Le nostre interviste

Una dirigente e la sua missione! 

Intervista alla Dirigente della Scuola IC S. Pertini

Vi siete mai chiesti cosa si nasconde dietro la figura del Dirigente Scolastico? Quale sia il suo passato e come trascorrano le sue giornate? Proprio per conoscere a fondo la nostra Dirigente Scolastica, noi della redazione abbiamo deciso di chiederle un’intervista. Armati di carta, penna e domande io (Enos) e la mia compagna Rebecca abbiamo incontrato la Dirigente Maria Stefania Turco. Leggi l’intervista per conoscere a fondo il mondo del Pertini… 


È una grande responsabilità, perché so che se lavoro bene posso offrire agli studenti tante possibilità e, di conseguenza, così facendo lavora bene tutta la scuola… diciamo che il lavoro di Dirigente lo considero come una missione.


Del mio lavoro mi piace relazionarmi con i ragazzi, vedere le cose che riesco a fare per la scuola, vedendola così crescere e cambiare. 


Beh… cosa mi ha spinto, sicuramente la voglia di fare la differenza, la voglia di cambiamento e il pensiero che la scuola possa migliorare.


No, non ho mai svolto il lavoro di Dirigente altrove, questo è il primo istituto in cui ricopro questo ruolo. Il contratto è triennale e quindi ogni tre anni sono tenuta a scegliere se rimanere qui o se cambiare istituto e, fino ad ora, ho sempre scelto di rimanere in questo Istituto.


Pensate un pò, dirigo questo istituto da ben nove anni, per cui è già la terza volta che confermo questa sede e tra un pò di tempo dovrò nuovamente fare la mia scelta.


Prima di diventare Dirigente Scolastica  ho insegnato matematica e scienze. Il primo anno, nel 2000, ho insegnato alle scuole superiori e a partire dal 2001 ho iniziato ad insegnare negli istituti comprensivi. L’ultima scuola in cui ho insegnato è stata la Larissa Pini, qui ho svolto il ruolo di Vicaria e il Preside di allora mi ha fatto pensare che avrei potuto fare il concorso per diventare Dirigente… così è stato!


Mi manca molto insegnare e mi mancano i miei alunni, ma visto che vivono nella mia zona ogni tanto li incontro e mi fa molto piacere stare a contatto con loro.


La chiave per avere un buon rapporto con i ragazzi, i docenti e i genitori è avere un confronto aperto, ma soprattutto essere disponibili ad ascoltare l’opinione altrui.


Io ho sempre avuto presidi maschi e per me erano una figura lontana. Da allora questa figura è cambiata moltissimo, io spesso entro in classe e gli alunni mi conoscono mentre prima erano molto più distanti e avevano poco rapporto con gli alunni.


No, non me lo sarei mai aspettata! Ho iniziato a studiare Biologia Marina e una volta laureata mia madre, da insegnante, mi ha suggerito di intraprendere questo percorso. Il lavoro dei miei sogni, quando ero ragazza era nell’oceano a contatto con i delfini, ho persino il brevetto da SUB. Nell’attesa di trovare lavoro come biologa marina, però, ho dato ascolto a mia madre e ho iniziato ad insegnare in un Liceo Linguistico. Entrando in contatto con il mondo della scuola, vissuto da insegnante, ho capito che non solo era adatto a me ma anche che mi appassionava davvero moltissimo.


I miei ricordi più belli sono legati a dei professori, in particolare ai docenti di Storia e di Letteratura e alle loro materie. Il Professore di storia lo ricordo perché durante l’interrogazione chiedeva tutti i capitoli svolti, così alla fine dell’anno ricordavo tutto il libro. La Prof. di letteratura, invece, la ricordo perché ogni lunedì all’ultima ora mi interrogava sempre così, nelle pause precedenti l’interrogazione, ero sempre con il libro a ripassare antologia. Adesso però ho io una domanda per voi: come vedono gli alunni la figura del Dirigente?


Vediamo che da Dirigente ci sono moltissime responsabilità e che non deve essere facile gestire una scuola. La ringraziamo per averci dedicato un po' del suo tempo e per le sue risposte!


Rebecca Motta, Enos Do Nascimento 2C



Il Vicario… un ruolo ponte!

