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1 dicembre 2021 - Nasce il nuovo Museo del Territorio di Riccione nell’ex fornace Piva, ecosostenibile e di alta qualità, finanziato dalla Regione con 1 milione di euro
Cerimonia di posa della prima pietra. Lavori per un costo complessivo di 4 milioni 200mila euro. Spazi visitabili e interattivi, una sala conferenze per 140 persone, laboratori e un’area forni per esercitazioni didattiche. Il camino della fornace simbolo del museo e punto di riferimento della città
Una struttura leggera, in vetro e acciaio, aperta alla città, sostenibile e di alta qualità inserita nell’edificio preesistente. Oggi la cerimonia di posa della prima pietra, entro l’anno l’avvio dei lavori.Nasce a Riccione nell’ex fornace Piva, il nuovo “Museo del Territorio: mappe, reperti archeologici, ricostruzioni”, con funzioni espositive, didattiche e attività di laboratorio: l’inizio di una riqualificazione architettonica che cambierà profondamente la città, potenziandone l’offerta culturale.
Il progetto, dal costo complessivo di 4 milioni e 200mila euro, è finanziato con un 1 milione di euro dalla Regione e il restante dal Comune di Riccione, a seguito del bando regionale con finanziamenti europei per progetti di riqualificazione dei beni ambientali e culturali del territorio.
L’opera è completamente ecosostenibile, prevede il restauro dell’involucro esterno e la realizzazione di un nuovo edificio energeticamente efficiente e a basso impatto ambientale che, grazie a una rete di piste ciclabili sarà collegato a tutta la città.
Alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, del sindaco di Riccione Renata Tosi e della Giunta comunale al completo, si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra. Con la benedizione di don Stefano Battarra e il dono all’assessore Felicori di un mattone lavorato finemente in ceramica dall’artista Giorgio Giulianelli raffigurante i loghi della Regione Emilia Romagna e del Comune di Riccione nell’anno del Centenario, è stato suggellato ufficialmente l’avvio dei lavori.
“Una prima pietra è di per sé una grande notizia, perché viene subito dopo l’ultimo certificato, significa che sono finite le fasi della progettazione e delle autorizzazioni, apre il cantiere e già si intravvede il nuovo museo che apre le porte ai cittadini. La diffusione della cultura, importante per la qualità della vita di ogni cittadino - ha affermato l’assessore Mauro Felicori - ha nei musei, spazi attrezzati, multimediali, aperti a eventi e attività diverse, le proprie roccaforti. Fra i tanti, i musei del territorio sono particolarmente importanti perché ne rispecchiamo la storia, costruiscono identità – una idea complessa di identità – si prestano alla funzione didattica raccontando ai ragazzi i millenni e i secoli con l’evidenza di oggetti e di spazi familiari. Peraltro questo progetto riqualifica un immobile prezioso di archeologia industriale, esso stesso identitario e parte del racconto storico dell’area riccionese. La particolare attenzione verso la ecosostenibilità e il dialogo con la città sia attraverso le pareti trasparenti e inclusive, sia con veri e propri percorsi ciclabili, aggiungono un tocco di moderna eleganza al progetto. Da oggi il sistema museale regionale si prepara ad essere più ricco”.
Vogliamo il meglio e questo nuovo Museo sarà un fiore all’occhiello non solo per Riccione ma per tutta la Romagna - ha affermato il sindaco di Riccione, Renata Tosi - . Grazie ad un progetto di rigenerazione rispettoso dell’esistente andiamo a realizzare una struttura che finalmente darà risposte concrete alla necessità dell’attuale museo di spazi adeguati, bellezza e armonia. Niente di invasivo perché il nuovo edificio, moderno e trasparente, è stato concepito non per stravolgere bensì per immergersi in un’area della città destinata, dopo la realizzazione del Parco degli Olivetani, a divenire un nuovo punto di aggregazione e riferimento per i riccionesi e per i turisti.
Con la posa della prima pietra che suggella l’ avvio dei lavori, presentiamo una grande occasione per ritrovarsi e guardare al futuro con ottimismo. Riccione è una località dove turismo, cultura, rispetto per l’ambiente con parchi e aree verdi, mobilità dolce e un grande fermento di eventi richiamano ogni anno migliaia di persone, e il nuovo museo sarà un prezioso arricchimento”.
