Angeli tra le case

Nel 1997, il cardinal Carlo Maria Martini nel suo sapiente magistero episcopale sulla comunicazione propose l’icona dei “cinque talenti”. Non tutta la parabola dei talenti, ma i cinque talenti consegnati al servo, che ne fa fruttare altri cinque. Quali sono questi talenti? Eccoli: il primo talento è il Vangelo, la Parola di Dio; il secondo è la liturgia, i sacramenti, soprattutto l’Eucarestia; il terzo è la carità, che ci sollecita alla condivisione, alla cura dell’altro; il quarto è quello della comunione, dello stare insieme; infine, il quinto talento è la comunicazione, intendendo tutte le forme di comunicazione attraverso i mass-media. Diceva il cardinal Martini: «Applicando la metafora, vuol dire che dobbiamo tener conto egualmente di tutti i talenti affidati ad una comunità cristiana, e non trascurarne nessuno». Non quattro o tre, ma cinque su cinque. Precisava: «Spesso si pensa di avere quattro talenti, non cinque; per cui si coltivano i primi quattro – la catechesi, la liturgia, la carità, la comunione – e si tralascia il quinto.»

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