Villa Spalletti

La Villa Spalletti, denominata il “Palazzo”, è situata in pianura, nella frazione di S.Donnino di Liguria, in Via Franceschini n°11.

Ci sono testimonianze dell’ esistenza della villa già dal secolo XVII.

Il primo proprietario fu il marchese Carlantonio Giannini, Segretario di Stato del Duca di Modena.

Estintasi la famiglia Giannini, la tenuta e la villa furono vendute nel 1776 alla famiglia Trivelli. Dall’inizio dell’ottocento, per discendenza, appartiene ai Conti Spalletti, che tuttora la possiedono.

L’attuale struttura della villa, del parco e degli altri edifici è derivata da diverse ristrutturazioni che rispettavano le varie epoche.

L’ultimo rifacimento fu commissionato dal Conte Gian Battista Spalletti Trivelli all’architetto milanese Luigi Clerichetti, verso il 1860.

Pur mantenendo la precedente struttura, venne ridecorato l’esterno seguendo gli stili internazionali, in particolare inglesi e francesi e trasformato nelle forme attuali.

La villa è enorme ed imponente. La facciata, di colore giallo, è divisa in tre parti; ha un corpo centrale e due ali a base ottagonale leggermente avanzate, a “torretta angolare”.

Nell’edificio centrale spiccano quattro lesene con capitello concluse da un frontone a volute con orologio al centro e “acroteri”. Al centro del tetto c’è una torretta circondata da una balconata con ringhiera.

Nel retro della facciata centrale sono raffigurate due figure femminili e cornucopie, simboli di prosperità e abbondanza.

Il Conte Giovanni Spalletti ci ha fatto gentilmente da guida turistica e ospitati nella sua splendida villa spiegandoci che il ricco salone d'ingresso è stato studiato apposta per avere una visione privilegiata ed un continuum con le splendide colline di Casalgrande e sul parco retrostante.

L'ampio ed elegante salone è decorato da stucchi e dipinti di pregio, è arredato con mobili in stile pieni di libri antichi e da grandi e preziosi specchi.

Particolarmente bella è la sala da pranzo con il soffitto dipinto da bellissimi affreschi, eseguiti tra il 1860 e il 1865, che rappresentano le quattro stagioni; i mobili che arredano la sala sono intarsiati da artisti del legno; al centro della stanza un importante lampadario di cristallo sovrasta un'enorme tavola antica che può ospitare 30 commensali.

Sul fianco della villa troviamo un edificio di notevoli dimensioni a “corte chiusa” realizzato verso il 1865. Fu creata per lo svago e le attività equestri. Le scuderie a fine ottocento potevano alloggiare circa 200 cavalli. Oggi i vasti ambienti sono stati restaurati e sono diventati così eleganti da accogliere meetings e cerimonie.

La villa è circondata da un vastissimo parco con boschetti, capanne, laghetti, canali d’acqua, ponticelli, vivai, complesso colonico a corte chiusa, la casa del fattore, il casino cadetto e l’oratorio dedicato alla “Mater Pietatis”. Vi è un'importante serra proteggere le specie botaniche non adatte alle nostre temperature invernali.

Un lunghissimo viale alberato detto la “Provana”, attraversa la tenuta di fronte alla villa ed era un ideale collegamento della villa alle colline, si può infatti ammirare dal salone d'ingresso.

Il parco è in stile inglese e fu progettato nel 1868 dal famoso botanico, paesaggista e architetto milanese Achille Villoresi, allora direttore del parco Reale di Monza. Realizzò uno dei parchi all'inglese più vasti del nord Italia. Il celebre botanico inserì numerose essenze arboree rare e pregiate e fece costruire una serra predisposta per le specie botaniche non adatte ai nostri climi nei mesi freddi che ora è abbandonata.

Il parco ha un aspetto romantico con la presenza di boschetti, di un lago con isole collegate da ponti e

una serie di edifici, tra cui un tempietto e una cappella. Come tutti i parchi in stile inglese, appare come un parco naturale, ma in realtà è di origine completamente artificiale: la posizione di ogni singola pianta e di ogni altro elemento fu studiata mei minimi particolari. All'interno del parco sono presenti numerose specie esotiche, cioè appartenenti ad altri ambienti (spesso altri continenti): tra queste sono da segnalare il noce americano, il platano, l'ippocastano e varie conifere.

Dell’antico progetto sono rimasti solo due tipi di essenze rare: il solitario esemplare di Zelcova Siberiana ed alcuni Cipressi Calvi attorno all’isoletta del lago.

Il Cipresso Calvo, di origine americana, è ben riconoscibile perché è un’aghifoglie non sempreverde ed ha le radici aeree, dette pneumatofori, che spuntano dal terreno.

Ci sono alcune piante centenarie visibili nel parco: tigli, olmi, gelsi, faggi, tassi, noci neri, paulonie, frassini, acacie, platani e cipressi.

CURIOSITA

  • Nel 1887 il Re d’Italia Umberto di Savoia e la Regina Margherita furono ospitati insieme allo Stato Maggiore nel palazzo dei Conti Spalletti durate le grandi manovre dell’Esercito Italiano. Arrivarono in treno a Rubiera e raggiunsero la villa in carrozza.

  • Durante la Seconda Guerra Mondiale fu bombardata ed il proiettile ancora conficcato nel muro esterno della corte chiusa ne è la testimonianza.

  • Il parco di Villa Spalletti è il più grande parco privato dell’Emilia Romagna nel quale, abbinato alla corte, si tengono ricevimenti nuziali e meetings fino a 600 persone.

  • La villa è piena di cunicoli sotterranei che mettevano in comunicazione i vari edifici. La botola della cucina della corte chiusa porta fino fuori le mura dove c’è una montagnetta che allora conteneva il pozzo frigorifero.

Dizionario

LESENA: fusto verticale addossato a parete, appena sporgente dalla parete stessa.

CAPITELLO: elemento superiore della lesena con funzione decorativa.

FRONTONE: sommità di una facciata coperta da tetto.

VOLUTA: particolare geometrico a forma di spirale.

ACROTERIO: sommità, punta. Piedistallo alle estremità del frontone sorregge gli ornamenti.

Grazie Conte Giuseppe, sei stato gentilissimo e pazientissimo!