Disegno: loana Stefana Birlog 2^AS, Alberto Affricano 4^AS
Intervista alla psicologa Dott.ssa Barbara Fantini
1. Tra tutte le situazioni di disagio che Lei ha riscontrato nel suo lavoro qui in Istituto, quali sono quelle più frequenti?
I ragazzi che accedono allo sportello solitamente riportano problematiche relazionali tipiche dell'età adolescenziale, spesso hanno bisogno di capire se quello che provano è patologico o fisiologico, e chiedono consigli su come affrontarlo meglio. Alcune volte i problemi hanno altra natura e si rende necessario coinvolgere i genitori e pensare ad un intervento specialistico che non può mai essere svolto allo sportello.
2. Quando un ragazzo o una ragazza capiscono di trovarsi coinvolti in una relazione tossica cosa devono fare?
Un ragazzo o una ragazza che capiscono di vivere una relazione tossica hanno bisogno di confidarsi con la famiglia, con cui bisogna avere un rapporto stabile e di fiducia, prima di arrivare in psicoterapia. Molti ragazzi però, specialmente quelli maggiorenni o quasi, decidono di andare direttamente allo sportello psicologico presente nel nostro istituto.
3. Quali sono i segni che si hanno in una relazione e che fanno capire l'andamento negativo della stessa?
Con la parola "relazioni tossiche❞ si intendono tutte quelle relazioni, sia amorose che amichevoli, che non portano amore ma dolore e in cui c'è sempre un membro della coppia che ne ha beneficio e l'altro che soccombe, definito con il termine "vampirizzato”, in quanto sembra quasi prosciugato della propria energia vitale. Quando succede la parte "sana" della coppia si sente quasi in colpa pensando: "Cosa succede se chiudo questa relazione? Se me ne vado poi magari lui/lei crolla" e perciò rimane incastrata.
Alcuni segnali possono essere la tendenza del partner a tenere l'altro/a isolato/a: non permette di uscire in autonomia, non permette di avere una vita sociale ed a volte anche di cambiare abbigliamento. In adolescenza capita spesso che le ragazze siano maggiormente predisposte a rimanere incastrate in una relazione non paritaria con il partner, perché più inclini a prendersi cura dell'altro. In età adulta però osservo anche casi di uomini che si trovano incastrati in relazioni non paritarie e disfunzionali.
Disegno:loana Birlog 1^AA,
4. Come accettare la fine di una relazione?
Oggi, non solo gli adolescenti ma anche gli adulti appaiono narcisisticamente molto fragili, faticano ad accettare la fine delle cose, sono vittime di angosce di separazione che ostacolano il prendere decisioni e porre fine a ciò che procura dolore. Occorre saper evitare ciò che crea malessere, imparare a porre fine a ciò che ostacola il proprio percorso di vita, la propria serenità e salute.
5. Cosa fare per non rimanere impantanati in una spirale negativa?
Si fa fatica a vivere la fine di una relazione, perché ciò può suscitare l'angoscia della separazione e creare molte paure. In alcuni casi per gli adulti si può anche ricorrere alla terapia di coppia, mentre per gli adolescenti quando si pone fine a questo tipo di relazione bisogna essere fermamente convinti della decisione che si prende e anche se l'altra persona getta l'amo innumerevoli volte non bisogna abboccare, ma sfruttare questa occasione per permettergli di essere aiutato.
Aurora Maruca 5^AA, Luca Canegallo 2^AE,
Bianca Ferratini 1^AS