caratteristiche e organizzazione del tutorato

Come funziona il tutorato.

Gli studenti sono invitati ad affrontare gli esercizi, esempi e argomenti che sono indicati dal docente ogni settimana in un foglio che viene pubblicato in un luogo prefissato.

Per ogni insegnamento vengono individuati gruppi di 80-100 studenti iscritti e per ciascun gruppo viene messa a disposizione un’aula opportunamente spaziosa e comoda per due ore la settimana, in orario idoneo a favorire la partecipazione degli studenti. Nell’aula sono presenti tipicamente da due a quattro tutor e tipicamente sono presenti il 40-60% degli iscritti, ossia 30-60 studenti.

Gli studenti lavorano autonomamente o in piccoli gruppi, che si formano spontaneamente e sono variabili nel tempo. Quando hanno difficoltà si possono rivolgere ai tutor, che, a turno, sono a disposizione di tutti.


I tutor si incontrano per un’ora una volta la settimana, secondo un calendario fissato in anticipo, per affrontare gli esercizi che verranno dati la settimana successiva agli studenti, in modo da prepararsi adeguatamente le soluzioni e i riferimenti teorici. Quando è opportuno i tutor chiedono aiuto agli esercitatori o al docente del corso oppure alle persone preposte del Laboratorio di Didattica. Tipicamente un tutor in ogni squadra ha una maggiore preparazione antecedente; ad esempio ha già fatto il tutor l’anno precedente, oppure ha svolto un tirocinio formativo interno presso il laboratorio preparando i materiali per gli studenti, oppure è un dottorando. Questa ora di formazione è retribuita. Tipicamente si ha un’ora di formazione calendarizzata e retribuita per due ore di tutorato ripetute per due gruppi di studenti; ossia la formazione retribuita impegna il 20% del costo del tutorato.

Al fine di favorire lo sviluppo dell’autonomia degli studenti, i tutor sono specificamente istruiti per comportarsi come segue:

  • ascoltare con attenzione le domande degli studenti e in primo luogo chiedere loro di spiegare il più precisamente possibile dove trovano difficoltà;
  • resistere alla richiesta di fornire subito una completa soluzione di un esercizio e invece dare suggerimenti, indicare esercizi analoghi più semplici, invitare gli studenti a provare ulteriormente;
  • soltanto nel caso che il problema persista, aiutare gli studenti a sbloccare la specifica difficoltà fornendo spiegazioni dettagliate e invitarli poi di nuovo a procedere da soli per la parte rimanente dell’esercizio.

Se un tutor non riesce a rispondere alle richieste degli studenti, consulta gli altri tutor e se ancora non si trova una soluzione, incoraggia gli studenti a rivolgersi al docente. In questo modo il tutorato cerca di favorire lo stabilirsi di una relazione diretta tra gli studenti e il docente.


Ogni tutor ha un proprio foglio Google-form di rendicontazione del lavoro svolto, condiviso col docente e con il coordinamento del tutorato, nel quale registra le ore svolte e i numeri di studenti presenti, e inoltre annota eventuali osservazioni sulle difficoltà emerse, che vengono quindi immediatamente rese disponibili al docente.


I docenti pubblicano ogni settimana un foglio di esercizi, esempi, indicazioni che ritengono rilevanti in relazione agli argomenti trattati a lezione e che ci si aspetta vengano tutti presi in considerazione dagli studenti entro una settimana dalla pubblicazione.

Il foglio di esercizi viene dato ai tutor una settimana prima della pubblicazione, insieme alle soluzioni disponibili.

Per una parte significativa degli esercizi vengono resi disponibili risultati, suggerimenti, soluzioni variamente dettagliate a distanze di tempo opportune dalla pubblicazione.

I docenti si recano con casualità, ma con una certa frequenza nelle aule dove si svolge il tutorato, non per sostituirsi sistematicamente ai tutor e senza imporre la loro presenza, ma per manifestare un appoggio all’attività di tutorato, rispondere a richieste varie da parte degli studenti, rendersi conto direttamente delle difficoltà, invitare gli studenti al ricevimento per eventuali colloqui individuali.