Elementi naturali

Gli elementi naturali che caratterizzano il nostro territorio sono una fascia di colline posizionata a sud, una zona di pianura a nord e numerosi corsi d'acqua.

La COLLINA, che occupa il 15% del territorio, è formata da sedimenti di origine marina che si sono formati dai 3 ai 5 milioni di anni fa, nell'antico golfo marino padano che si estendeva tra le Alpi e gli Appennini. Infatti non è difficile trovare vari tipi di fossili, soprattutto conchiglie di molluschi marini, ma anche denti di squalo e ossa di cetacei. Molti di questi reperti, provenienti dalla zona fossilifera di Rio Rocca, sono conservati nei Civici Musei a Reggo Emilia. La roccia più comune in collina è l'argilla, formata da materiali molto fini e impermeabili. Per molti anni l'argilla è stata la materia prima delle industrie ceramiche. Verso la pianura, nel tratto tra Casalgrande Alto e Rio Riazzone è presente una fascia di rocce sabbiose (sabbie gialle) si tratta di depositi di spiaggia. Il monte Petrone e il Poggio Casavecchia sono i rilievi più alti che non superano i 380 m. Nella zona collinare, dalle forme dolci, arrotondate, incise dai calanchi, si sono maggiormente preservati gli aspetti naturalistici ed ambientali, poco modificati dall'opera dell'uomo, ad eccezione della zona a est più degradata dall'attività primaria di estrazione dell'argilla, lungo il Rio Rocca.

La PIANURA, che occupa l'85% del territorio, è di origine alluvionale come tutta la Pianura Padana, cioè si è formata con i materiali depositati dai corsi d'acqua in epoche più recenti. I materiali che la compongono sono soprattutto ghiaie, sabbie e argille. E' la parte di territorio più densamente abitata, e costituisce la parte economicamente più attiva, con numerose industrie, strade e uno scalo ferroviario. Soprattutto la zona pedecollinare, lungo il percorso della strada Statale 467, è densa di stabilimenti produttivi: è il paesaggio dell'industria ceramica, fatto da capannoni, aree di stoccaggio, con alta densità di movimento di mezzi pesanti di trasporto. E' in questa fascia centrale dove il paesaggio ha subito una grossa trasformazione a partire dagli anni '50; l'intenso e veloce processo di urbanizzazione, dovuto allo sviluppo industriale ha modificato radicalmente l'aspetto del territorio. Mentre a sud e a nord di questa fascia mediana il paesaggio si è mantenuto più integro e intatto nel tempo. Nella zona nord della pianura troviamo un paesaggio agricolo curato, disteso, con campi coltivati, frutteti e filari ben irrigati dai canali provenienti dal Secchia, un bel paesaggio punteggiato da case coloniche, alcune antiche a torre del XVII - XVIII secolo.

I CORSI D'ACQUA che bagnano il territorio sono numerosi, i principali che ne segnano anche il confine sono il fiume Secchia a Est, il torrente Tresinaro a Nord e il Rio Riazzone a ovest. Sulle colline nascono diversi corsi d'acqua minori: Rio Rocca, Riazzola, delle Fornaci, della Ripa, Macina, Medici.

Nel volume "Cento alberi. Viaggio tra gli alberi monumentali della provincia di Reggio Emilia" vengono segnalati i pioppi e i platani di San Donnino di Liguria e i noci di Ca' del Cristo a Casalgrande.

Il doppio filare di pioppi cipressini ornano l'ingresso Sud della tenuta Corte Villa Spalletti, mentre lungo l'ingresso Ovest, su via Franceschini, vi sono due antichi filari di platani maestosi già noti alla fine del 1600 quando la villa apparteneva al conte Carl'Antonio Giannini, Segretario di Stato del Duca di Modena.

Tra gli alberi di Ca' del Cristo, nei pressi della casa colonica di via 25 Aprile (SP 51), ci sono vari esemplari di Noce nero, uno di questi è alto 26 metri e il tronco ha un diametro di 111 cm.

Con la Legge n.°2 del 1977 la nostra regione Emilia Romagna tutela 600 esemplari arborei di notevole pregio scientifico e monumentale, tra questi vi è un filare di 12 querce (5 roverelle e 7 farnie) in via 1° Maggio a Salvaterra, sul confine di un giardino che circonda una vecchia villa. La loro altezza media è di 17 m.