Intervista al Prof. Famiglietti, Vicario della Scuola IC S. Pertini

Il 30 maggio due alunni della redazione, Alessandro Libero Russo e Vanessa Sordelli, hanno voluto intervistare il Prof. Famiglietti per conoscere a fondo non solo la sua mansione, ma anche alcuni aspetti del suo carattere. Leggiamo l’intervista per curiosare anche noi all’interno del complesso mondo del Pertini… 


E’ difficile come domanda… vediamo io sento di essere rigoroso ma anche tanto sensibile e, sicuramente sono una persona precisa. 

 

Si si mi hanno aiutato moltissimo nel mio lavoro, anche se a volte la sensibilità può essere un motivo di sofferenza, ma ritengo sia più delle volte un valore aggiunto.

  

E’ un ruolo particolare, a tratti scomodo perché si trova a metà strada tra la presidenza e l’insegnamento, significa dover mediare continuamente tra la Dirigente e la famiglia, diciamo che il Vicepreside è un anello di congiunzione tra le parti che compongono una scuola, oppure più semplicemente un “ibrido”, sì!. 

Il lavoro più grande e di massima responsabilità, ci tengo a dirlo, è della Preside che ha la responsabilità di prendere delle decisioni fondamentali per la scuola, io collaboro con Lei e metto in pratica quanto stabilito.


Sono passati 7 anni da quando è iniziata questa avventura… fin dall’inizio in questa scuola.


Anche oggi, oltre ad essere Vicepreside, sono un insegnate di inglese, per cui ho iniziato come insegnate. All’inizio ho svolto il ruolo di docente anche alle scuole superiori, poi alle medie. Ho insegnato non solo inglese, ma anche tedesco ed ho fatto sostegno. Sin da subito però mi sono accostato alla politica scolastica, svolgendo vari ruoli come referente sostegno o referente di plesso. Ritengo questa parte della scuola una dimensione fondamentale.

 

Insegno inglese in 2H e nella sezione che la nostra scuola ha all’Ospedale Niguarda.


E’ un'esperienza forte, fatta di empatia che dona molte emozioni intense. Consiglio a tutti gli insegnanti di svolgere un’esperienza di questo tipo, davvero.


Diciamo che ormai mi viene naturale, anche se ci sono sempre dei periodi di stanchezza e stress, soprattutto ad inizio e a fine anno, ma lo stress per noi insegnanti è una cosa naturale con cui convivere.


Gli studenti di oggi sono molto più attenti al mondo che li circonda, si interessano a questioni importanti e serie e se dovessi descriverli userei il termine contemporanei!


La fatica che non si vede da fuori e che è molta, mi piace l’idea di creare una comunità… la comunità scolastica! 


Certamente, ma fatemi pensare un po'… Il ricordo che mi è rimasto più impresso è stato quando un alunno mi ha ringraziato e ci ha tenuto a specificare che mi ringraziava non solo per il mio lavoro da insegnate, ma anche per il mio lavoro come persona dicendomi "Prof a me piace fare lezione con lei perché non è un libro"; è stato un momento davvero molto intenso perché in quell’istante ho capito che ero riuscito ad andare oltre la didattica e a lasciare un segno nel suo percorso. Questo episodio mi ha reso molto fiero!


Noi abbiamo finito, la ringraziamo per averci dedicato il suo tempo.

Grazie a voi e complimenti per il lavoro.


Vanessa Sordelli 2^G - Alessandro Libero Russo 2^C




Una collaboratrice preziosa... 

Intervista alla Signora Pina del Plesso Verga

Da quanto tempo fa questo lavoro?

Faccio questo lavoro da 35 anni.


E’ sempre stata in questo plesso? Se no, quale era quello precedente?

No, sono in questo plesso da 2 anni, prima ero alla Thomas Mann.


Si trova bene in questa scuola?

Si, mi trovo molto bene in questa scuola e non penso di voler cambiare.


Ha un bel rapporto con i ragazzi?

Sì, ho un bellissimo rapporto con i ragazzi, mi piace stare con voi.


E con i prof. invece?

Sì, vado molto d’accordo anche con i prof.


Va d’accordo con gli altri commessi?

In generale sì anche se molto spesso arrivano persone nuove ed è difficile andare d’accordo con tutti.


