa situazione o conosci qualcuno che potrebbe finirci, non esitare a parlarne... perché è il primo passo per uscirne.
Toccalini Giorgio, 1^AA