Marte: obiettivo vita

Alla ricerca della vita su Marte

Marte

Un introduzione al pianeta rosso

Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare e il più vicino alla Terra. In quanto più distante dal Sole rispetto alla Terra la sua temperatura è molto ridotta rispetto a quella terrestre (-87/-5 °C). Ha una massa pari a 0,11 di quella terrestre e un raggio di circa la metà. La sua velocità di rotazione su se stesso è simile a quella terrestre per questo il giorno dura tra le 24 e le 25 ore; anche le stagioni marziane sono simili a quelle a cui siamo abituati perché l'asse marziano ha un'inclinazione simile a quella della Terra. Ormai ci sono molte prove concrete riguardanti l'acqua su Marte, anche se ci sono ancora teorie contrastanti.

Alcune foto satellitari di Marte

Foto 1

Zona abitabile off limits

Marte "escluso" dalla zona abitabile del Sistema Solare

La zona abitabile è quella in cui si trovano i pianeti Goldilock (riccioli d'oro letteralmente) è la regione attorno ad una stella in cui vi è la giusta temperatura per rendere possibile la presenza di acqua liquida e quindi forse la vita. Il primo esopianeta (cioè pianeta esterno al sistema solare) scoperto situato nella zona abitabile è Kepler-186f (il quinto pianeta orbitante intorno alla 186° stella scoperta dalla missione della NASA Kepler). Su pianeti come Kepler-186f potrebbe trovarsi acqua liquida, anche se gli strumenti a nostra disposizione non sono ancora abbastanza potenti per individuare eventuale acqua liquida a centinaia di anni luce di distanza.

Nel nostro sistema solare (nella foto 1, distanza non in scala) solo la Terra si trova nella zona abitabile, Marte si trova al di fuori di essa. Quindi Marte non è un candidato per essere definito "pianeta abitato o abitabile" anche se future ricerche potrebbero dimostrare il contrario.

Foto 2

Due spedizioni un obiettivo

Curiosity e Perseverance alla ricerca della vita su Marte

Persevererance non è la prima delle missione della NASA mandate all'esplorazione di Marte. Una delle più famose missioni è stata una parte della Mars Science Laboratory (MSL) della NASA. Il rover Curiosity (nella foto 2). Il compito di Curiosity è determinare se Marte ha mai potuto ospitare un qualunque tipo di vita, anche monocellulare. Perseverance è la più recente missione della NASA lanciata verso Marte, il cui scopo è cercare tracce di vita attuale cercando nello strato più superficiale della crosta marziana. Perseverance è stata lanciata il 31 luglio 2020 ed è atterrata il 18/02/2021, alle 21:47 ora italiana. Perseverance è riuscito a rallentare la sua velocità grazie ad paracadute di 23 metri di diametro ed il rover è stato protetto da uno scudo termico che si è staccato, come da programma, prima dell'atterraggio.

Inoltre, se consideriamo gli spazi rossi come un 1 e gli spazi bianchi uno 0 presenti sul paracadute otteniamo una frase scritta in codice binario: "Dare Mighty Things" cioè "Osa cose incredibili" il motto della NASA.

L'atterraggio di Perseverance dalle telecamere montate su questo straordinario Rover.

Foto 3

Marte e l'acqua. Due realtà forse vicine

Alla ricerca dell'acqua su Marte

L'acqua è alla base della vita, di conseguenza per trovare la vita su Marte bisogna prima trovare l'acqua. In realtà su Marte ci sono tonnellate di acqua, anche se le temperature estreme non permettono la presenza di acqua liquida negli strati superficiali, perciò su Marte si trovano tonnellate di ghiaccio (uno dei più importanti ghiacciai marziani nella foto 3) che a volte nascondono un prezioso tesoro: l'acqua liquida in cui si potrebbero trovare forme primordiali di vita come i batteri. Grazie a Perseverance troveremo molte risposte ai nostri dubbi sulla vita marziana. E chissà, se Marte abbia ancora qualche sorpresa per noi...

Foto 4

Anche l'uomo sul pianeta rosso?

Il CPOM punta alla colonizzazione di Marte

La NASA, con la collaborazione di diverse altre associazioni non solo vuole trovare la vita indigena su Marte, ma anche stabilire la vita umana su Marte. Uno di questi è il CPOM (Cycling Pathways to Occupy Mars, Percorsi ciclici per occupare Marte) coordinato da Buzz Aldrin, appartenente all'equipaggio dell'Apollo 11. Secondo questo progetto bisogna creare dei cicli tra la Terra e Marte in funzione una specie di servizio taxi tra i due pianeti, dove i passeggeri trascorrerebbero l'intera durata del viaggio tra la Terra e Marte. A destinazione l'equipaggio dei ciclatori (i "taxi") verrebbe trasferito sulla luna marziana di Phobos da dove moduli di atterraggio inizieranno a costruire una base su Marte. Prima però di far arrivare un equipaggio umano su Marte i moduli devono aver completato la costruzione della base sul pianeta rosso. Una delle difficoltà di creare insediamenti umani su Marte è il ritardo di comunicazione, di 11 minuti ca. Se si riuscisse a superare quest'ostacolo si potrebbe comandare un modulo dalla Terra attraverso la realtà virtuale, che però non potrebbe funzionare a causa del ritardo di comunicazione tra Marte e Terra. Nella foto 4 possiamo osservare la ricostruzione di una possibile serra su Marte.

M. F. 3E