Le migliori amiche


In una piccola cittadina del nord est, viveva una bambina di nome Iris. Aveva dieci anni e viveva con il suo papà. I suoi genitori erano divorziati da tre anni e la mamma era andata via quando Iris aveva soltanto sette anni. Iris era una bambina cicciottella e i suoi compagni di classe la prendevano in giro, dandogli soprannomi come, ‘polpetta gigante’ o ‘ciccia bomba’. Fortunatamente aveva una migliore amica di nome Elisabeth o come la chiamava lei, Elly. Purtroppo anche questa bellissima amicizia un giorno finì, litigarono per un bambino di cui entrambe si erano innamorate, ma che scelse la più carina, Elly. Questo causò costanti litigi e quindi la separazione tra le due amiche, inoltre per indispettire ed ingelosire Iris, Elly iniziò a frequentare un’altra ragazza, la più popolare della scuola. Inimmaginabile il dolore che provò Iris, aveva dovuto rinunciare al suo primo amore e a quella che pensava fosse la sua migliore amica, in Elly pensava di aver trovato la vera amicizia, ma non era stato così. Per sfuggire al dolore, al dispiacere creò intorno a sè un nuovo mondo tutto per lei, dove non esistevano amiche che potessero tradire, persone che la insultassero e la maltrattassero. Trovò tre amiche fidate nelle sue bambole, Sally, Molly e Polly, a loro raccontava tutti i suoi segreti, studiava, leggeva e giocava con loro, dormivano tutte e quattro insieme, come vere migliori amiche del cuore. Iris non sapeva di come queste tre bambole avessero preso a cuore quest’amicizia, e in che modo avessero deciso di difenderla ad ogni costo. Ogni notte mentre la bambina dormiva, loro uscivano di casa e andavano a punire le persone di cui Iris si lamentava, i professori che ingiustamente la riprendevano, i compagni che la insultavano o che semplicemente la ignoravano. La prima volta che nella cittadina di Condor si sentì parlare di eventi strani e tragici, si parlò di un ragazzino, compagno di classe di Iris. Durante la notte i suoi genitori e i loro vicini di casa erano stati svegliati da grida atroci, lo avevano trovato urlante coperto di sangue in camera sua, al posto del volto aveva una maschera insanguinata. Il ragazzino aveva continuato a raccontare di due bambine che lo avevano tenuto stretto e di una terza che aveva continuato a colpirlo al viso fino a ridurre il volto in qualcosa di irriconoscibile. Altra stranezza fu quando durante la notte la cittadina fu svegliata dalle sirene rumorose di un’autopompa dei vigili del fuoco, la casa della professoressa di storia di Iris era avvolta dalle fiamme, la signorina Nolan era salva, ma aveva diverse bruciature ed era quasi morta soffocata dal fumo. Quel giorno aveva interrogato Iris e le aveva dato un voto basso. Le stranezze continuarono fino a quando Iris con il papà si trasferirono in un’altra cittadina per lavoro, ma a Condor nessuno legò le due situazioni. La nuova cittadina era carina, pulita e le persone che conobbero sembravano cordiali e simpatiche alla bambina, la casa era grande e la cameretta bellissima, cosa che tranquillizzò le bambole che ormai avevano iniziato a perdere il controllo delle loro azioni. Il primo giorno di scuola per Iris fu bellissimo, aveva conosciuto una nuova migliore amica di nome Margaret. Iris e Meg si promisero di non lasciarsi mai e poi mai, e soprattutto di lasciar perdere i ragazzini. Questa grande amicizia rese la due ragazzine le più popolari della scuola, Iris non si vergognava più del suo aspetto, anche perché Meg non era magrissima. Il padre era contento del nuovo lavoro, della nuova vita e soprattutto di vedere la sua bambina felice. Irish e Meg erano diventate inseparabili. Solo le bambole, che all’inizio erano contente e felici della serenità di Iris, non riuscirono più a controllare la rabbia e la gelosia, per l’abbandono della loro amichetta. Tutto a causa di Margaret, lei doveva sparire, così loro sarebbero ritornate ad essere le migliori amiche di Iris. La sera in cui le due amichette si ritrovarono in cameretta di Iris per il loro primo pigiama party, le bambole Sally, Polly e Molly non controllarono più la loro rabbia. Iris e Meg continuarono a parlare, a raccontarsi segreti, a giocare facendo la guerra con i cuscini, a vedere un film divertente mentre mangiavano un gelato. Era molto tardi quando stanche decisero di mettersi a dormire. Lavati i denti si infilarono nel lettone di Iris, che dovette spostare le tre bambole per far posto a Meg. Fu una sensazione strana quella che svegliò Meg, sentì il corpo caldo dell’amichetta vicino e si tranquillizzò, ma, al suono di: “Iris è soltanto nostra…”, spalancò gli occhi e si trovò le tre bambole imbruttite dalla rabbia, con le bocche spalancate da cui sbucavano denti aguzzi e affilati. Le saltarono addosso e…

To be contuined…


R. T. 3C