Marco Magnone alla Piaget

La scuola incontra la letteratura - Marco Magnone alla Piaget

di S. Lombardi  (3G)

Abbiamo incontrato Marco Magnone. Per davvero, non è uno scherzo.

Il 9 maggio è arrivato direttamente da Torino per incontrare noi ragazzi delle terze della Piaget Marco Magnone, autore di romanzi come ”Fino alla fine del fiato”, ”I segreti di Acqua Morta” e ovviamente il nostro amato “Berlin”.

Il fulcro di questo incontro  è stato il nuovo libro di Magnone, ovvero “La guerra di Celeste”.               Ogni classe ha letto insieme agli insegnanti il libro, in attesa del giorno dell’incontro con lo scrittore.

Tutte le classi hanno incontrato Magnone la mattina mentre noi della 3G siamo stati in compagnia di Marco dopo pranzo, dalle 14.00 alle 15.00.

All’inizio è stato un po’ imbarazzante, dovevamo rompere il ghiaccio, poi abbiamo cominciato a chiacchierare come amici.

Una delle prime domande che ci sono venute in mente è stata: “Se non avessi fatto lo scrittore che lavoro avresti voluto fare?”. 

In risposta Marco ci ha spiegato che fare lo scrittore non è mai stato il suo piano A e nemmeno il suo piano B. 

Gli è sempre piaciuto leggere perché vivendo in campagna passava il suo tempo libero sui fumetti e scrivendo storie per divertimento. 

Quando è arrivato il momento di trovare un lavoro, ha cominciato in una casa editrice piemontese. In quegli anni ha incontrato quello che poi è diventato un amico e un collega: Fabio Geda.

Insieme hanno scritto la saga di "Berlin" e il "Il lato oscuro della luna".

In buona sostanza è diventato scrittore per caso, ma forse non c'è altro che avrebbe potuto fare meglio.

Andando avanti a parlare gli abbiamo chiesto anche cosa si prova ad essere uno scrittore e soprattutto come si diventa uno scrittore.

Lui ci ha risposto dicendo che non c'è nessuno che ti dice: "Ora sei ufficialmente uno scrittore!", dipende più che altro dai libri che scrivi. Potresti scrivere un libro che fa il giro del mondo e che viene tradotto in tutte le lingue del mondo oppure potresti scrivere un libro che non piacerà a nessuno. 

Sono i rischi del mestiere.

Ma una cosa che ci ha detto Marco e che mi è rimasta stampata nella mente è che se tu vuoi fare lo scrittore deve riuscire ad essere felice anche quando sei triste o magari devi essere triste anche se sei felice, per poter scrivere nel migliore dei modi, mettendoti nei panni dei personaggi che hai davanti.

E di sicuro non è semplice come cosa da fare.

Marco ci ha anche raccontato la storia di suo nonno, che durante la seconda guerra mondiale venne arruolato e partì per la Grecia. Arrivato in Grecia però capì che quello che stava facendo insieme ai suoi compagni non era giusto. 

Una notte decise quindi di scappare e, per due anni e mezzo, attraversò l'Europa solo per tornare dalla sua famiglia. 

Lui però non poteva comunicare con la sua famiglia e, quando sua moglie, la nonna di Magnone, lo vide dopo anni rimase scioccata. 

Per scrivere "La guerra di Celeste" Marco si è ispirato alla storia di suo nonno e al film "JoJo Rabbit".

In conclusione questo incontro è stato molto importante per coronare e concludere questi tre anni in cui abbiamo sempre parlato dei libri di Magnone e quindi l'unica cosa che mi sento di dire a nome di tutta la mia classe è: "Grazie  Marco per il tempo che ci hai dedicato, raccontandoti a noi ragazzi".

Come diceva Umberto Eco d'altronde "Chi non legge, a settanta anni avrà vissuto una sola vita: la propria.

Chi legge avrà vissuto cinquemila anni [...] Perché la lettura è un'immortalità all'indietro".