“Ringrazio la Regione - ha concluso Tosi - , rappresentata dall’assessore alla Cultura, Mauro Felicori, presente oggi a Riccione per questo fondamentale traguardo, così come ringrazio tutte le professionalità interne ed esterne all’Amministrazione Comunale che hanno seguito passo dopo passo il corposo processo procedurale dell’opera”.
“Fin da subito abbiamo immaginato un museo con standard qualitativi elevati, per funzionalità e fruibilità in modo che l’opera fosse completamente ecosostenibile attraverso il restauro dell’involucro esterno e la realizzazione di un nuovo edificio energeticamente efficiente e a basso impatto ambientale. Il progetto interessa la struttura attuale della ex fornace Piva dove verrà creata internamente la nuova sede del museo che, grazie ad una rete di piste ciclabili collegata a tutta la città, sarà raggiungibile da tutti – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Lea Ermeti -.
Interventi nuovo Museo del Territorio. Il progetto prevede il mantenimento dell’impronta originaria all’interno del quale verrà realizzato un nuovo blocco a due piani. Nel contenitore culturale si assolveranno diverse funzioni: espositive, didattiche e attività di laboratorio.
All’interno di una teca di vetro sorretta da una struttura in legno e acciaio, al piano terra, oltre alla hall di ingresso, sono previsti un bar caffetteria, un bookshop, aule e depositi per i reperti, pensati come spazi visitabili e interattivi, i laboratori e un’area forni per esercitazioni didattiche. Prevista inoltre una sala conferenze che consentirà di accogliere oltre 140 persone. Per arrivare al cuore pulsante dell’intervento occorrerà salire al primo piano dove troverà collocazione un’ampia sala per gli allestimenti permanenti in dotazione all’attuale Museo. Sarà uno spazio versatile e adattabile in funzione delle esigenze espositive richieste progettato per agevolare, anche in contemporanea, iniziative differenti con forte risalto alle attività scolastiche e di ricerca. Qui verranno sistemati anche gli uffici amministrativi.
In totale l’area della superficie dei lavori è di 1975 mtq, di cui 1240 mtq al piano terra e 735 mtq al primo piano. L’intervento è incentrato sul rispetto dell’architettura originale dell’ex fabbrica attraverso un attento recupero e restauro delle facciate con lavori conservativi mirati, rispetto dei materiali originari e dei toni cromatici originali. La facciata prospiciente il fiume sarà costituita da lastre di vetro di grandi dimensioni così come i due lati d’ ingresso, mentre totalmente opache saranno la parte che si affaccia alla scuola media “Geo Cenci” ed il tetto. E’ stata inoltre volutamente mantenuta una distanza di rispetto di 2,5 metri tra le mura storiche e la nuova architettura in tutto il suo perimetro per consentire percorsi espositivi all’aperto. Il camino della fornace è stato convertito in un landmark urbano, rivestito di lame metalliche, illuminato e visibile di notte, quale simbolo del museo e punto di riferimento nella città.
Pensata per ospitare anche grandi gruppi di visitatori la hall consentirà di assolvere contemporaneamente a funzioni di controllo e gestione dei flussi con adeguati spazi di attesa. Sul versante della funzionalità e sicurezza l’impianto di illuminazione interna ai singoli locali e alle zone comuni prevede il massimo comfort visivo in rapporto all’attività lavorativa svolta così come l’impiantistica di climatizzazione sarà di ultima generazione a beneficio della qualità dell’aria.
Dal punto di vista dell’accessibilità l’area è servita comodamente dai percorsi pedonali e ciclabili preesistenti lungo il corso del Rio Melo e il Parco degli Olivetani o da Viale Einaudi da cui si accede alla scuola, dove sono presenti parcheggi per le auto e i mezzi di servizio.
“Con la posa della prima pietra prende vita il progetto firmato da Politecnica per il restauro dell’ex Fornace Piva, che oggi viene restituita simbolicamente alla collettività in forma rinnovata: da ex edificio industriale a Museo del Territorio, nuovo cuore pulsante della città – dichiara l’Architetto Alessandro Uras, socio di Politecnica e Responsabile della progettazione architettonica e del restauro – “Questa struttura a teca di vetro e acciaio esprime i valori di apertura, sostenibilità, rispetto e alta qualità che si riflettono nella progettazione di un luogo dove vivere un’esperienza culturale nuova, integrata e flessibile