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BREVE BIOGRAFIA DI DON PEPPINO ORSINI*
Don Peppino nasce a Gallarate il 4 aprile 1920 da Tullio Orsini e Maria Saporiti, penultimo di cinque fratelli e sorelle: Ines (1910), Olga (1912), Carlo (1915), Peppino (1920), Ezio (1923).
Viene battezzato nella parrocchia di S. Maria Assunta in Gallarate il 18 aprile 1920 col nome di Ugo Giuseppe e cresimato il 16 maggio 1927. Il primo incontro con Gesù eucaristico avviene il 2 maggio 1929.
Entra nel seminario di Venegono il 30 settembre 1934 e viene ordinato sacerdote dal cardinale arcivescovo di Milano, Ildefonso Schuster, il 3 giugno 1944. Entrambi i fratelli rispondono alla chiamata sacerdotale: don Carlo, deceduto nel 1998, nel 1939 e don Ezio, deceduto nel 1987, nel 1946. Anche le sorelle Olga e Ines sono decedute rispettivamente nel 1991 e nel 1995.
Dopo l'ordinazione (la Mamma gli scrive: prego perché Tu sia un sacerdote santo) don Peppino viene destinato a Varedo, dove opera specialmente fra i giovani, a fianco del parroco, per quasi vent' anni.
Il 4 gennaio 1962, il cardinale arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini gli affida l'incarico di seguire la trasformazione in centro parrocchiale di uno stabilimento in demolizione sito in via Colletta a Milano. L'incarico non può non richiamare la profetica anticipazione che appare sull'immaginetta-ricordo di don Peppino Orsini, sacerdote novello (1944). Essa è dedicata all'Angelo Custode, sotto la cui figura è riprodotta un'esortazione di S. Bernardo "Che cosa potremo temere con tali custodi?".
Il 29 maggio 1962 don Peppino viene nominato parroco della nuova parrocchia Angeli Custodi, di cui prende ufficialmente possesso il 24 giugno dello stesso anno.
I lavori per la costruzione del nuovo centro parrocchiale procedono alacri e giungono a conclusione alla fine del 1966. In occasione del Natale di quell'anno, la nuova chiesa viene aperta ufficialmente e solennemente al culto.
Il cardinale arcivescovo di Milano, G. Colombo, manifesta "sentimenti di viva gratitudine all'infaticabile signor Prevosto" e da Roma l'ex-arcivescovo di Milano, G.B. Montini, divenuto Paolo VI, invia "alla chiesa nuova e alla parrocchia tutta la sua paterna benedizione".
Gli anni successivi, in un fervore che non conosce sosta, vedono don Peppino stimolo amorevolissimo della crescita spirituale della Comunità e del completamento, anche estetico, del centro parrocchiale.
L'attività di don Peppino si estende, a partire dalla metà degli anni '70, anche alle iniziative legate a Marcello Candia, di cui fu per lunghi anni guida spirituale, amico carissimo e saggio consigliere nella gestione delle attività missionarie. Preziosa è stata, inoltre, la sua testimonianza nel processo di beatificazione di Marcello.
Quando viene istituita la Fondazione, per incarico dell'arcivescovo C.M. Martini entra nel Consiglio in rappresentanza della Diocesi di Milano e si occupa, con pastorale sollecitudine, delle religiose e dei religiosi che operano nei centri assistenziali del Brasile.
Vola nel lontano paese, dal 1975 al 1994, per ben 11 volte e non lo trattiene, negli ultimi anni della sua vita, la malattia che lo colpisce nel 1989.
Un'importante menzione esige, infine, l'attività offerta da don Peppino a livello diocesano. È stato uno dei 36 presbiteri designati dall'Arcivescovo di Milano, C.M. Martini, a partecipare ai lavori del 47° Sinodo Diocesano. Ha fatto parte per più anni del Consiglio Presbiterale e più volte è stato decano del Decanato Romana-Vittoria.
Le spoglie mortali di don Peppino Orsini, chiamato alla luce del Padre il 24 settembre 1995, sono tumulate nel Cimitero di Chiaravalle Milanese (Reparto R, Colombaro 0165).
* Tratta dal volume "Carissimi parrocchiani" dell'agosto 1997