Le stavano simpatici i commessi quando andava a scuola?

Sì ma non li conoscevo molto bene.


C’è stata una festa o un episodio in particolare che l’ha veramente colpita qui a scuola?

Sì, qualche anno fa in Thomas Mann per la pensione di una prof. c’è stata una grandissima festa… Tutti hanno portato delle specialità del loro paese. Ci siamo divertiti tantissimo.


C’è qualcosa che le da’ veramente fastidio nel comportamento dei ragazzi?

Sì, in particolare quando al pomeriggio lasciano le aule sporche perché tocca a noi commessi pulire tutto.


Quando è arrivata a scuola ha pensato a quali sarebbero state le sue responsabilità?

No, all’inizio non ci ho pensato tanto ma ora sono molto attenta.


Di cosa si deve occupare qui a scuola?

Qui a scuola devo pensare alle telefonate, devo sorvegliare la scuola e la segreteria e fare le fotocopie. Inoltre mi occupo del  primo soccorso. 


Tutti sappiamo che a scuola c’è una gatta: Mimì… lei ci è affezionata? Chi si occupa di lei?

Sì a scuola oltre a noi commessi, ai prof. e agli studenti c’è anche Mimì… Io ci sono molto affezionata, appena entro a scuola la mattina la prima cosa che faccio è andare a darle da mangiare e da bere. 


Grazie infinite per il suo tempo.

Chiara Di Luise 2^H



E alla fine... un'intervista doppia!

Durante la festa della scuola tenutasi nella mattina del 18 maggio, abbiamo avuto il piacere di fare due interviste doppie: la prima che vi proponiamo ha come protagoniste una docente di lettere del nostro istituto, la prof.ssa Gambetta e un'alunna di 2^H, Greta; la seconda vede coinvolte con una mamma con la sua dolce figlia Beatrice, alunna di 2^H.

1. Ti trovi bene in questa scuola?

prof.ssa Gambetta: Sì mi trovo bene, perché i colleghi sono simpatici; inoltre, mi piace la struttura e la scuola si trova vicino a casa mia.

Greta: Sì, mi trovo abbastanza bene perché i compagni sono simpatici e perché la scuola è vicino a casa mia.


2. C’è un aspetto della scuola che vorresti migliorare?

prof.ssa Gambetta: Vorrei migliorare la biblioteca, mettendo dei divanetti e organizzando meglio i libri.

Greta: Sarebbe bellissimo rifare il corso di teatro e vorrei che nei laboratori si svolgessero molte più lezioni.


3. Hai mai fatto un corso in questa scuola che ti è rimasto impresso? Perché?

prof.ssa Gambetta: Sì ho tenuto un corso di teatro.

Greta: Sì, il corso di teatro che ho frequentato nel 2022/23, perché mi ha fatto crescere, ha sviluppato la mia creatività e mi ha permesso di trovare nuovi amici.


4. Vai molto spesso nella biblioteca della scuola?

prof.ssa Gambetta: Ultimamente no perchè non ho tempo.

Greta: No perchè visto che siamo un pochetto indietro con  il programma non riusciamo ad andare.


5. Quale è stata l’attività più divertente della festa?

prof.ssa Gambetta: I giochi mi sono piaciuti molto, perchè ho visto le classi giocare insieme.

Greta: Per me i giochi senza dubbio più divertenti sono stati il quiz e la corsa con i sacchi.


6.Ti è piaciuta di più la festa dell’anno scorso o quella di quest’anno? Perché?

prof.ssa Gambetta: Mi è piaciuta di più la festa di quest’anno, grazie all’ottima organizzazione.

Greta: Sinceramente, mi è piaciuta di più la festa dell’anno scorso, perchè ho adorato il talent show a cui ho partecipato insieme ad alcuni compagni di classe, mettendo in scena uno schetch comico.

                              Sordelli Vanessa 2^G



1.Capita a casa di parlare di scuola? Se sì, chi è la più chiaccherona tra voi due? 


MAMMA: Sì ci capita di parlare di scuola, soprattutto a cena con tutta la famiglia. Mia figlia è una super chiacchierona e a me piace ascoltarla, mentre mi racconta di cosa le succede a scuola.


