Interviste

Intervista ad un atleta: Kelvin Nti 

di Emmanuel Nti, 3A

“All’età di 18 anni”

“I valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita”.

“Serve molta pazienza, puoi lavorare duramente per un anno ma non è detto che verrai pagato. Parlando di risultati, questo tipo di sport non regala nulla. A  livello fisico potrai stare al 100%, ma se mentalmente stai giù per i tuoi problemi o quello che sia, meglio non gareggiare. Regala tante emozioni, fino a ora non sono mai stato così bene! Quando ho incontrato l’atletica mi sono ritrovato la fame, è tanta la voglia di prendermi ciò che mi è mancato: la felicità. Per praticare questo sport devi saper soffrire”.

“Ho fatto tanti errori, ma quello più grave è quando per la prima volta ho corso a livello nazionale; è stato così emozionante che mi sono fermato 20 metri prima del traguardo. Quella gara poteva cambiarmi la vita, ho pensato troppo alla fame, senza rendermi conto di dove mi trovavo, l’unica cosa che dovevo fare era correre fino a sputare. A Terni sono l’unico atleta dopo venti anni a correre sotto il muro degli 11 secondi fermando il cronometro a 10:89, con il quale ho avuto la possibilità di correre a livello nazionale”. 

“L’atletica viene vista come uno sport individuale, ma non è così quando abbiamo fatto la 4x100, ero ultimo frazionista, sono riuscito a recuperare quasi 15 m di distacco”.

“A colazione 150 gr di frutta fresca, una banana, due arance in base alle mie preferenze, durante l’allenamento un litro d’acqua o bevande energetiche. A fine allenamento una spremuta di arancia. Bevo un bicchiere d’acqua prima di pranzo poi mangio 120 gr di pasta integrale, petto di pollo 150 gr, 200 gr di verdure con un pizzico di sale. A cena 300 gr di merluzzo, 200 gr di verdure fresche di stagione con 2 o 3 fettine di pane integrale”. 

“Dico loro di calmarsi e rimanere concentrati. L’obiettivo è dare il massimo e non avere paura degli avversari. Siamo tutti qui per la stessa cosa: la vittoria, quindi lottiamo”. 

"Una volta un mio compagno è caduto durante una gara. Per lui non è stato molto divertente però mi ha fatto ridere la sua reazione dopo essersi fatto male". 

"IMPEGNO, LEALTÀ, AMICIZIA".

Intervista ad un Sensei di karate: Francesco Romano Bonizi

di Elia Procacci, 3A

"A 14 anni e mezzo".

"All'inizio praticavo atletica leggera e baseball. Mi interessai a questo sport perché i lavori contenuti in questa disciplina erano diversi dagli altri sport". 

"A livello fisico non occorrono requisiti perché si acquisiscono nella pratica. Caratterialmente si cerca di mettere in equilibrio il proprio essere; se si é timido si cerca di rinforzare il carattere dando sicurezza, se si è esuberanti bisogna cercare di calmare e ridimensionare il carattere. Nelle relazioni con gli altri si prova a condividere la propria esperienza per crescere insieme". 

"Gli errori si fanno sempre e sono un meccanismo di crescita". 

"All'età di 30 anni mi è capitato di assistere ad una rissa, due uomini contro uno. Uno dei due ha tirato fuori il coltello ed io l'ho disarmato, placando poi la rissa e salvando il malcapitato". 

“Quando ero più giovane seguivo un'alimentazione equilibrata ed adeguata alle necessità, ricca di proteine". 

"Si evidenzia il problema e se ne parla insieme per non commettere lo stesso errore di nuovo". 

"In una gara ero arbitro centrale e durante l'incontro mi sono ritrovato a terra insieme ai due atleti".

"Il rispetto del prossimo e per se stessi, il rispetto delle regole, il tentativo di essere sempre più coerenti possibile relativamente al percorso intrapreso ed ai valori contenuti in questa disciplina". 

Intervista ad un ciclista: Giancarlo Lattanzi 

di Leonardo Marchetti, 3A

"A 14 anni".

"Mi sono interessato a questo sport perché mio zio era un ciclista".

"Per praticare questo sport bisogna essere in forma e ci serve tanto impegno e tanto allenamento". 

"Quando sbaglio comincio ad allenarmi con più passione". 

"Sono stato utile quando ho invitato e incitato i miei amici ad allenarsi". 

“Prima della gara: riso bianco e bistecca. Dopo la gara: zuccheri.". 

"Essendo uno sport individuale non ho molte occasioni di correggere gli altri". 

"Un giorno mi ero abbassato per prendere la borraccia, ho perso la traiettoria e siccome eravamo un gruppo numeroso sono caduto e insieme a me la maggior parte dei ciclisti".

"1) rispetto degli altri ciclisti, 2) impegno, 3) spirito di  sacrificio".