Chiesa vecchia di Casalgrande

La chiesa "vecchia" di Casalgrande Alto è dedicata a San Bartolomeo Apostolo sorge su di un’altura che sovrasta l’antico borgo di Casalgrande. Tutt'intorno le colline, verdi e lussureggianti.

La chiesa è li, nella sua forma a Basilica, fresca e accogliente che guarda verso il castello e il sole che tramonta. Il sagrato che la circonda non è molto largo: da un lato il terreno scosceso, dall’altro la leggera altura dove un tempo sorgeva l’ antico cimitero soppresso nel febbraio del 1932.

Più sotto la strada Statutaria voluta dalla Famiglia di Casa d’Este e l’ampia scalinata di scalini bassi, rifatta nel dicembre 1914 perché consumata dai passi e dal tempo.

Anche questa Chiesa dipendeva anticamente dall’antica Pieve di Castellarano. Le pietre del primo oratorio, costruito in onore dell'apostolo Bartolomeo e abbattuto nel 1657, furono usate per costruire la nuova Chiesa. Nel Luglio del 1704 Mons. Ottavio Picenardi, Vescovo di Reggio Emilia, durante una visita pastorale, di tre giorni ebbe modo di verificare quanto la chiesa fosse ben officiata dalla presenza di tanti Sacerdoti riuniti in un Consorzio, “maestosa e fornita di splendida suppellettile” così con suo decreto la elevò a Prevostura dichiarandola esente dalla giurisdizione di Castellarano.

Vi furono negli anni (1786, 1812, 1833, 1858) diversi interventi di ristrutturazione, in particolare fu ricostruito il campanile e nel 1812 vi fu collocata la campana dell'Oratorio di S. Sebastiano. Solo nel 1882 furono terminate le decorazioni da parte del pittore Casto Pedroni.

La Chiesa e il castello di Casalgrande. Particolare della "Mappa del canale di Secchia dal principio fino alla città di Reggio" XVIII sec. AS RE

INTERNO DELLA CHIESA

La Chiesa è dedicata a San Bartolomeo apostolo, ma dopo il contagio della peste del 1630 che risparmiò gli abitanti di Casalgrande, fu invocato come secondo protettore San Sebastiano Martire. A lui si attribuì la grazia della esenzione totale del morbo che fece invece tante vittime nei paesi vicini. Gli arredi sacri non mancavano alla nostra chiesa, anzi, erano stupendi, ma negli anni furono in parte razziati: dai soldati di Napoleone durante la guerra tra Tedeschi e Francesi sino ad arrivare ai giorni nostri.

GLI ALTARI

La Chiesa ha 7 altari, 2 dei quali incorniciati da “ancone” (cornici architettoniche in stucco o in legno tipiche del 500 che esaltavano la funzione delle pale dell’altare nell’apside).

Il primo altare a destra, per chi entra dalla porta maggiore, è dedicato alla SS. Trinità ed Annunciazione. Il secondo è dedicato alla Sacra Famiglia. Il terzo è dedicato alla Beata Vergine. Il primo altare a sinistra entrando dalla porta maggiore é dedicato al SS. Crocifisso e riproduce inoltre l’immagine dei santi: S. Sebastiano, S. Teresa del Bambino Gesù, S. Anna e Maria bambina.

Il secondo altare è dedicato a S. Lucia e vi sono anche S. Antonio Abate e di S. Nicolò di Bari e sovrastante la B.V. della Mercede. Il quadro, opera del pittore Modenese Carlo Rizzi, è racchiuso da un’ancona di fattura seicentesca ricca di foglie, volute, palmette, testine d’angeli di chiaro ordine barocco.

Il terzo altare è dedicato a S. Antonio di Padova e Caterina d’Alessandria che venerano la Madonna del Carmine.

Nel centro dell’apside c’è l’ Altare Maggiore.

IL FONTE BATTESIMALE

Il fonte Battesimale della Chiesa di Casalgrande è firmato dai fratelli Francesco e Giovanni Tondelli di Reggio, ed è datato 1839.

IL PULPITO

E' posizionato quasi a metà della navata a sinistra ed è in legno. Oggi non è più utilizzato.

L’ORGANO

L’organo viene commissionato nel 1670-72 a Carlo Lanci, abile costruttore. Si tratta di un organo con 9 registri, mantici e tutte le altre cose necessarie. All’interno della Chiesa vi sono 4 PALIOTTI dal latino PALLIUM, coperture, mantelli o drappi riccamente decorati, in scagliola ad imitazione del marmo. L'organo è perfettamente funzionante e viene ancora oggi suonato nelle occasioni importanti.

LA TORRE CAMPANARIA

LA CANONICA "VECCHIA"

Ad Est, di fianco alla chiesa, in Via Statutaria n° 56, si trova la "vecchia" canonica, un edificio di pregevole fattura, in mattoni, abbellito da un loggiato che volge a sud e dà quindi verso la collina ed il castello di Casalgrande.

E' stata abitata fino agli anni '80 da Don Cipolli, il prevosto di Casalgrande, ma ora è malconcia e ci sono intorno cartelli che indicano il pericolo di crollo.

La frana del 1754-55 recò moltissimo danno alla torre e le procurò grosse fenditure. Nel 1810 dopo 11 anni grazie al nuovo parroco Don Fausto Natali ripresero i lavori e continuarono fino ad ultimarsi con il successore Don Tommaso Vincenti nel 1812 . Anche le campane non vennero risparmiate dal logorio del tempo. Nel 1815 si ruppe la maggiore che venne fusa insieme ad altre 2 per ricostruirne 3 nuove; nel 1935 venne rifusa perché... era stonata!Nel 1935, quattro nuove campane furono posizionate sul campanile. Durante la seconda guerra mondiale 3 vennero sacrificate per scopi bellici. Solo nel 1952 il bronzo requisito venne restituito. Si fusero così le tre campane che ancora oggi sono sulla torre a diffondere il loro suono.

CURIOSITA'

  • La Sagra di S. Bartolomeo cade il 24 agosto, il Comune organizza la fiera di Casalgrande solitamente nella prima domenica di settembre.

  • In una delle pale d'altare si può osservare l'immagine del castello di Casalgrande e si può capire come era allora. Provate a cercarla!