FIGLIA: Sì, a casa capita abbastanza spesso di parlare di scuola. Quando succede, la più chiacchierona sono sicuramente io. Mi piace raccontare alla mia famiglia quello che studio e faccio a scuola.


2. Ti stai divertendo alla festa?


MAMMA: Sì la festa è molto divertente e mi piace come il comitato genitori e la scuola abbiano organizzato tutto nei minimi dettagli. Adoro anche il fatto che tutti sono stati coinvolti nei giochi e nei laboratori. 


FIGLIA: Sì mi sto divertendo tantissimo! Di solito non mi diverto tanto a giocare; però questa volta io e i miei amici abbiamo fatto un super lavoro di squadra e abbiamo partecipato ad una serie di attività ludiche che non facevamo da tempo. È stato bellissimo! In più abbiamo vinto il quiz delle classi seconde e sono stata molto fiera della mia classe. 


3. C’è stata un’attività che hai potuto fare insieme a tua mamma/a tua figlia? Se sì vi è piaciuta?


MAMMA: Sì, io e mia figlia abbiamo partecipato al quiz delle classi seconde. È stato bello poter aiutare la mia squadra e soprattutto vincere! Questa vittoria ha sicuramente unito i ragazzi!


FIGLIA: Sì, io e mia mamma abbiamo partecipato insieme ad altri genitori e ragazzi al quiz. È stato bello dover collaborare anche con i genitori; non mi capita spesso di fare squadra con persone più grandi di me. 


4. Avete partecipato al quiz a gruppi? Se sì avete collaborato 

bene? Vi siete divertite?


MAMMA: Sì, abbiamo partecipato! È stato un momento molto divertente e i ragazzi sono stati tutti molto maturi. Hanno fatto lavoro di squadra per arrivare alla meritatissima vittoria! 


FIGLIA: Sì, come ho detto prima abbiamo partecipato e abbiamo collaborato molto. Mi è piaciuta molto l’idea del quiz, credo sia molto originale.


5. Dopo questa giornata hai scoperto qualcosa di nuovo su tua mamma/tua figlia? L’anno prossimo se venisse organizzata un’altra festa partecipereste di nuovo insieme?


MAMMA: Su mia figlia ho scoperto che sicuramente non è più una bambina timorosa di fare nuove amicizie. Ora ha il suo gruppo di amiche e sono davvero molto affiatate. Ovvio che tornerei alla festa! Non vedo l’ora che sia l’anno prossimo per poter partecipare con mia figlia.


FIGLIA: No, non ho scoperto cose nuove su mia mamma, ma sono stata contenta che sia venuta con me! Sono sicura che l’anno prossimo parteciperemo di nuovo insieme e ci divertiremo come quest’anno!


Chiara Di Luise 2H

Benvenuto in prima media!

Oggi intervistiamo un ragazzo che frequenta la classe 1^F e che suona il clarinetto.

-Come ti chiami?

Mi chiamo Leonardo Finocchiaro Giuseppe

-Come ti trovi al musicale ?

Mi trovo bene però è un po’ difficile suonare

-Oltra alle materie scolastiche è un peso in più?

A volte ho problemi con lo studio e mi riduco a studiare alle 18:00, perchè i rientri sono 3 volte alla settimana

-Hai mai dubitato di te stesso?’

No, perchè se mi concentro e credo in me stesso so che posso farcela e riuscire a fare tutto.

-Il clarinetto è uno strumento che hai scelto o ti è capitato?

Nel foglio che dovevamo compilare durante l’iscrizione c’era scritto di ordinare gli strumenti mettendo per primo lo strumento preferito, per ultimo quello che ci piaceva di meno. Io, come prima scelta, avevo messo proprio il clarinetto e sono molto contento di essere capitato in questa classe.

-Cosa ti piace di questo strumento?

Del clarinetto mi piace il suono, dalle note acute alle note più gravi. anche premere i tasti mi rilassa tantissimo.

-Consiglieresti agli altri il musicale? se si o no perchè?

Lo consiglierei perchè impari uno strumento, fai saggi e open day, tuttavia è importante sapere che è impegnativo e alla fine se non ti organizzi bene hai poco tempo libero per dedicare allo sport o allo studio.


Rebecca Motta 2C