Remote Sensing

La necessità di sviluppare nuovi metodi di mappatura spaziale e temporale delle spiagge per identificare le aree di maggiore accumulo dei marine litter, ha costituito il motivo di un nuovo filone di ricerca, in collaborazione con altri istituti CNR (Istituto di Fisiologia Clinica IFC-CNR ed Istituto di Bioeconomia IBE-CNR). Lo scopo è stato quello di analizzare il meccanismo che conduce al modello di accumulo dei rifiuti, indagando sull’aspetto fondamentale del ritmo con cui avviene il loro accumulo nel tempo e nelle diverse aree, tenendo conto anche della modalità di incidenza di importanti eventi fluviali come alluvioni, esondazioni e inondazioni. In particolare, i rifiuti antropogenici accumulati nelle aree costiere protette sono molto difficili da raggiungere, poiché si tratta di zone non servite da strade o strutture, e/o a causa di normative che ne limitano l'intervento umano. In un simile contesto, l'uso del rilevamento aereo tramite drone (o UAV in inglese, ovvero Unmanned Aerial Vehicle), oggi strumento sempre più diffuso nel sistema per il monitoraggio ambientale, rappresenta un valido aiuto. Infatti, non solo aumenta significativamente la quantità di dati acquisiti per studiare i depositi costieri ma permette di limitare, allo stesso tempo, un ulteriore impatto antropogenico nelle aree protette. Questi ed altri vantaggi offerti da tali sistemi aerei sono particolarmente adatti allo studio del modello di aggregazione e distribuzione dei rifiuti, anche in relazione al concetto di ripetibilità nel tempo, al fine di garantire uno studio a lungo termine, con campionamenti frequenti, di una particolare area, limitando i tempi e il coinvolgimento di risorse di personale umano. Allo stato attuale, la collaborazione con il gruppo ReFly dell’Istituto di Fisiologia clinica del CNR ha permesso di dare una prima stima della distribuzione spaziale e temporale dei rifiuti antropogenici in una zona ristretta all’interno dell’Area protetta del parco Naturale regionale di Migliarino Massacciuccoli e San Rossore, (in provincia di Pisa e situato alla foce del fiume Arno) (Merlino et al., 2020). Sono stati già condotti, inoltre, ulteriori rilievi aerei che permetteranno di estendere tale primo studio pilota ad una più vasta zona, sempre nello stesso parco. Infine, sono state avviate collaborazioni internazionali con altri gruppi di ricerca che utilizzano i droni per scopi simili, allo scopo di comparare e validare le metotodologie utilizzate durante tali monitoraggi, e stabilire protocollo comuni di acquisizione dati (Andriolo et al. ,2021 e Merlino et al. 2021).