IL SERGENTE NELLA NEVE

RECENSIONE DEL LIBRO: IL SERGENTE NELLA NEVE


DATI SUL LIBRO


Titolo: Il sergente nella neve

Editore: Et Scrittori

Luogo e anno di edizione: Stabilimento di Cler, settembre 2021

Genere letterario: autobiografia


Mario Rigoni Stern ha partecipato alla ritirata di Russia e ne ha scritto questo libro. I suoi ricordi della ritirata di Russia non sono molto belli, stava facendo la guerra sul Don contro i russi e lui comandava un caposaldo, quello di Vestone. Lì si stava meglio (per modo di dire) rispetto a quella ritirata, in cui si doveva camminare per ore e ore sulla neve che ti arrivava fino alle ginocchia (io sarei resistito un giorno). 

Ma perchè si sono ritirati? Semplice: perché erano accerchiati e si sono trovati dentro una sacca. Da quando l’hanno scoperto è iniziata la ritirata per tornare in Italia, ma prima dovevano superare la sacca e attraversare altri stati. Partono: le prime settimane sono molto dure, anche perché camminavano tutto il giorno e anche perché avevano uno zaino pieno di armi. Le altre settimane sono ancora più dure: stanno iniziando a finire le munizioni, tutti sono stanchi e devono ancora camminare tanto. Alcuni ce l’hanno fatta, ma la maggior parte riparte. C’è stata anche qualche piccola battaglia, ma è durata poco. Le ultime settimane sono le più dure; altri ancora non ce l’hanno fatta, ma Rigoni ce la farà. Sono ormai senza munizioni e mancano un paio di settimane. Arriva il peggio: la battaglia di Nikolajewka. La maggior parte dei soldati non c’era più, morti o fatti prigionieri e in quella battaglia perde i suoi migliori amici, Rino Rigoni e Raoul Achilli. Ma Rigoni sopravvive e scappa. Ora è da solo senza nessuno e senza munizioni. Va avanti sostenuto da un bastone. Dopo qualche settimana vede dei camion italiani e una baita, la raggiunge, ce l’ha fatta: è uscito dalla sacca. Dentro alla baita rimane tre giorni, dopo riparte a piedi con i sopravvissuti per la Russia Bianca, dove li aspetta un treno per portarlo a casa. In quei tre giorni si taglia la barba, fa la doccia, beve, mangia e dorme. Arriva nella Russia Bianca dove c’è il treno che lo porta in Italia, ma nell’attesa vengono ospitati due per famiglia; lui alloggia in una bella isba dove c’erano una ragazza, un neonato, un ragazzo, una mamma e un papà. Lì Rigoni sta per un po’ e poi parte per l’Italia con il treno.


I personaggi principali sono:

Mario Rigoni Stern: buon fisico, soprattutto le gambe perché è riuscito a camminare per molti chilometri; caratterialmente è generoso, altruista, aiuta sempre quelli in difficoltà.


La storia è ambientata nel 1943 in Russia.


COMMENTO


STILE E LINGUAGGIO: l’autore ha usato un linguaggio comune e a volte scrive in dialetto bresciano o veneto; non ho avuto difficoltà nel leggere il libro, anche se ci sono state parole in bresciano difficili per me da capire. La narrazione è in prima persona e prevalgono le parti narrative.

ARGOMENTI TRATTATI: i temi del libro sono la guerra e la storia.

PERSONAGGIO SIGNIFICATIVO: Mario Rigoni Stern, perchè mi ha insegnato che anche se ci sono delle persone che vengono dall’estero e non capiscono la nostra lingua, si capiranno sempre grazie al cuore.

NARRAZIONE DI UN EPISODIO PER TE SIGNIFICATIVO O INTERESSANTE: quando Rigoni fece la battaglia di Nikolajewka; quella battaglia fu determinante per lui, perché se fosse sopravvissuto, non lo avrebbe ostacolato più nessuno e sarebbe potuto così uscire dalla sacca.

GIUDIZIO PERSONALE: il libro mi è piaciuto; nella prima parte meno perché era noioso, ma poi è stato più emozionante e avvincente. Lo consiglierei agli appassionati di storia, per conoscere una testimonianza di chi ha partecipato a questi eventi.

J.R. - Classe 3A SSPG di Minerbe